B&W cinese!?!

enzo66

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B&W cinese!?! Ma dove?

A quanto ne so B&W assembla la sola serie 6 in Cina ma con altoparlanti costruiti in UK.
Riguardo le altre serie..... Io nei video non vedo elementi che possano dar da pensare che i diffusori siano costruiti in Cina (senza nulla togliere ai cinesi).

http://www.youtube.com/watch?v=6mNgYU-3ULc;http://www.youtube.com/watch?v=uRTVGcBwgkA; http://www.youtube.com/watch?v=gFQKGvC1Cio;http://www.youtube.com/watch?v=Iu7W21_-LHM; http://www.youtube.com/watch?v=1Dn2KisSkqw;http://www.youtube.com/watch?v=vkPFNFpybHA

Ciao, Enzo
 
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Ma anche fosse?

Ormai sono pochissimi i costruttori, non soli di elettronica e dintorni, che non fanno realizzare i propri prodotti in quel Paese (o limitrofi), semplice questione di costi di manodopera, le fabbriche sono ad alto livello e lo stesso dicasi per i componenti che sono quelli che il committente dice di utilizzare o che fornisce, non vuol dire automaticamente che sia porcheria.

Molti anni fa era il Giappone, poi Taiwan, ora è la Cina oltre che Tahilandia e dintorni, domani sarà probabilmente l'India, successivamente sarà l'Africa.

Man mano che nei vari Paesi aumenta il costo del lavoro si va a cercare quelli ancora arretrati in quel momento.

Ciao
 
allora se vuoi ti recupero foto dello scatolo delle mie ex pm1 - sperando che il rivenditore cui le ho mollate mi permetta di farne uno scatto - sul quale troneggia scritta a caratteri cubitali MADE IN CHINA con tanto di stemma della democraticissima repubblica popolare cinese. peraltro sulla questione ho personalmente interpellato b&w mediante email chiedendo qualk fossero gli altri prodotti realizzati dalla multifunzionale e costosissima manodopera cinese
 
Ti prego non paragoniamo la manodopera giapponeee convqiella cinese! Ricordo a me stesso che il giappone -paese democratico ed uscito sconfitto nel recente conflitto mondiale - sono perlomeno cento anni che opera nel settore industriale, segnatamente quello elettronico ed hi fi. Mi viene in mente denon oppure luxman
 
Per quello che ne sapevo io (e c'era un video qualche anno fa molto molto esaustivo al riguardo) la B&W assembla in Cina tutta quella che è la sua produzione, ad eccezione delle 800 fino alla 802.

Che sia un Brand che vive di (uno strepitoso) marketing è un dato di fatto, che tutti i suoi distributori worldwide siano anche in parte compartecipati dalla Casa Madre anche.

Ma quindi ?

Avere la produzione in Cina non è sinonimo di "scarso" o scandalo a prescindere ...se paghi quello che serve otterrai un prodotto di qualità, se vuoi marginarci sopra il 1300% con pochi spiccioli di investimento otterrai quello che hai "potuto". Sono concetti antitetici.

Come ha detto Nordata oggi l'Asia ed il Far East sono territori ancora da colonizzare per tantissimi Brand, ora che poi il potere d'acquisto di qualcuno di questi paesi è anche molto superiore al nostro (in determinate classi sociali e proporzioni) sono diventati veri e propri terreni di conquista .... Ma non solo la Cina o HK, anche la Malesia, l'India e persino il Vietnam .....
 
Ma anche fosse?[CUT]
Se fosse nessun problema. Buona parte della componentistica delle nostre beneamate e blasonate elettroniche proviene proprio da lì; la Quad i suoi splendidi 2805 e 2905 li fa costruire in Cina, altrimenti non potrebbe mantenere prezzi così bassi.
Solo, però, una parte della produzione B&W proviene dalla Cina come ho letto in un thread e non tutta. Ritenevo opportuno precisare questo.

@Vpappacena
Le 801D, no: 801D-1.JPG 801D-3.JPG e, dai video, pare che la serie 800 diamond nemmeno.
Le 686 (le uso per l'HT) sì: 686-1.JPG 686 - 2.JPG
Le PM1, se ricordi così, allora provengono dalla Cina anche loro.
Ciao, Enzo
 
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Grazie Alberto,
l'avevo letto ma, visto che si parlava di quanto scritto sulle scatole, ho messo le foto.
Comunque a me piace come suonano e, anche se le avessero costruite in Cina, non me ne sarebbe importato di meno. Anzi, magari.... le avrei pagate di meno anche se non ritengo giusto lo sfruttamento della manodopera che è consuetudine da quelle parti.
Ciao, Enzo
 
secondo me si ha un concetto un po' distorto della manodopera cinese.
aziende al pari di B&W costruiscono (o si avvalgono di) stabilimenti altamente tecnologici al pari di quelli europei (se non di più) e utilizzano manodopera locale a basso costo, seguendo le leggi locali, pertanto lo "sfruttamento" è un concetto alquanto lontano o pertinente ad altri tipi di attività
 
Difatti Ale.

Se si paga anche in Cina, si ottengono ottimi risultati ..... mi pare che anche una certa Apple non faccia mistero di costruire proprio li, anzi, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti ......

aprite un server Lenovo recente e controllateci dentro .... perfetto !! Eppure NON è costruito negli USA, anzi, e via dicendo.

Enzo, hai perfettamente ragione .... se suonano come ti piace, se ti soddisfano a livello estetico e di materiali/finiture e se hanno un prezzo che reputi ragionevolmente commisurato alle loro qualità overall ..... che siano fatte a mano dall'artigiano sotto casa, in una cantina nel Bangladesh o in un modernissimo stabilimento cinese con controllo qualità accurato e lavorazioni a regola d'arte ..... chi se ne frega ?? :D :D
 
pertanto lo "sfruttamento" è un concetto alquanto lontano ..........[CUT]
Molto bene! Ti ringrazio per averlo specificato.
Mi son lasciato andare ad un luogo comune (e questo va un po' meno bene!).
Comunque, se vien men lo sfruttamento, tutto il mondo è più contento. :yeah:
Ciao, Enzo
 
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Mi dispiace ma non condivido affatto la Vostra opinione. La manodopera qualificata - e solo in europa e stati uniti esistono - è un valore aggiunto per un prodotto, non un escamotage per ridurre i prezzi e pretendere di offrire un prodotto di elite. Dato per assurdo che io possa avere la possibilità economica di comprarmi una vettura da 500.000 euro, credete che acquisterei una Murcielago sapendo di essere prodotta in cina, oppure mi "limiterei" a prendermi un bel ferrari fatto interamente in italia e da sapienti mani italiane? Parimenti, se avessi le tasche sfondate e, dunque potessi scegliere in maniera assoluta, perché dovrei comperare un prodotto cinese sapendo che, allo stesso prezzo o forse poco più, ci sono prodotti mille volte superiori? B&W è ormai entrata nella catena dei prodotti di massa, tra poco la troveremo anche nei mediamondo. Viceversa, i prodotti di nicchia, quelli artigianali, pensati e creati non per essere prodotti su scala industriale - perché i prezzi non reggerebbero su quei numeri - ma per offrire al pubblico un oggetto unico - o quanto meno limitato - e certamente originale. Ciò che viene prodotto a livello industriale tutto può avere tranne che originalità. Vedi iphone. Ormai siamo tutti iphonizzati. Un buon prodotto, certo, ma non vale certo il prezzo che costa. Ugualmente dicasi per le PM1, tornando al mio discorso iniziale. Buon diffusori, per carità. Ma le PM1 al netto dei costi di trasporto -oltreoceano, la Cina si trova grazie a Dio dall'altra parte del globo - e dei dazi doganali, spese di distribuzione e tanta, ma tanta tanta pubblicità, non valgono più di 1000 euro, stand compresi. Ma mi chiedo e vi chiedo: ma se vogliamo giustificare il prezzo delle PM1 in rapporto alla loro indiscussa qualità - ma fino ad un certo punto, trattasi pur sempore di un mini e non può fare miracoli ma solo dare un ascolto accettabile, nulla di + - allora quanto dovrebbero costare le pro-ac prodotte interamente in inghilterra? Oppure le SF Aida, Cremona, oppure le stesse Liuto, fatte interamente in italia e senza i costi di cui sopra?
 
Il problema vero imho non e' la qualita' circa il discorso cina si cina no.

Il problema e', e ognuno dovrebbe ficcarselo in testa, che quando compriamo qualcosa fatto al di la' delle nostre frontiere (specifico europee), esportiamo ricchezza (perche' paghiamo il prodotto) importando poverta' (perche' il valore aggiunto e' stato fatto altrove)
Questo in genere, per qualsiasi cosa si compri.

Se poi cio' che si compra e' un bene durevole, ovvero prima o poi si avra' bisogno di assistenza, forse e' meglio comprare qualcosa di un produttore raggiungibile con l'auto.

Per capirci: ho delle vecchie torri Chario, si erano fessurati i bordi in neoprene dei woofer.
Portati a Chario, che me li han ribordate, e gia' che c'erano mi han fatto una "manutenzione straordinaria".
Risultato: Diffusori datati 1994 che dureranno altri 10 anni, per la modica cifra di 200 e passa euri.
Secondo voi una cosa del genere era ottenibile anche dal produttore al di la' della frontiera?

Terzo punto.
Se un oggetto non e' di consumo "comune", il fatto che sia assemblato tra le nostre frontiere, gli "dona" un aura di prodotto di "alto artigianato". Se invece c'e' scritto made in china, puo' essere pure la roba piu' bella, ma la gente te lo colleghera' sempre con i negozi "tutto ad un euro"

ED E' GIUSTO COSI' !!!

Questa cosa quelli del marketing l'hanno capita benissimo, e infatti scrivono a carattere 24 "Engineered in XXXX"... e poi sotto a caratteri minuscoli "assembled in China" e poi un poco piu' grande "according to our high quality standard".....
In altre parole: RIDICOLI!
 
Anch'io storgo il naso quando vedo marchi storici europei o americani con loghi "Made in China" o cmq assemblati in Cina o altri Paesi orientali. Mi viene ancor più tristezza vedere altri marchi storici addirittura di proprietà cinese come nel caso del gruppo Iag. Un sorta di manifesto di questo cambiamento, a dir poco ecclatante, è l'acquisizione da parte di Tata, marchio indiano, di Jaguar e Land Rover, storici orgogli nazionali inglesi. Tuttavia non bisogna fare di tutta un erba un fascio o farsi dei pregiudizzi troppo assolutistici. Chi di voi conosce Lian Li? E' un produttore cinese di fama mondiale di case per computer di altissima qualità (http://www.lian-li.com/v2/en/contact_us/index1.php). Tra l'altro il prezzo medio di questi case è anche un 20% superiore al prezzo medio dei case per pc. Questo per dire che le eccellenze ci sono ovunque così come le mediocrità. Non solo in Giappone, ma anche a Taiwan, Singapore o Malesia ci sono tra i poli tecnologico-industriali tra i più avanzati al mondo. Sono nazioni che hanno per ora mano d'opera a basso costo ma non durerà molto. :)
 
Enzo,ma dietro il 686 che sta scritto?parlo del diffusore stesso,non l'imballo.grazie

PS:anche l'ampli che ho in firma viene assemblato in China,pero io ho smontato e dentro ho trovato tutto made in England(e forse anche giappone ma non mi ricordo)
 
il fatto che sia assemblato tra le nostre frontiere, gli "dona" un aura di prodotto di "alto artigianato". Se invece c'e' scritto made in china, puo' essere pure la roba piu' bella, ma la gente te lo colleghera' sempre con i negozi "tutto ad un euro"
ED E' GIUSTO COSI' !!!
Fammi capire, se un prodotto è costruito in Italia, ma è un bidone, ha comunque un valore aggiunto se, invece, è costruito in Cina, in fabbriche modernissime, con manodopera specializzata, su progetto validissimo, è giusto che la gente lo consideri comunque una porcheria?

Strano modo di pensare, mi ricorda un po' i discorsi e una certa mentalità anni '30, si chiamava "autorarchia", tutto doveva essere italiano, perchè erano i prodotti migliori (in realtà i motivi veri erano altri) o certi atteggiamenti sciovinisti francesi, che sono arrivati persino al bando totale di qualsiasi termine non francese dal loro vocabolario (è vero che qui da noi siamo arrivati all'estremo opposto, usando termini inglesi anche quando esistono perfettamente gli equivalenti italiani).

Dovrei acquistare prodotti possibilmente di costruttori vicino a me? Ne sarei felicissimo, ma non lo posso fare neanche per le arance, figuriamoci per la maggior parte dei prodotti tecnologici, e potrei essere fortunato più di altri, abitando a meno di un'ora di strada da AM Audio e Ciario/IL, ma entrambi questi prodotti non mi interessano, li dovrei acquistare comunque perchè sono italiani?

Abito pure vicino a Mirafiori, ma non per questo compro FIAT, anzi, ho giurato anni fa di non acquistare più tale prodotto, pur se fatto da sante mani italiane e vicino a me.

Se un prodotto mi interessa, lo reputo valido ed il prezzo mi soddisfa lo acquisto, che sia stato fatto costruire a Cuneo, a Boggabilla, a Xiangmiaoxiang, a Veraval o New York (tutti nomi veri :D), l'importante è che sia regolarmente distribuito da noi ed il produttore goda di buona fama.

Se lui ritiene di far realizzare i suoi prodotti dove meglio gli aggrada per questioni economiche, buon per lui, a me interessa il risultato.

Ciao
 
@ Frantic77
Dietro le 686 è scritta la stessa cosa che è scritta sull'imballo (progettato in UK, costruito in Cina) 686 etichetta.JPG. Dietro le 801D è invece scritto che sono costruite in UK 801D etichetta.JPG come sull'imballo.
Ciao, Enzo
 
Il mercato è, da anni ormai, viziato dal fenomeno Cina, questo è un fatto;
ma se Mr. B&W prendesse pari pari i materiali, li portasse in Cina e facesse assemblare il tutto ad un operaio cinese (previa formazione ad hoc) che succederebbe? :confused: ..perderebbe clientela?
L'estimatore della 802, tutto ad un tratto, non la sentirebbe più come prima? mi sembra strano :eek:

Mr B&W è un imprenditore e come tutti gli imprenditori cerca solo il profitto, per "campare" la famiglia ..ricordiamocelo; non è li a fare beneficenza; dipende poi dalle ambizioni che si hanno, se vuoi continuare ad esistere e crescere nel tuo campo devi aprirti alle regole mondiali. Apertura mentale, se sei chiuso e continui a guardarti i piedi non hai futuro.
 
Fammi capire, se un prodotto è costruito in Italia, ma è un bidone, ha comunque un valore aggiunto se, invece, è costruito in Cina, in fabbriche modernissime, con manodopera specializzata, su progetto validissimo, è giusto che la gente lo consideri comunque una porcheria?

Strano modo di pensare, mi ricorda un po' i discorsi e una certa mentalità a..........[CUT]

Eh sì, è così che molti italiani ed europei vedono le cose, ed è per questo che temo che tra 100 anni gli storici scriveranno della spocchiosa Europa decaduta e marginalizzata...
 
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