B&W cinese!?!

Non voglio scatenare un putiferio, non so se il tweeter delle CM9 sia prodotto in cina ma la bobina di uno dei due delle mie, era saldato da cani e infatti è bastata una scaldatina :D per far si che si dissaldasse:cry:, riparato personalmente, con la professionalità di un artigiano italiano "la MIA" con lo stesso disco alla stessa pressione sonora scalda ma continua a funzionare alla grande, come del resto quello dell'altro canale che non si è mai dissaldato.;)
 
Uno dei punti a sfavore del "made altrove un po' lontano", e' che problemi del genere poi te li devi risolvere da solo e con i tuoi mezzi.

Ve lo scrive uno che con poco piu' di 200 euri ha avuto le torri "riwooferate" e revisionate, che poi suonavano MOLTO meglio di prima...
Come ho fatto? Le ho caricate in macchina e sono andato a trovare il produttore..... che e' in Italia, dalle mie parti... se avevo delle roba "made in altrove po' lontano"... che facevo???

Cmq, le regole son sempre le stesse:

1) un fornitore vicino e' garanzia di servizio immediato ed efficiente in caso di problemi
2) un fornitore vicino, vuol dire che i soldi continuano a circolare nello stesso posto

La 1) puo' essere a vantagigo personale, la 2) puo' essere a vantagigo della comunita'.

Vedete un po' voi (chiamente si parla a parita' di qualita')

...ah, e per quelli del "costo della manodopera minore in LCR"
Che mi dite delle attivita' di importazione e di logistica (che le pagate... e anche care....)? Che valore aggiunto danno al prodotto?

Beninteso, non dico che "made in EU" sia meglio di "made fuori da EU", queste sono disquisizioni che lascio volentieri ad altri.

Vorrei solo solo farvi riflettere, che nel caso di streetprice +/- 10%, non e' detto che sian meglio le cose "made in LCR".
 
il "made in" dovrebbe indicare il luogo dove l'operazione caratterizzante è stata compiuta (parlo per il mio settore di provenienza), a quanto ricordo per l'elettronica dovrebbe intendere il dove si è eseguito l'assemblaggio.
Il mercato è quello, chi non è d'accordo (io mi reputo tra quelli) si può rivolgere a marchi ancora made in EU, per quanto made in EU possano essere.
A mio avviso, poca differenza passa tra il cinese (tanto per dirne uno) che assembla in Cina a quello che assembla in un sottoscala della Brianza, da qui il mio discorso di controllo ed etica adottati dalle società, dal momento che ci son fior di aziende anche in Cina che talvolta fanno impallidire per qualità e celerità le aziende europee, così come lavoratori europei talvolta ancora più sfruttati dei colleghi asiatici.
L'avere ufficio progettazione/ tecnico e reparto produzione nello stesso stabile è a mio avviso un enorme punto di forza nonchè indice di qualità.
 
sarebbe interessante sapere quali sono le realtà che ancora producono nel Paese d'origine, alcune mi pare utilizzino addirittura i componenti interni prodotti nel proprio Paese, non solo la scocca esterna quindi.
 
dizzy ha detto:
L'avere ufficio progettazione/ tecnico e reparto produzione nello stesso stabile è a mio avviso un enorme punto di forza nonchè indice di qualità.

Siamo in 2 !

Beh, che poi TUTTA la componentistica provenga dal paese citato nel made in.... beh e' estremamente improbabile, e nel caso lo fosse, vorrebbe anche dire scarsa attenzione ai costi, e soprattutto incapacita' nel gestire una catena di forniture piu' globale.
Senza contare, che questo vorrebbe anche dire "errori" di progettazione (o se preferite "scarsa industrializzazione") che si ripercuotono sui costi di produzione, senza essere nemmeno identificati
 
Come ho fatto? Le ho caricate in macchina e sono andato a trovare il produttore..... che e' in Italia, dalle mie parti... se avevo delle roba "made in altrove po' lontano"... che facevo?
Più o meno come fanno tutti coloro che acquistano un prodotto non italiano o che, pur acquistando un prodotto italiano abitano all'altro capo della penisola: lo portano al rivenditore (o a un Centro Assistenza per la riparazione), quando ho dovuto per forza far riparare qualcosa, non potendo intervenire direttamente per i motivi più vari, ho sempre fatto così e non ho mai avuto problemi, sia nel consumer che nel pro.

Anzi, al proposito ho un piccolo aneddoto.

Anni fa un mio amico acquistò usata una coppia di diffusori di un marchio italiano molto noto, anche se la produzione principale riguarda le elettroniche: dei diffusori con casse separate per wooofer e mid-tweeter, con crossover esterno in apposita scatoletta di legno pregiato e il tutto collegato con cavi di grandi dimensioni, non staccabili (perchè i morsetti giammai e bla, bla...) che necessitavano della sostituzione delle sospensioni dei woofer.

Il produttore dista 45 minuti alla mia città, per cui gli suggerisco di contattarlo e di portargli direttamente solo i woofer.

Anche il costruttore è d'accordo per cui li smonto.

Prima sorpresina, all'interno i collegamenti erano fatti con il cavetto rosso/nero (va bè, come ha nella signature un forumer: "occhio non vede, orecchio non sente" :D.

Lui li porta e dopo un paio di settimane mi dice che va a ritirarli, al che lo accompagno, mi ero sempre ripromesso di andare a visitare il famoso costruttore, ma non ne avevo mai avuta l'occasione.

Arriviamo e lui gli presenta i woofer rimessi a posto e gli spara una cifra non proprio bassa dicendo: "Sà, ho dovuto mandare apposta la segretaria a portarli a riconare da XY e le ore che ha perso purtroppo incidono sul totale".

XY è un famoso riconatore che conoscevo anche io e da cui mi ero servito alcune volte, che abita alla stessa distanza dalla mia città di quanto dista il famoso costruttore, se lui avesse subito detto: "Li porti direttamente lì, tanto io non ci faccio nulla" non sarebbe stato meglio e leggermente più onesto?

Tra l'altro mentre eravamo lì ha iniziato a sparlare del precedente proprietario perchè le aveva vendute per passare ad un altro marchio "non sapendo che avrebbe dovuto riconarle, perchè si sa che quelle dopo un po' si rompono".

Fino a quel momento non avevo detto nulla, anche perchè mi dà un fastidio tremendo quando un commerciante o produttore sparla di un concorrente o di in prodotto che non vende lui, l'ho guardato e, seraficamente, gli ho detto: "Esattamente come è capitato a queste" (credo mi abbia odiato, ma sopravvivo ugualmente).

Come vedi tutto il mondo è paese, se trovi la persona onesta e competente tutto va bene, che sia a fianco a casa tua o che abiti dalla parte opposta del mondo.

Recentemente ho avuto bisogno del manuale di servizio di un pre di gran classe (no, non si trovavano in rete) e l'ho chiesto al distributore italiano, che prima ha chiesto il numero di serie (OK, giusto), ma avutolo (e tutto era regolare, non rubato e importato da lui) mi ha sollevato altri problemi ed alla fine non lo ha fornito; ho scritto una email al servizio tecnico del produttore, mi hanno detto il costo, pochissimi Euro, e 4 (quattro) giorni dopo avevo a casa un manuale originale (non fotocopia).

Come vedi dipende ogni volta dalla controparte.

Sicuramente non limito le mie scelte in base a quanto dista il produttore da casa mia, o anche solo al fatto che sia italiano, perchè in questo campo sarei allora molto, molto, limitato.

Ciao



Spero ru non sia proprugrantor edei Km. 0 anche nellapcquisto dell'Hi-Fi.
 
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Siamo in 2 !

Beh, che poi TUTTA la componentistica provenga dal paese citato nel made in.... beh e' estremamente improbabile..........[CUT]

..non son sicuro di ciò che sto per affermare ma ricordo di aver letto qualcosa in merito, mi pare di ricordare che Cyrus (ad esempio) utilizzi componenti elettronici interni made in UK, oltre ad assemblare nel proprio sito inglese. Se non erro lo stesso vale per Proac che è 100% british, ovviamente da quanto ricordo di aver letto su un forum inglese
 
alcuni altoparlanti come succede anche per sonus faber vengono prodotti in oriente.
Il rame dei trasformatorii di un Cyrus o qualsivoglia altro ampli viene prodotto in oriente...ormai tutto o quasi è catalizzato lì
 
come non detto allora.. apprezzo comunque lo sforzo di chi nel possibile cerca di fare tutto in casa, dopotutto per mantenere i prezzi un pò più bassi è per forza necessario delocalizzare, oggigiorno è così..
Ma... il caro buon vecchio sempreverde vintage... quello in teoria è 100% made in EU ; )
 
alcuni altoparlanti come succede anche per sonus faber vengono prodotti in oriente

..questo proprio non l'avrei detto però.. ero convinto Sonus producesse internamente gli altoparlanti..
Antonio, tu che sei nel settore, quali sono i Brand che ancora producono internamente al luogo d'origine? sempre parlando di assemblaggio più gran parte della componentistica interna (visto che il 100% immagino non esista più..)
 
non male...
Però, come detto è anche vero che Cyrus Proac, Sonus Faber e via dicendo fanno oltre il 50% del lavoro in casa e con componenti made in EU .. o no? sicuramente qualcuno ci sarà..specialmente andando su coi prezzi
 
se per componenti diciamo la manodopera compresa può essere....le materie prime ormai sono tutte orientali,poi magari il cap viene prodotto in germania......ma il materiale che lo compone è cinese, il legno idem, i telai in alluminio Idem
 
@Antonio:
da un articolo che avevo letto su una rivista qua del luogo, mi pare che gli altoparlanti di Sonus Faber arrivino dalla Danimarca... certo parlava di clienti in generale, quindi magari solo alcuni altoparlanti arrivano dalla Danimarca, e altri da chissadove.
Poi il discorso "eh si ma in tutto c'e' qualcosa di non-UE, quindi e' tutto uguale", ovvero "parificare" il made in UE paragonandolo al made non-in UE, mi par davvero un arrampicarsi sugli specchi

@Nordata:
Per qualsiasi prodotto, penso che sia meglio (a parita' di "qualita'" e di requisiti richiesti, questo lo specifico sempre) favorire la catena logistica piu' vicina a noi (meglio ancora se e' quella piu' "corta", non nel senso di km, ma di "passaggi di mano", per dirla brutta: "meglio un piatto in cui ci mangiano in pochi").
Non dico Km 0 (anche perche' in realta' il concetto del Km 0 NON puo' esistere), ma Km 2000 e' quasi sempre possibile per i beni durevoli, e soprattutto per gli elettrodomestici.
Ci sono i casi in cui il distributore "comanda" la catena logistica, ma non sono molti.
 
le serie minori delle note aziende danesi vengono prodotte in oriente....forse si riferivano agli altoparlanti delel Guarneri o su di lì non delel toy o liuto e forse pure qualche Cremona.
Pianificare cosa?qui non è una vite che è solo made in cina.....ma il prodotto nella sua interezza a quali specchi ci dovremmo arrampicare?
La situazione è questa e chi assembla ancora in Italia o in UK è solo perchè non ha numeri produttivi e quindi vendite sufficienti per giustificare una propria produzione in oriente senza affidarsi ad altri, tutto qui....o stavano già tutti lì in barba a tutte le filosofie mentali
 
Ad esempio?

Non sono un economista, ma credo che nella scelta di produrre in proprio o far produrre da altri o, ancora, produrre in proprio ma con stabilimento ubicato fuori dal proprio Paese entrino in gioco tantissimi fattori legati a costi, logistica e,non ultimo, politiche nazionali e tasse e/o incentivi.

Credo che la qualità del prodotto finale non sia ai primi posti nella scelta, sicuramente starà a chi è al vertice fissare i parametri di qualità per il prodotto stesso, ma questo sarà indipendente dal dove viene realizzato materialmente il prodotto.

Comunque dove pensate siano prodotti i componenti attivi (transistor e integrati, per non parlare delle valvole) e passivi (in primis condensatori e resistenze)? A Frosinone, Caorle, Pinerolo, Molfetta? (mi scuso per gli altri Comuni non citati :D)

Visto che è stato chiesto, mi sembra che McIntosh produca ancora tutto nel vecchio e storico stabilimento a Binghamton, NY e credo che la maggio parte dei componenti sia made in U.S.A. (non so i componenti attivi), però anche loro le schede digitali dei DSP dei pre HT le fanno produrre da un'altra ditta, specializzata nel settore e gli integrati saranno di produzione orientale; infatti, al pari di altri nomi, sono più cari proprio per questo motivo, la manodopera costa molto di più, ma collocandosi in una categoria di prodotti in cui il prezzo non è il primo parametro di scelta, lo possono fare, penso che se decidessero di realizzare una linea "economica" pure loro la farebbero realizzare in Cina o in Messico.

Tanto per fare un esempio, nei primi anni 70 la Marantz (quella vera e gloriosa, ancora americana, non il semplice marchio attuale) aveva in catalogo alcuni pre, finali, un integrato ed alcuni sinto, di alto livello e costo e decise di entrare nel mercato più popolare realizzando una linea di piccoli ampli: i famosissimi 1030 - 1060, poi pian piano allargò la gamma.

Questi apparecchi vennero fatti realizzare in Giappone (che allora era l'equivalente della Cina attuale per costi di manodopera), non nello stabilimento di Sun Valley (CA); sul retro di questi ampli campeggiava la scritta "Progettato in USA e realizzato in Giappone".

Per i tempi erano ottimi prodotti, non costosi ed aprirono la via dell'Alta Fedeltà a moltissimi appassionati.

Se volevi il prodotto Marantz made in USA prendevi il pre 3300 ed il finale 250 a 500.00 Lire cadauno, (il 1030 mi sembra costasse intorno alle 160.000 Lire).

Ciao
 
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personalmente il discorso "prodotto nello stesso Paese d'origine" è da prender con le molle oggigiorno.. E' vero che lo apprezzo e ci do peso, ma ad ogni modo nessuno mi garantisce sia comunque assemblato da personale italiano o inglese piuttosto che altro con passione e formazione nel settore.. Per quanto ne so potrebbe benissimo essere un ragazzino appena uscito da scuola che il giorno prima era nel call center e domani sarà in un supermercato a riordinare scatolette.. Oggi il mercato è così.
Senza sollevare nessuna polemica, solo a sottolineare che posto X o Y ormai le garanzie non ci sono più, e torno al discorso che magari l'azienda cinese ha addirittura personale più specializzato e controlli più severi, semplicemente non abbiamo in mano informazioni per dire cosa sia meglio o prodotto con quale criterio. Si finisce al discorso "ascoltare per giudicare".
Sebbene questa situazione impoverisca notevolmente la storia che sta dietro a un marchio è anche vero che permette di vendere a un target più ampio prodotti che sarebbero altrimenti destinati esclusivamente ai più benestanti.
..per la serie si stava meglio quando si stava peggio
 
Te lo spiego io cosa vuol dire.... Vuol dire che la Volkswagen, Audi, Porsche tanto per fare dei nomi pur vendendo a livello mondiale prodotti che non temono confronti.... Non mi sembrano che fabbrichino le auto in Cina, India et similia. Dunque? I grandi numeri dovrebbero giustificare i bassi costi di produzione e dunque l'andare a produrre in Cina? Certo che si a patto di offrire alla clientela prodotti scadenti e giù di li. Aspetto ancora che qualcuno mi metta sul piatto un bigliettino con il nome di una grande industria cinese, un brevetto cinese, una tecnologia cinese.... Pensa che i cinesi producono sottomarini pari al mio scaldabagno di casa.... Smettiamola di sputare nel piatto in cui mangiamo e diamo a Cesare quel che è di Cesare.... Non giustifichiamo b&w, Apple et similia per il fatto che dovendo produrre a livello planetario debbano per forza contenere i costi ed andare tutti in Cina, perché irrimediabilmente si perde in quAlita da qualche parte è matematico, anzi inevitabile. Io sono tra i primi ad aver acquistato l'iPhone 3G in inghileterra quando qua in Italia il 90% girava ancora con il Nokia n73..... Ricordate -per quelli che lo comprarono - come era fatto esternamente? Una pietra, indistruttibile, alluminio durissimo.... E i successivi iPhone? Plastica e poi.... Vetro con del fil di ferro attorno... I materiali più scadenti al mondo. Tutto questo per cosa? Per contenere i costi e mantenere alto il numero delle vendite? Allora fai prima a dire che sei orientato ad offrire un prodotto di massa, e come tutti i prodotti di massa sono inevitabilmente scadenti. Perché. Nel nostro ambiente si parlerebbe di Hi Tent? perché un prodotto non può essere fatto con materiali di qualità e costare poco!
 
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