Prima i russi, poi gli americani e adesso i tedeschi: la Roma passerà di mano?

Penso che le cordate di cui si parla tanto, i vari Angelini, Caltagirone e altri, sono tutte voci amiche che se ne dica e che servono alla Sensi per fare il rialzo del prezzo con la cordata che sta trattando...
A mio avviso vende...
 
plasmarex ha detto:
i vari Angelini, Caltagirone e altri, sono tutte voci amiche

Amiche!!!!!:eek: :eek: :eek: :eek:

Angelini, nelle sue dichiarazioni, ha parlato come se fosse già lui il nuovo presidente e questo non mi pare un comportamento da amico.

Caltagirone non ha dichiarato che vuole la Roma, ma solo che vuole costruire lo stadio! E te credo dico io!! Comunque se Franco Sensi ha avuto un vero nemico in carriera questo è stato Caltagirone, quest'ultimo ha fatto di tutto per arrivare al Corriere Adriatico (che era di Sensi), mi ricordo che nelle Marche se compravi il Corriere Adriatico, Il Messaggero te lo regalavano, sempre su Il Messaggero c'era la rubrica "Aveva detto" riferita a Franco Sensi e alle sue dichiarazioni le quali venivano derise, e altre cosette che non sto qui a ricordare.

Non mi sembrano poi tanto amici :rolleyes:
 
mazza quanti romanisti.... :D

cmq la sensi non vende fino a quando ci sarà qualcuno che gli darà tanti di quei soldi da saldare tutti i debiti. La As Roma è l'unica società dei Sensi che produce ricavo.. se vendono quella je rimangono solo i debiti...
 
la contestazione di sabato è stato un segnale molto chiaro per la dirigenza, il popolo giallorosso è stufo di questa situazione e pretende chiarezza... diamogli torto....

e capisco anche la situazione della squadra in bilico tra mille voci.

Continuo a pensare che la sensi non mollerà ma se dovesse capitare qualcosa di clamoroso dobbiamo aspettare la fine del campionato.
Ho come l'impressione che la frattura tra staff tecnico, dirigenza e calciatori sia sempre più netta.


Ed alla fine ci pensa sempre il solito Panucci di cui molti avrebbero voluto la testa qualche mese fa ma che in campo sfodera sempre un carattere gladiatorio....
 
Ragazzi, non so voi, ma io non ho capito una cosa e a chi ho chiesto nessuno è venuta a mente una risposta....
Domanda...


Dato che la roma o italpetroli o i sensi che siano hanno chiesto dei soldi per le loro operazioni, poi questi soldi (debiti) sono stati ripianati con cessioni, queste cessioni (asset) non sono stati sufficenti, allora la banca è accorssa in soccorso con una copertura dell'esposizione prendendo il 49% della proprietà dei sensi, cioè il 49% del 67% della Italpetroli...

Ora la domanda...

Il 49% (lasciando stare il discorso del famoso 2% che in questa sede non mi interessa) è un'opzione oppure una diritto acquisito?
Cioè Unicredit è proprietaria di questo 49% o titolare che dir se ne voglia oppure ha solamente una opzione sul 49%?

Lo domando per un motivo che mi apre a due dubbi.
Se fosse proprietaria del 49% del 67% dell'Italpetroli (come io penso), i sensi, non sarebbero più debitori del 100% del debito, ma solamente del 51% del debito acquisito.

Altrimenti se Dovessero pagare ancora il 100% del debito, non si spiegherebbe come la banca si prende il 49% della proprietà Italpetroli a garanzia del debito e poi pretendano il 100% del pagamento del debito...
Gente che sa il fatto suo (i banchieri) si...ma se così fosse sarebbero degli aguzzini veri e propri...alla faccia "dell'amministrazione virtuosa della sensi".

Mi sapete rispondere?
In sostanza allo stato attuale delle cose i Sensi per come la vedo io dovrebbero pagare solo il 51% dei debiti dato cche con l'operazione del 49% le banche hanno acquisito oltre che il 49% degli utili anche il 49% del debito. (che copriranno con la vendita delle azioni appena arriva un compratore).

CONTI DELLA SERVA
Per cui se la Italpetroli ha 280 milioni di euro di debito con unicredit (80 con altre banche), allora dovrebbe pagare solo il 51% del debito e cioè 142 milioni.
Se si sommano i 140 milioni agli 80 con altri istituti, il totale dell'esposizione dei sensi è 220 milioni...
Il che vuol dire che per i Sensi per andarsene se gli fanno un'offerta su 220 milioni ci stanno e anche ben per andare avanti...
Nessuno paga mai il 100% dei debiti ma si tiene indebitato sempre un minimo tenendosi la liquidità....

il discorso dei debiti sarebbe superabile...
In realtà non se ne vogliono andare...
Oppure l'offerta non è mai stata fatta sopra i 220 milioni

Chi mi sa dare per certo una risposta?
 
Ultima modifica:
Dopo questo attento arzigogolo borsistico penso che la risposta te la possa dare solo il ministro Tremonti....

Scherzi a parte, complimenti per lo studio del debito e certo, che se fosse così parecchie cose non quadrerebbero:
I sensi vogliono lucrare sulla situazione?
una squadra di serie a, del blasone della roma, a 220 mil. è un affare...? (penso di si)
C'è qualcos'altro che non sappiamo? (aripenso di si...)
 
Leggevo oggi su Il Messaggero che se la Roma passasse al gruppo Fioranelli, Franco Baldini proverà il tutto per tutto per prendere Adebayor...

Bhè, almeno ti mette di buon umore... :rotfl:
 
Prima vedere soldi, POI dare cammello...

tutti vogliono la Roma, il problema è:
a- hanno i soldi?
(la società è straniera bisogna vedere bene, non vorrei che si ripetesse la cordata Chinaglia con la Lazio)
b- quanto vogliono pagare?
(non mi pare nessuno abbia detto offro xxx)
c- come vogliono pagare?
se offrono 400milioni ma pagano in 10 anni col cavolo che vendo

Guido
 
Allora era vero!!!!!!!

Milano Finanza,che non è certamente un giornale sportivo,oggi scrive:

L'articolo integrale di Milano Finanza: Soros voleva davvero la Roma

Difficile prevedere come finirà la trattativa tra la cordata capeggiata dalla Fio Sports Group di Vinicio Fioranelli e la famiglia Sensi, principale azionista, attraverso Italpetroli, della As Roma. Il presidente e amministratore delegato della club giallorosso, Rosella Sensi, come è noto, non vorrebbe passare la mano, ma per la prima volta da quando hanno cominciato a farsi avanti gruppi internazionali per proporsi come acquirenti, la società ha ammesso che sono in corso colloqui ed incontri. Del resto è anche la prima volta che un pretendente fa filtrare un documento ufficiale che testimonia il proprio interesse, oltre che la propria esistenza. Ieri, infatti, la Gazzetta dello Sport ha pubblicato il testo di una lettera inviata dalla Fio Sports ad Italpetroli, nella quale si ribadisce «il pieno impegno, tuttora in corso, per il buon esito della trattativa», e si informa che il gruppo «sta facendo le valutazioni finali con lo scopo di consegnare prima possibile tutti i documenti pertinenti ». A quanto pare l’indagine avviata dalla Consob lo scorso anno, dopo l’altalena di notizie sull’interesse di George Soros all’acquisto della Roma, in via di conclusione in queste settimane, non è passata invano. Durante la vicenda Soros, infatti, i giornali non hanno mancato di seguire con attenzione rumors e notizie finanziarie, ma i pretendenti sono rimasti in silenzio, mentre Italpetroli ha smentito praticamente ogni informazione filtrata sulla stampa. Tant’è che da più parti, il sito di gossip Dagospia è stato in questo senso il più solerte, si è parlato di bufala giornalistica e persino di manovre speculative.

Ma il vento della trasparenza che sta sollevando i veli in queste settimane, è riuscito anche ad aprire qualche cassetto chiuso dallo scorso anno, così cominciano ad emergere alcuni documenti riservati che dimostrano come effettivamente tra la Inner Circle Sports, merchant bank Usa specializzata, e la famiglia Sensi, attraverso il suo rappresentante legale, avvocato Gianroberto de Giovanni, ci sia stata una trattativa. E soprattutto che è stata condotta dagli americani attraverso l’ausilio di Banca Rothschild e degli studi legali Tonucci e Cleary Gottlieb, per conto di Soros e Joseph Tacopina. Il coinvolgimento del magnate di origine ungherese fu annunciato da MF-Milano Finanza il 3 aprile del 2008. Non mancarono però i commenti scettici, che si alimentavano dalla mancanza di conferme ufficiali di Soros e soprattutto dalle smentite di Italpetroli. In realtà, come dimostra una mail spedita l’8 aprile da Len Potter, del Soros Fund Management, all’avvocato Tacopina, l’interesse era ben vivo. «George» scrive Potter «terrà una conferenza stampa. È una conferenza limitata alla presentazione del suo nuovo libro ma ci aspettiamo domande sulla Roma. George non negherà di essere coinvolto in qualunque trattativa, ma neanche confermerà che le trattative sono in corso. Risponderà a queste domande con un sorridente no comment che è una procedura standard per lui e per noi per quel che riguarda le domande sui suoi investimenti. Sebbene noi rispondiamo a tutte le domande nello stesso modo (anche dove non siamo coinvolti), la stampa e l’opinione pubblica leggeranno quel no comment come una conferma che siamo interessati alla squadra e che siamo coinvolti nelle trattative. Un elemento, questo, che pensiamo possa forse aiutare la nostra causa anche senza una conferma diretta. Tienici informati. A quanto pare le cose stanno andando bene». Previsione, quest’ultima, in realtà fallace, visto che la trattativa, proseguita in un crescendo di contatti ed incontri si arenò a sorpresa il 18 aprile, quando agli emissari americani, pronti a firmare l’impegno vincolante all’acquisto, venne presentata l’offerta alternativa di una non meglio identificata cordata araba. Sorpreso, Horowitz contattò immediatamente gli uomini di Soros, che decisero di passare la mano. Che le cose siano andate effettivamente così lo scrive lo stesso Horowitz a de Giovanni in un’altra mail (inviata in copia anche al Soros Fund). Dopo i convenevoli, Horowitz scrive: «Siamo stati informati dagli uffici della famiglia di George Soros che non c’è più la volontà di portare avanti la trattativa per l’acquisizione di una quota di controllo della As Roma. Come capirai, a loro non è piaciuto lo sviluppo degli eventi dell’ultima settimana, e tra questi il venir fuori di un’apparente offerta molto più alta della nostra valutazione, tra 270 e 283 milioni di euro, cifre intorno alle quali, prima del mio recente viaggio in Italia, era ragionevole aspettarsi che avremmo chiuso l’accordo. Soros è anche abbastanza preoccupato circa l’alto livello di esposizione mediatica che il suo nome ha ricevuto sulla stampa italiana. Una posizione inaccettabile per loro in assenza di una chiara indicazione sulla possibile conclusione della transazione». «Ti prego anche di tenere a mente, per ragioni di chiarezza, che Soros ha mantenuto i rapporti con i tuoi clienti, solo attraverso la Inner Circle Sports, e quindi ti consiglio di stare attento a chiunque rilasci dichiarazioni a nome di Soros». «Mi dispiace che queste trattative promettenti, che sono state portate avanti per lungo tempo, non si siano concluse come ci aspettavamo, nonostante gli sforzi di entrambe le parti. Personalmente, ho apprezzato tutto il lavoro che hai svolto durante il periodo di trattativa, ma sono anche abbastanza deluso che le interminabili ore spese per questa transazione non abbiano avuto i risultati previsti. Se ci saranno cambiamenti ti farò sapere e spero che tu faccia lo stesso».

Come registrò subito MF-Milano Finanza, ormai la trattativa era sostanzialmente archiviata, ma per iniziativa di Unicredit, socia al 49% di Italpetroli, si fece un ultimo tentativo, come dimostra la mail inviata il 18 maggio da Steve Horowitz a de Giovanni per preparare un incontro a Milano. «Come sai già dalla conversazione del 22 aprile e della seguente comunicazione del 24 aprile il nostro cliente (the Soros Family Office) ha ufficialmente ritirato il proprio interesse all’acquisto del controllo della Roma. Per tentare di creare le condizioni necessarie perché loro possano prendere nuovamente in considerazione una proposta che possa portare ad una transazione ci sono diversi aspetti essenziali della trattativa che devono essere fissati: 1) l’esclusività a questo punto non è importante. La cosa importante è la riservatezza e il fatto che a decidere sia un ristretto numero di persone che possano anche firmare l’accordo. Tra questi ci dovrebbe essere un rappresentante della banca e un rappresentante dei Sensi a nome dell’intera famiglia; 2) ci aspettiamo di far partire la trattativa con la maggior parte dei
termini già fissati nel mio recente viaggio in Italia durante il quale era prevista la conclusione dell’accordo; 3) posso confermarti che non ci sarà alcun aumento del prezzo della transazione.(…) Spero di riuscire a raggiungere un accordo molto rapidamente dato che gran parte del lavoro è stato svolto durante il periodo da ottobre ad oggi. A questo punto avrei bisogno di avere i termini dell’investimento da presentare a Soros stesso per l’approvazione. Per me non c’è motivo di pensare che questo processo possa durare più dei dieci giorni lavorativi che tu hai indicato nelle email. Sono ottimista di poter trovare una soluzione che risolva i problemi finanziari della famiglia Sensi e che risolva anche i tuoi timori circa il rispetto degli interessi della banca». Neanche quest’incontro, però, servì a rianimare la trattativa. Gli uomini di Soros, inutilmente in pista da ottobre, confermarono il verdetto emesso qualche settimana prima: «We are out».


A questo punto aspetto querele dalla Roma al giornale finanziario,visto che hanno sempre negato la trattativa
 
iafaccio ha detto:
A questo punto aspetto querele dalla Roma al giornale finanziario,visto che hanno sempre negato la trattativa

Penso che aspetterai invano....e d'altronde non penso che m\f scriva boiate, è un quotidiano serio.

così non va bene, a questo punto credo che il tanto sbandierato attaccamento ai colori sociali da parte della dirigenza sia solo una grossa presa per il c....
Forse sensi padre aveva ancora una dignità di tifoso e di uomo, la figlia invece....beh lasciamo stare.....
 
Direi che c'è "solo" qualche foglio elettronico che dovrebbe attestare quanto si sapeva già da l'anno scorso... e giustamente Milano Finanza, che aveva dato la notizia, lo rende noto...
Ma correggetemi se mi sbaglio, le email non hanno una totale valenza legale...è come riportare in forma diversa le stesse voci dell'anno scorso... ;)

Intanto Adebayor se ne sta andando.... :D
 
Ultim'ora del pomeriggio:

Fioranelli entra stamattina alla consob e dichiara: "non mi aspetto nulla".

Esce dopo due ore, via di filato, senza neanche rilasciare una dichiarazione.
Ora qualcuno ipotizza che alla chiusura di piazza affari, logicamente, partirà un comunicato.
E qui partono scommesse e sospetti:

facile ipotizzare che ci sia stato un nulla di fatto e che la comunicazione viene data a chiusura contrattazioni (e di venerdì) per evitare eccessi di ribasso....?

Ci sarà un clamoroso coup de theatre e da stasera avremo un nuovo propietario?
In questo caso povero Soros, lui la buona volontà ce l'aveva messa....
 
Sicuramente questa volta c'è molto di più che le solite fregnacce.
Più che altro fa ben sperare il fatto che Fioranelli dica "dipende da noi": che i Sensi abbiano accettato l'ipotetica offerta??
 
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