• La seconda tappa del confronto tra TV OLED e proiettori Epson si sposterà a Padova, in occasione del Gran Galà dell'Alta Fedeltà. Nella suite 235 porteremo di nuovo a confronto il TV Sony Bravia 8 II con tecnologia QD-OLED con i due campioni dotati di pannello OLED-WRGB, ovvero il Panasonic Z95B e il Loewe Stellar, tutti con diagonale da 55", mostrati sia in default che dopo una accurata calibrazione. Sessioni il sabato 22 novembre dalle dalle 10:30 alle 18:30 e la domenica 23 dalle 10:30 alle 17:30.

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Wonder Woman 1984 | la recensione

Redazione

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Il seguito del film del 2017, ci trasporta negli ipercolorati anni ‘80 in cui l’avere veniva prima dell’essere. La sfida tra Gal Gadot e Kristen Wiig, sorta dall’invidia, sfocia in una follia che mira a una probabile catastrofe globale iniziata dall’altro villain interpretato da Pedro Pascal. Con esiti altalenanti.

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Visto ieri sera, il problema direi comune a molti di questi cinecomic, è l'eccessivo appiattimento di storia e personaggi. Tutto scorre a una frequenza media (un po' soporifera) senza alti e bassi, i supereroi appaiono senza una reale umanità, non si instaura quell'empatia che rende gli spettatori partecipi. Tra l'altro queste sensazioni vengono amplificate dalla durata del film (150 minuti).

Ma, come detto, ciò è comune a diversi di questi cinecomic in cui, probabilmente per non voler scontentare nessuno, si cade in questo appiattimento generale. Ciò che invece mi ha davvero sorpreso è la pochezza degli effetti visivi. Il modo in cui wonder woman corre, vola o si lancia con il suo lazo della verità è davvero pietoso.
 
Credo sia il peggior film di supereroi di sempre.
Un concentrato di sessismo misto a razzismo misto a banalità di una pochezza esemplare, 2 ore e 31 minuti di "maccosa" dove sono riusciti pure a infilare a forza, fuori contesto e quindi depotenziandola, la battuta più famosa di "Una donna in carriera", ma ovviamente sessualmente ribaltata.
La protagonista non ha il minimo carisma, vaga sullo schermo senza spiccare sugli altri attori, i cattivi, che sono cattivi perché maschi bianchi e/o plasmati da essi, sono macchiette patetiche che fanno cose spinti da desideri imbarazzanti; gli unici maschi buoni sono il fidanzato ritornato ma con la mente di un 8enne (perché alla donna del 2021 piace il maschio bambino, vero Patty ;) ), il mendicante perché è nero e il figlio del cattivo perché è asiatico.
Questo dovrebbe essere un film che parla di emancipazione femminile, di girl power??? Veramente???
Era il 1979 (42 anni fa) quando una tostissima Ellen Ripley incarnava il mito del supereroe tutto femminile ed era il 1986 quando il soldato Vasquez rispondeva "No e a te?" al soldato Hudson che le chiedeva: "Ehi Vasquez, ti hanno mai scambiato per un uomo?", altri film, altri tempi, altra stoffa.
 
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