Ahhhhhh, sacrilegio!!! :eek: :) I capitoli originali di SW sono stati praticamente inventati dal nulla. Tutto il resto viene dopo.
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Eh sì, ciao. Non voglio sfondare il limite di sopportazione dell'OT, ma già solo Dune basta come fonte d'ispirazione alla base di SW, detto dallo stesso Lucas.
Lucas che ha anche detto proprio che non ha inventato nulla.
Flash Gordon, Kurosawa etc. è pieno di letteratura sulle ispirazioni di Lucas.
Sì, certamente. Ma nella cinematografia mondiale ancora non era stato osato nulla minimamente paragonabile al primo Star Wars.
Sull'importanza storica non si discute, se mi devo sedere in poltrona preferisco guardare la trilogia prequel, dove la mitologia è finalmente approfondita e getta le basi per tutto quello che Star Wars è adesso molto più che la trilogia originale.
Parere personale e impopolare e anche fine OT!
Vabbe' non banalizziamo, se si vuole la struttura di qualsiasi narrazione l'avevano già sviscerata tutta gli antichi greci, ma ci sono comunque state centinaia di ottime rivisitazioni sul tema negli anni a venire :P
Verissimo, ma anche prima delle tragedie greche, c'era stata l'epica greca classica! Non a caso il più grande sceneggiatore di tutti i tempi viene considerato ancora oggi Omero (o chi per lui). Alle accademie di cinema ancora oggi si studiano drammaturgicamente sia l'epica greca classica sia la Bibbia sia le tragedie greche, fonte di ispirazione di personaggi, storie, strutture narrative etc. Tutto da lì parte. John Ford e Billy Wilder conoscevano benissimo la letteratura (e la psicanalisi freudiana, ma questa è un'altra storia). Infatti a me fanno ridere quelli che criticano sia il West Side Story di Wise-Robbins del 1961 sia il West Side Story di Spielberg del 2021 perché troppo derivativi dal Romeo e Giulietta di Shakespeare. A parte il fatto che le accuse semmai andrebbero rivolte al leggendario musical omonimo di Broadway del 1957 di Sondheim e soci di cui i due film del 1961 e del 2021 costituiscono due adattamenti cinematografici, trattasi comunque di argomentazioni prive di fondamento per il banale motivo che tutto (o quasi) sia stato detto secoli prima da qualcun altro con un altro mezzo artistico. L'originalità assoluta è un falso mito ma farlo capire è impossibile, la gente ripete a pappagallo "eh oggigiorno non ci sono più idee, si fanno solo remake, non esiste più il grande cinema di una volta" (salvo poi stroncare un gran bel film blockbuster come Matrix Resurrections che dice esattamente queste cose autosabotandosi genialmente), ignorando, per esempio, quanto, all'interno del "grande cinema del passato", Radio Days (1987) di Woody Allen fosse debitore di Amarcord di Fellini (1973) o quanto David Lynch avesse attinto a Viale del Tramonto (1950) di Billy Wilder, La donna che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcock ed a Persona (1966) di Ingmar Bergman per realizzare Mulholland Drive (2001). Magari si lamentano che i fratelli Sadfdie in quel grandissimo film che è Diamanti grezzi (2019, da noi purtroppo arrivato solo su Netflix, niente sala né home video anche se esiste un'edizione Criterion) si richiamino troppo a Scorsese ma magari ignorano che Scorsese stesso in Taxi Driver (1976) abbia ripreso la nota scena delle bollicine dal Fuggiasco (1947) di Carol Reed. Magari sono fan sfegatati di Fantozzi (romanzo di Villaggio del 1971 e adattamento di Salce con Villaggio stesso del 1975) ed ignorano quanto sia derivativo da L'appartamento (1960) di Billy Wilder. Magari adorano enormemente I ponti di Madison County (1995) di Clint Eastwood ed ignorano che David Lean nel 1945 avesse diretto una storia sostanzialmente identica in Breve incontro. Magari amano follemente Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone ed ignorano che sia il remake (termine oggi ormai divenuto una bestemmia) di La sfida del samurai (1961) di Akira Kurosawa. E tornando a Matrix (1999) delle sorelle Wachowski, ignorano quanto sia profondamente intriso di riflessioni sul mito della caverna di Platone, sullo gnosticismo, sulle sovrastrutture sociali di marxiana memoria, etc.
Venendo a Star Wars, beh è chiaramente il Dune di Herbert semplificato e reso genialmente comprensibile ad uso e consumo di un pubblico di massa ampiamente trasversale. George Lucas lo ha sempre detto e ridetto:
https://movieplayer.it/articoli/dune...nfronto_25462/
https://insolenzadir2d2.it/influenza...ar-wars/24051/
https://cinema.everyeye.it/notizie/d...he-549711.html
https://www.starwars.it/2021/09/25/s...stito-da-dune/
https://youtu.be/8J4LYVs5Gg4
E, sempre per restare ad un progetto lucasiano, la saga di Indiana Jones è sempre stata fortemente debitrice dell'immaginario di James Bond (non a caso, nel leggendario L'ultima crociata del 1989, quando viene introdotto il personaggio del padre di Indiana Jones, chi si sceglie per interpretarlo? Beh, Sean Connery, ovvero James Bond Per Eccellenza). Spielberg a fine anni Settanta voleva dirigere un capitolo della saga di 007 ma non se ne fece niente (d'altronde solo nel 2021 con No Time To Die abbiamo avuto il primo non britannico a dirigere un film della saga), quindi a Lucas, fresco del successo di Guerre Stellari, venne l'idea di un personaggio metà accademico e metà avventuriero. Il resto è storia...
E, beninteso, non c'è niente di male, le influenze artistiche sono sempre state all'ordine del giorno sin dall'antichità. Infatti, io amo Star Wars (e ritengo, a costo di essere bannato, la trilogia sequel immensamente superiore alla trilogia prequel che ho sempre detestato cordialmente), amo il Dune di Villeneuve (quello di Lynch no, non mi è mai andato giù), amo Scorsese e Wilder, Spielberg ed Allen, le sorelle Wachowski e David Lean, Mulholland Drive è uno dei miei film preferiti in assoluto. Amo il cinema in ogni sua forma, colleziono BluRay e BluRay 4K in ogni forma, però amo anche riuscire a cogliere riferimenti pregressi sia filmici sia letterari, non sono ossessionato dal feticcio della "originalità costi quel che costi". Fare così significa condannarsi a non apprezzare nulla... Infatti, per me, fare remake è una cosa molto nobile, molto difficile, molto più difficile che fare un'opera originale (che poi 100% originale non sarà mai, a ben vedere). Il fatto che molti rifacimenti contemporanei siano orrendi è dovuto al fatto che siano animati da istanze solo commerciali (e mi riallaccio nuovamente al discorso metacinematografico di Matrix Resurrections). Anche per fare un remake, serve essere animati da istanze artistiche, serve avere qualcosa da dire. Infatti il Suspiria di Guadagnino del 2018 è un buon remake di quello leggendario di Dario Argento del 1977. L'importante è amare ciò che si vede, se è drammaturgicamente ottimo, senza star lì a ricercare ossessivamente l'irraggiungibile originalità a tutti i costi...
Apprezzabile la passione che traspare dagli ultimi post e il discorso sull’originalità delle opere cinematografiche però siamo OT da un bel po.
E comunque Cary Fukunaga non è il primo non britannico a dirigere un film su 007.
Qualcuno sa dirmi come si comporta il disco 4k della titan of cult dei goonies? video e audio ita.
Lato video è letteralmente un altro film: neri profondi, dettaglio e colori saturi. Lato audio: uno strazio con un misero dolby digital da DVD. Mio consiglio: da prendere assolutamente, e da guardare rigorosamente in lingua originale (magari coi sottotitoli). ;)
è un altro film (parlo di goonies) anche perché è stato purtroppo usato una certa dosa (per me eccessiva di DNR)... peccato perché il nuovo master era davvero valido:
https://caps-a-holic.com/c.php?d1=14587&d2=14583&c=5609
Mah, vedendo il film non si nota assolutamente. Quello che si nota è lo stacco abissale con la versione BR. Personalmente consiglio l'upgrade ad occhi chiusi.
Ma che a voi risulti il film The Italian Job e' stato mai riproposto in 4k ?
grazie
No: né l'originale del 1969 né il remake del 2003