No, non è che è faticoso: è che a molti esercenti o operatori non sono nemmeno state date le credenziali per entrare nel software a modificare le macro del proiettore (meglio così, credetemi - i peggiori sono quelli che hanno le password ma non la competenza).
D'altronde la questione è chiara: le specifiche DCI prevedono 2 (due) formati standard, e i tecnici autorizzati settano le rispettive macro in fase di installazione a seconda delle proporzioni dello schermo, fine. Chi lavora in post dovrebbe saperlo e rispettare le regole, oppure ci si mette tutti intorno a un tavolo e se ne creano di nuove, uguali per tutti.
Negli ultimi anni abbiamo visto di tutto: 2.2:1, 2.0:1, 2.55:1... iscritti nei container Flat o Scope a seconda di come girava al regista, e molto spesso senza alcuna ragione - ovviamente non mi riferisco a film come 2001 girati nel "vecchio" 70mm. Esempio: Isle of Dogs di Anderson era in 2.39:1, ma l'hanno messo (decentrato) in un container Flat per lasciare i sottotitoli fuori dal frame. Proiettato su schermo Scope era uno schifo senza paragoni.
Che poi chi di noi è più attento alla presentazione in sala assecondi questo delirio è un altro discorso, ma non si può pretendere che l'intera industria lavori creando macro film per film. Vuoi fare un film in 2.0:1, anche se giri in digitale? Bene, allora ne rilasci due versioni: quella Scope in pillarbox e quella Flat in letterbox.