ed ecco puntuale la riabilitazione (già tradotta):
""Consigliamo un rodaggio di alcuni giorni prima di testare a fondo l’Edwards Audio IA1 Mk2, anche perché ci siamo accorti di come le prestazioni dell’amplificatore migliorino più passa il tempo e più lo ascoltiamo. Dopo circa una settimana di test il carattere allegro e contagioso dell’amplificatore ci convince ancora di più pur tra i generi e gli artisti più disparati. Abbiamo infatti spaziato dalle Hole ai Public Enemy, da Tom Waits ai Death Cab For Cutie e ai Fleetwood Mac e, in tutti i casi, l’IA1 Mk2 offre un suono chiaro, ben dettagliato e incisivo. Potrebbe non essere l’ampli più trasparente in commercio, ma ci piace quanto sia solido e diligente in qualsiasi ambito musicale.
Si avverte una grande quantità di peso per ogni nota e questo, anche se non sembra indicare una resa particolarmente delicata, rende l’ascolto piacevole e soddisfacente. La voce fluida di Stevie Nicks in Songbird è limpida e naturale e la presentazione dell’amplificatore è sufficientemente ampia da far risaltare con grande nettezza le linee vocali della cantante.
Brani strumentalmente più densi come Seven Nation Army dei The White Stripes intasano leggermente il soundstage, ma l’amplificatore riesce a mantenere in ordine tutti gli strumenti. L’iconico e palpitante riff del brano suona profondo, grosso e prominente, ma si ferma poco prima di sembrare troppo invadente o soverchiare il resto delle frequenze.
Una delle nostre critiche alla prima versione dell’ampli del 2013 era un’asprezza ben poco piacevole in gamma alta per fortuna scomparsa nell’IA1 Mk2, che tra l’altro dimostra di salire parecchio con il volume senza scomparsi più di tanto. Dove invece l’amplificatore vacilla un po’ è quando si tratta di mettere in mostra finezza e vigore.
Rivali più costosi come i già citati Cambridge CXA60 e il Rega Brio sono più adatti a rivelare le texture sonore di stampo grunge di Gutless delle Hole, la rabbia di Eminem in The Way I Am e il sottile accumulo di dinamiche in The Chain dei Fleetwood Mac. Sono inoltre amplificatori in grado di restituire molti più dettagli e un senso del ritmo più urgente di quanto possa fare l’ampli di Edwards Audio con il suo incedere più stabile e costante.
Ma l’IA1 Mk2 non è affatto un ampli “molle”. Percepiamo infatti slancio e muscolarità mentre ascoltiamo per intero Live Through This delle Hole e It Takes a Nation Of Millions to Hold Us Back dei Public Enemy. L’Edwards Audio IA1-R MkII potrà non aspirare a vincere alcun premio per tempismo, raffinatezza dinamica e precisione ritmica, ma si destreggia tra le canzoni in modo così geniale che lo troviamo un ampli integrato ideale per ascolti sulla lunga distanza.
IA1 Mk2
Se poi gli abbinate diffusori come i Monitor Audio Bronze 2 o i Dynaudio Emit M10, i suoi punti di forza risaltano ancora di più, mentre con i nostri speaker di riferimento come gli ATC SCM50 (partner non proprio ideali per un ampli simile) l’IA1 Mk2 restituisce comunque una presentazione ancor più diretta e un apprezzabile spunto nel reparto ritmico."
4/5