grezzo72 ha detto:
.....la mia richiesta di chiarimento in merito alla saturazione di ambiente per farmi capire dove sbaglio....sono una persona curiosa e avida di sapere!

rrr:
Non è che sbagli: semplicemente, non conoscendo a fondo l'argomento, usi delle terminologie inappropriate, che finiscono con il confonderti.
Usando un sub, tu generi della energia acustica e la immetti in un certo ambiente: per natura delle resistenze incontrate (dell'aria stessa, della capacità di assorbimento delle superfici etc), questa energia, una volta immessa, tenderà ad annullarsi, in un tempo X. Questo tempo X, però, non è identico per qualsiasi frequenza: il nostro ambiente avrà un comportamento necessariamente poco uniforme. Da un lato, abbiamo le dimensioni dello stesso: se queste entrano in un certo rapporto con la lunghezza d'onda in gioco, possono aiutare la stessa a mantenersi nel tempo (risonanze) o accelerarne spaventosamente il decadimento (cancellazioni). Dato che quello che noi "sentiamo" non è solo quello che l'altoparlante sputazza tutto intorno, ma anche (e soprattutto) il modo ni cui l'energia decade, dato che il nostor cervello "mette insieme" le due informazioni, ecco che nel primo caso abbiamo i bassi lunghi e rimbombanti, e nel secondo la sensazione di mancanza totale di corposità del suono, e via dicendo.
A questo si aggiunge il fatto che le superfici in gioco, a volte, rilasciano energia in modo differito nel tempo, come i tramezzi in mattone da 9 cm: accumulano energia e la cedono successivamente, non essendo superfici a rigidità infinita, aumentando ulteriormente i casini.
Finchè si rimane a volumi relativamente bassi, il nostro udito, che non è lineare nel suo modo di percepire le basse frequenze, non ci fa notare questo tipo di comportamento, ma via via che alziamo il volume, la nostra sensibilità aumenta, e le magagne iniziano ad emergere in modo anche importante: ma non si tratta affatto di una "saturazione" dell'ambiente, quanto invece del fatto che, a volumi alti (o realistici), il modo in cui è costituito il nostro sistema percettivo ci rende evidenti dei fenomeni che, per quanto identicamente presenti, a volumi più bassi "sembrano" essere meno invasivi.
Ci sono dei modi per ovviare molto efficacemente a questo tipo di problematiche in bassa frequenza, come dei pesantissimi (e costosissimi) trattamenti passivi, o la correzione in digitale nel dominio del tempo (non costosissima, ma certo non economica), ma credo non siano alla portata del nostro amico; la riduzione della capacità del woofer non solo non è vantaggiosa, ma è sconsigliabile, specie considerando che il 90% dei sistemi HT oggi nelle case degli appassionati sono in realtà sottodimensionati, lato basse frequenze, già se fossero in ambienti acusticamente perfetti, figuriamoci in locali tutto meno che ideali!
Ciao,
Andrea