Visualizzazione Stampabile
-
Citazione:
Originariamente scritto da
nordata
Essendo entrambe dello stesso gruppo editoriale sarebbe strano che una chiudesse e l'altra no, infatti è uscito anche il numero di Ottobre di DV con lo stesso editoriale di Roberto Lucchesi in cui si annuncia la chiusura,
in effetti avevo comprato il numero di ottobre ma non l'avevo ancora letto :(
Hai ragione, sarebbe stato strano il contrario, ma mi piaceva immaginare che magari le sorti sarebbero state differenti... mi mancheranno tantissimo le rece dei BD, oltre che dell'HW, ho DVHT dal n.1 e mi sento orfano!! :cry:
-
Veramente un gran peccato...
Dovrebbe comunque far riflettere il fatto che un mercato come quello Video (con grossi nomoi tipo Sony, Samsung, Panasonic....) nion riescano a supportare la vita di una rivista... e dico UNA rivista di settore!!!!!!
Mi sembra quasi ridicolo quando in edicola si trova TuttoLegno, Allevare ragni e costruire barchette di carta :D
Un conto è la crisi... ma qui si va oltre.... si parla di televisori ed elettronica di largo consumo... ed il non avere una rivista che fa prove IN ITALIANO è un impoverimento generale
OK il WEB ma sono 2 cose distinte: soprattutto per quanto riguarda il materiale in italiano...
E poi volete mettere leggere la CARTA in bagno... :p Altro che IPAD!!!!!
-
Citazione:
Originariamente scritto da
AirGigio
Mi sembra quasi ridicolo quando in edicola si trova TuttoLegno, Allevare ragni e costruire barchette di carta :D
veramente!! non me lo spiego neanche io!!
Citazione:
Originariamente scritto da
AirGigio
non avere una rivista che fa prove IN ITALIANO è un impoverimento generale
quoto... ed a chi dice di utilizzare stampa estera, rispondo che non è solo un discorso di leggere l'inglese, ma comunque ci sono dei canoni e metri di giudizio che sono necessariamente influenzati dalla storia culturale (ad esempio le trame dei film...)
Citazione:
Originariamente scritto da
AirGigio
E poi volete mettere leggere la CARTA in bagno... :p Altro che IPAD!!!!!
sante parole!!!
-
comunque anche una rivista di uncinetto che leggeva mia mamma e' fallita
-
Mi ritrovo pienamente in quanto scritto da Nordata. Purtroppo girare in rete o in questo forum, che per me non ha eguali in competenza, argomenti e discussioni, comunque non è come sfogliare la rivista che ti trovi a rileggere più volte per capire meglio o a rileggere una recensione di un bd e che poi almeno a me, puntualmente mi rimanda a consultare questo forum per approfondire le opinioni, i consigli e le sensazioni che si condividono qui. E' un vero peccato:cry:!!!
-
@MDL: sei un mito :)
@grezzo: leggo ora, grazie ;)
Citazione:
Originariamente scritto da b747
ed a chi dice di utilizzare stampa estera, rispondo che non è solo un discorso di leggere l'inglese
Concordo; e se anche fosse un discorso meramente linguistico, non capisco perché l'Italiano debba essere trattato quasi sempre in second'ordine...
Oltre alle critiche, mi farei comunque qualche domanda: perché certe riviste reggono e altre sono state definitivamente chiuse? Probabilmente non tutto si spiega con budget e finanziamenti, e nemmeno con il settore di riferimento.
Se parliamo di Audiovideo mi spiego molto meglio una eventuale uscita dal cartaceo per passare al digitale, molto più probabile rispetto ad altri target. Tutto questo stupore per la chiusura di una rivista cartacea di AudioVideo sinceramente non me lo spiego.
-
Condivido anche io il dispiacere per la chiusura di un'altra, altre?, testata storica dell'AV nostrano, che peccato e che peccato per la forza lavoro. Si spera ancora che rinascano in altra forma editoriale o cmq in qualche forma.
Condivido invece la posizione di Dave, che son sicuro non necessiti di difensori ma che credo che quando ha parlato di tematiche quali uncinetto o calza volesse semplicemente far riferimento a quanto di più distante si possa pensare dagli ambiti qui trattati, cmq è un esempio che anche io farei senza riferimenti particolari di sesso o colore.
Quello che resta da capire, quali sono queste forme editoriali che possono reggere? Non dico non ci siano, ma affermo che sono totalmente ignorante in materia, ma curioso!
-
Citazione:
Originariamente scritto da Neros22
volesse semplicemente far riferimento a quanto di più distante si possa pensare dagli ambiti qui trattati, cmq è un esempio che anche io farei senza riferimenti particolari di sesso o colore.
Se si possono trovare e riportare casi riusciti (sempre nel mercato editoriale, certo) di testate lontane anche anni luce dall'AudioVideo, non potrebbero queste essere un utile esempio per altri? Pensare che la rivista (riuscita, venduta, fatturante) di Taglia&Cuci (per fare l'esempio riportato) non debba essere considerata perché qui si sta parlando di altro mi sembra una posizione abbastanza miope, non trovi? :)
In edicola trovi ancora molti prodotti che reggono alle vendite ma preferisco evitare di riportare alcuni titoli proprio per non deviare la discussione dal tema principale. Prova a fare un giro se ti va e chiedi al primo edicolante quali siano le testate che vende con più costanza: vedrai che qualcosa saprà risponderti :)
-
Citazione:
Originariamente scritto da
La Elena
non capisco perché l'Italiano debba essere trattato quasi sempre in second'ordine
Se parliamo di Italia, hai ragione, infatti credo che tutte le riviste, di ogni settore, siano tutte scritte in italiano, se però ci spostiamo all'estero, ad esempio in Inghilterra (Paese che avevo suggerito) credo che, sì, l'italiano lì sia poco considerato e suppongo che di riviste scritte in italiano ce ne siamo molto poche, forse nessuna.
Forse il discorso potrebbe essere fatto al contrario: ma perchè in Italia c'è poca propensione ad apprendere almeno una lingua straniera, magari quella più conosciuta in giro per il mappamondo, ossia l'inglese?
Mi è capitato di trovarmi in paesini sperduti in mezzo alle foreste della Norvegia e di chiedere qualche info in inglese a persone anziane e sentirmi rispondere tranquillamente, se avessi fatto la stessa cosa in qualche paesino su qualche montagna qui da noi quante probabilità avrei avuto di essere più o meno compreso?
Se poi si è appassionati di un settore tecnico come il nostro è quasi inevitabile imparare quei pochi vocaboli necessari, non si sta parlando di leggere perfettamente il Times.
Quanto alle cause alla base della chiusura credo siano gli alti costi complessivi, quindi legati a tutte le riviste del gruppo, 4 mi sembra.
E' innegabile che la veste grafica fosse molto bella e curata, con carta lucida e abbondanza di foto (e questo costa), la redazione era abbondante, anche se ritengo che molti fossero pagati a prestazione, il laboratorio sicuramente costava, metti tutto assieme e in un periodo di crisi la cosa ha portato all'epilogo che conosciamo.
Gli appassionati del settore che le compravano, regolarmente, non credo fossero tantissimi, probabilmente diminuiti negli ultimi periodi, se c'è crisi si tagliano le spese superflue e se non si ha intenzione di fare qualche acquisto nuovo non si sta ad informarsi.
Al limite si scrive su un forum e si risolve (si spera nel modo migliore) il problema.
Magari ci sono state anche delle scelte editoriali errate, mi domando, alla luce dei fatti, se sia stata una buona mossa fare uscire una nuova rivista, con relativi costi quando credo sapessero già in che acque stavano navigando, forse è stato un tentativo di allargare il mercato, però era già presente e radicata da anni tra gli appassionati Costruire Hi-Fi.
In questa ottica credo vadano viste anche alcune recensioni a prodotti che di Hi-Fi o Video avevano molto poco.
E' vero che con un telefonino o un tablet si possono fare foto e vedere film, però esistono già in commercio numerose riviste dedicate solo a questi articoli, stesso discorso per gli articoli dedicati alla registrazione audio, apparecchi MIDI, plug-in, per me interessanti, ma esistano già fior di riviste del settore dedicate esclusivamente all'argomento ed ormai facilmente reperibili.
Sicuramente tutti tentativi che non hanno sortito l'effetto desiderato, purtroppo.
Personalmente, anche se lo capisco, non approvavo la scelta di fare moltissime recensioni di prodotti dal costo più che elevato, sempre nell'ottica dei tempi attuali.
E' vero che fare la recensione di prodotti dal costo di qualche centinaio di Euro forse non è molto accattivante e gratificante, ma la grande massa degli appassionati ora come ora guarda a questa fascia, gli interessati all'acquisto di un ampli da 10.000 € non sono tantissimi e non costituiscono certo un grande bacino di utenza.
Questo è un discorso vecchio, affrontato nelle riviste già alcune volte, ma forse le spiegazioni date a suo tempo e anche valide, nei tempi attuali non lo erano più.
Tutte ipotesi e pensieri strettamente personali.
Neanche la chiusura di AF ha portato nuovi lettori, o se lo ha fatto era ormai troppo tardi per rimediare alla situazione creatasi.
Il problema era già sorto tre anni fa, il tentativo di ripartire, con il perdurare della crisi mondiale, non è evidentemente riuscito.
Ciao
-
Citazione:
Originariamente scritto da
La Elena
In edicola trovi ancora molti prodotti che reggono alle vendite ma preferisco evitare di riportare alcuni titoli proprio per non deviare la discussione dal tema principale. Prova a fare un giro se ti va e chiedi al primo edicolante quali siano le testate che vende con più costanza: vedrai che qualcosa saprà risponderti
Forse ti sei persa il post dove dicevo che i miei genitori hanno un'edicola. Sai cosa mi rispondono quando gli chiedo come va? Mi rispondono che l'edicola è piena di roba che non venderesti nemmeno sotto minaccia armata, piena di riedizioni di riedizioni di materiale che non interessava nemmeno nelle loro prime uscite, figuriamoci ora, piena di roba che con l'editoria ha poco a che fare (ma per vendere qualcosina in più si fa addirittura un magazzinetto in garage, perchè tutto in edicola non ci sta); insomma, detta con le parole di mia madre: la distribuzione ci riempie quotidianamente di m***a. E poi lamentiamoci che i giornali non vendono più: nemmeno l'edicolante ormai riesce più a trovare le riviste che gli vengono chieste in mezzo a quel monnezzaio che gli viene imposto di tenere (spesso pagato in anticipo perchè il conto deposito non permette agli editori ed alle distribuzioni di guadagnare una cippa) all'interno di chioschi che, nella maggior parte dei casi, dovrebbero contenere un quinto della roba.
Allora chiediamoci: perchè andare in edicola a cercare questo o quello (perdipiù pagandolo profumatamente, se lo si trova) quando con uno sforzo minimo trovo, nella maggior parte dei casi, quello che mi serve sulla rete? Ecco il perchè chiudono le testate e con loro le edicole.
Quindi, in conclusione, non andate a chiedere ad un edicolante quali siano le testate che vende di più, perchè nella migliore delle ipotesi vi risponderà che non lo sa, ma nella peggiore vi manderà anche a quel paese.
-
Citazione:
Originariamente scritto da Dave76
Forse ti sei persa il post dove dicevo che i miei genitori hanno un'edicola.
No, non l'ho perso. Tu parli con la tua cognizione di causa; io parlo con la mia. E mi riferisco a una nicchia editoriale che probabilmente fattura il 60% dell'intero mercato (tra acciacchi e new enty, ma fattura). Quindi non possiamo vederla allo stesso modo.
-
....ed io che, alla chiusura di AF Digitale ho pensato...."Beh, Digital Video HT ne guadagnerà sicuramente e farà festa, rimanendo l'unica rivista del settore audio/video"...... alla faccia !!!!!!!!!!!!!
-
Ho cominciato ad acquistare riviste di alta fedeltà a 14 anni, passando da "Topolino" a "Suono", "Stereoplay" e poi "Audio Review"...
Ho smesso di acquistarla circa 10 anni fà quando ho notato l'arroccamento su prodotti di fascia extra-alta, esoterica...
Francamente sapere che esiste il sub-woofer da 45.000 euro (sparo un numero a caso...) che non potrò mai considerare a casa mia non mi serve a molto...
Ma al di là dei "percorsi" personali, cerchiamo di non cadere nella solita ipocrisia all'italiana...
Tutti a piangere la scomparsa nell'ennesima rivista ma poi molti a scrivere "l'ho comprata ogni tanto, o fino a qualche anno fà" (sottoscritto compreso, come detto).
Così come tutti a piangere la scomparsa dei negozi di dischi o delle videoteche, ma molti a scaricare più o meno legalmente musica e film oppure ad acquistare da amazon e co. ....
Tutti a piangere le piccole botteghe di ogni genere ma poi affollare centri commerciali, hard discount e catene varie...
Tutti a ripensare alla televisione di una volta ma poi anche a vedere la sbobba attuale...
Insomma tutti a piangere il buon sano mondo di una volta ma inseritissimi in quello attuale...
E allora la rivista si scarica (abusivamente) sul tablet, la musica è liquida (legale o meno), il film se visto al cinema è un miracolo, la crisi morde ma cellulari (prima) e smartphone (adesso) vendono da pazzi...
E via discorrendo....
Non è un invito al ritorno alle origini, e neanche all'età della pietra, of course...
Ma, per favore, cerchiamo di non stupirci e cerchiamo di evitare le lacrime di coccodrillo...
Un'altra rivista che chiude è semplicemente un altro pezzo di prodotto che non è più adatto a questi tempi, come già spiegato in vari modi nei post precedenti....
Se poi, nello specifico Audio Review continuerà in qualche altra forma.... meglio! Ma spero sia una versione che possa camminare sulle sue gambe e non cadere dopo pochissimo tempo... Risparmiateci per favore il "siamo tornati" e i carramba che sorpresa...
-
Non entro nel merito di ciò che una rivista come audioreview recensisce, per certo e troppo spesso, pezzi di alta gamma. Non mancano però comparative e news relative a ciò che i comuni mortali me compreso riescono a premettersi.
E' stato comunque un piacere rileggermi la recensione del mio attuale pre (inarrivabile 6 anni fa) prima di acquistarlo usato.
Ritengo comunque ineguagliabile la qualità e la professionalità del reparto tecnico sia di analisi che di approfondimento.
Speriamo in un'Araba Fenice.....
-
Citazione:
Originariamente scritto da
La Elena
E mi riferisco a una nicchia editoriale che probabilmente fattura il 60% dell'intero mercato (tra acciacchi e new enty, ma fattura).
Ahhh!! Adesso ho capito a cosa ti riferisci! Vabbè, si sa che quella roba tira e tirerà sempre (c'è anche il detto: tira più un pelo di f... che un carro di buoi), anche nell'edicola dei miei; inoltre, ultimamente sono riusciti a differenziare parecchio l'offerta accontentando tutti...:D