Anch’io sono stato spesso in linea col pensiero di Giorgio, ma ultimamente mi sono dovuto ricredere perché ho raddrizzato la situazione in un paio di casi, soprattutto di recente nell’ultimo setup.
Mi sono ritrovato con i nuovi diffusori (in nuovo ambiente fresco di trasloco) che suonavano parecchio “forward”. Ero praticamente obbligato a tenerli perché dimensioni, estetica e finitura si sposavano col nuovo arredamento.
Ho risolto con:
- pre a valvole con valvole di serie sostituire da modelli d’epoca
- finale sostituito con uno più potente e dal suono più rotondo
- cambio di una valvola su 3 sul pre phono
- posizionamento dei diffusori al millesimo onde evitare di accentuare le “prime riflessioni”
- lavoro di fino coi filtri digitali del dac
- ultimo step, cambio dei cavi di potenza da nordost a straight wire (una differenza come quella riscontrata avrebbe convinto anche il più scettico).
Insomma un’azione radicale, la controprova è stata provare un’ulteriore coppia di diffusori: una mezza delusione, prontamente rispedita esercitando il diritto di reso. Andavano e vanno tutt’ora benissimo le casse in mio possesso, che mi soddisfano al 99%. Manca quell’1% che potrei ottenere solo con un trattamento ambientale, anche non invasivo. Nella casa precedente è stato possibile, ora no altrimenti la compagna tratta me con una mazza da baseball…
PS. Beninteso, ho preso praticamente tutto usato, come anche in precedenza, e i diffusori non erano da rodare. Ma, se avessi fallito avrei speso soldi e fatica x nulla. La compagna mi aveva avvertito: “bada bene a quello che fai!”. Sotto pressione evidentemente rendo di più
