@ Barrett.
Ciao Daniele,
senza dubbio i blu ray 4K a triplo strato hanno un’ architettura più complessa rispetto ai dischi a doppio strato. Hanno uno strato dati e un distanziatore in resina in più mentre il Layer protettivo che sigilla il disco dall’ossidazione e dai graffi è sempre in “durabis”. Ricordo che diversi lettori blu ray nel corso di questi anni hanno manifestato difficoltà di lettura con i dischi a triplo strato e non tutti hanno potuto risolvere efficacemente il problema con successivi aggiornamenti del firmware. Quando si verificarono i primi casi l’orientamento fu quello di addossare la colpa alla difettosità dei dischi. Questo per rimarcare ancora una volta che oltre al disco va sempre considerata la funzionalità del player utilizzato. Un disco può essere riprodotto da un player senza colpo ferire e manifestare diverse difficolta su altri lettori. Inoltre i player universali (CD, DVD, DVD A, SACD, Blu Ray BD4K) dispongono meccaniche di lettura con laser a lunghezza d’onda differenti. Queste meccaniche sono molto complesse inquanto devono focalizzare la lente del laser a diverse profondità in base al formato del disco che devono riprodurre. Queste problematiche le ho sperimentate su tre players vintage (due pioneer e un denon ) che periodicamente accendo per verificarne il funzionamento. Quindi, per quanto riguarda i BD4K a triplo strato è troppo presto per trarre delle conclusioni. Penso che anche per loro valga lo stesso principio di tutti i dischi ROM . La miglior garanzia risiede nella qualità del processo di stampa e dei materiali utilizzati.
@ Mastro TJ.
La conservazione dei dischi è un altro aspetto che va senza dubbio considerato. Non ne abbiamo mai parlato perché come collezionisti ed appassionati ne abbiamo cura davvero maniacale. Ricordo che quando sostituii il BD di Operazione Walkiria ebbi la possibilità di scegliere tra due ultime copie. Entrambe erano nuove e sigillate. Una delle due era illegibile. L’altra funzionante e, ancora, fortunatamente leggibile. A casa al mare avevo alcuni laser disc Philips (i primi ad essere distribuiti) con strato riflettente dorato che non hanno subito nessun degrado. Altri, successivi, con superfice riflettente standard , conservati in condizioni ambientali decisamente migliori si sono corrotti. In questo caso il problema è stata la cattiva applicazione dello strato protettivo che non ha sigillato il disco dall’ossidazione. Rimango dell’opinione che le cause di degrado dei dischi sono essenzialmente a carico del processo di replicazione e/o dai materiali utilizzati. Se i componenti non sono stabili (o male applicati ) possono, come è accaduto, innescare delle reazione galvaniche con lo strato riflettente fino a renderlo illeggibile.