Distributore di rete o derivazione impianto elettrico?

  • Autore discussione Autore discussione mbmf
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Insomma, questo apparecchio serve per dare un'alimentazione con onda sinusoidale perfetta.

Sono contento per l'onda sinusoidale che può sfoggiare una tale perfezione, ma ricordiamoci che un DAC funziona a basso voltaggio e in corrente continua, per cui la tensione di alimentazione prima viene abbassata e poi viene trasformata da alternata in continua: che l'onda sia perfetta o imperfetta è poco importante quando poi deve in ogni caso passare per la sezione di raddrizzamento del DAC che trasformerà un segnale alternato in uno unidirezionale.
Piuttosto meglio rivolgere maggiore attenzione a questo ultimo componente, che è quello che fa decisamente al differenza.
 
Vedi sempre per la saga dei sentito dire... :D
Tu che consiglieresti quindi per far lavorare il DAC al meglio (non avendo un Pre nel sistema)?
 
le schuko perchè si dice che avrebbero maggiore superficie di contatto e migliorerebbero l'erogazione della corrente. Poi considera anche che tutti i cavi Audioquest NRG-4 che possiedo sono così terminati.

Chissà come fanno in U.S.A. dove rispettano assolutamente le regole dei vari Enti nazionali in tema di standard e si utilizzano obbligatoriamente le loro prese/spine con i famosi contatti a lamella, piccoline ed anche brutte; oppure come fanno in Inghilterra dove vale la stessa regola ed in quasi tutti i Paesi civilizzati dove si rispettano le norme, ovvero che gli apparecchi distribuiti in un dato Paese devono avere le connessioni di rete vigenti per standard. Alcuni produttori inseriscono nell'imballo alcuni cavi con prese di vario tipo, in altri casi è l'importatore che provvede al cambio.

In Italia invece fa molto figo usare le spine tedesche, anche se hanno il diametro dei contatti praticamente uguale a quello delle nostre volgari connessioni da 16 A (se si assorbe di più esistono altre prese), il bello è che poi all'interno delle varie prese il contatto è assicurato da lamelle che fanno contatto in un punto abbastanza ristretto, persino nelle favolose ed inderogabili Schuko, pertanto il fatto che tutto il contatto sia esternamente conduttore o meno (per ragioni di sicurezza, come in quelle italiane) conta veramente poco, direi nulla. Però alcune schuko, quelle veramente audiofile hanno il corpo di alluminio tornito dal pieno, cosa che, notoriamente, influisce pesantemente sul suono riprodotto!

Certo quelle tedesche hanno la presa di terra ai lati invece che al centro, cosa cambia? Però sono molto ingombranti e negli impianti si devono per forza installare le loro prese poichè, appunto, in una costruzione l'elettricista segue le norme ed installa quelle italiane.

Forse perchè sono belle grosse e scomode allora "suonano" meglio.

Poi c'è persino l'audiofilo vero che ovviamente tiene la spina schuko, ma avendo nel muro la presa standard inserisce un adattatore, tagliare la schuko e mettere direttamente una spina italiana, no, guai.

Ignoravo che esistessero ciabatte audiofile come quella della foto, ovvero una normalissima scatola con dentro alcune prese e niente altro, che sia collegata a stella direi che dovrebbe essere normale a meno che non sia una ciabatta cinese da supermercato o economica, ignoro quanto costa quella meraviglia, ma credo parecchio, assurdo!

Per finire, ha già spiegato tutto Kwi..., posso aggiungere che, come al solito si fa confusione tra stabilità del valore della tensione di rete e pulizia della tensione stessa, quale che sia il suo valore.

Senza dover ricorrere ad un filtro completo, che comunque ha sempre la stessa tipologia: alcune bobine e condensatori, poichè in questo campo non è ancora stato inventato nulla di nuovo, neanche nei filtri "audiofili", se si vogliono evitare gli impulsi brevissimi ma elevati che possono generarsi in molti modi sulla linea di alimentazione basta inserire alcuni varistor, che costano ben 1 € circa l'uno (gli stessi usati anche nei filtri ultra Hi-Fi) e si risolve il problema, al limite si mette un bel scaricatore all'inizio della linea (dopo il contatore) per gli eventi normali siano a posto, per i fulmini esitono le assicurazioni.

Ci sono apparecchi in casa che possono provocare disturbi? Si può intervenire sui rispettivi interruttori installando uno snubber, altro "coso" che costa pochissimo.

Personalmente un filtro di rete lo consiglierei su tutte gli apparecchi quali sorgenti, display, accessori vari, poichè hanno un assorbimento costante e non c'è il problema della "dinamica", che però vorrei far notare che non c'entra proprio nulla con le eventuali limitazioni, credo semmai che si dovrebbe parlare di "velocità", che però basterebbe misurare per verificare se quanto paventato si verifichi veramente. Il fatto che non si sappia neanche il nome di quello di cui si teme la dice lunga sulla tecnicità di un certo mondo.

Se proprio uno vuole dormire tranquillo può benissimo lasciare non protetti i finali, così sarà assolutamente sicuro.

Magari ci potrà essere il problema di qualche incidente ai finali stessi a causa di sbalzi improvvisi o extratensioni elevate, ma sono sicuro che il vero audiofilo è pronto a pagare questo piccolo scotto per una supposta superiorità nella resa musicale.
 
Interessantissimo Nordata, quindi basterebbe qualche semplice varistore per dormire sonni tranquilli?
Una domanda:
in che modo dovrei collegarlo, e soprattutto, dove?
 
scusate, scrivo la mia
@mbmf: l'unica differenza la puoi trovare nella connessione interna della presa, tipo da marca a marca. Migliore è la connessione tra spina e presa e minore è la resistenza e caduta di tensione.
 
Capito...
Unica cosa non ho mai trovato una foto di una Belkin per vedere realmente dentro come hanno lavorato...
Ma come diceva Nordata, non avrebbe senso spendere più di duemila euro per un distributore di rete tipo quello prodotto dalla Furutech...
 
personalmente penso che la parte elettrica deve essere accurata ed adeguata ma non esagerata, buona sezione di filo a lle prese a muro e buona sezione del cavo delle elettroniche, spine e prese di buona qualità, il resto fa solo figo.
 
La penso anche io come te...
Per quanto riguardano i cavi di alimentazione mi sono permesso di sostituire quelli forniti con le elettroniche con degli Audioquest NRG-4, ma personalmente non ho mai udito nessuna differenza...
Sicuramente è un ottimo cavo, sezione generosa, terminazioni robuste e ben saldate, ma andare oltre, secondo il mio parere, non avrebbe molto senso...
Il mio unico intento, non possedendo un preamplificatore (una scelta voluta e consigliata dal DAC che possiedo) era quello di minimizzare le possibili perdite di dinamica, e per quanto leggevo oltre oceano, alcune prese filtrate potevano dinimuire la potenza dell'amplificatore...
Di qui la ricerca di un distributore di rete senza filtro o rigeneratore di corrente valido, ma a quanto pare avrei solamente "speso"soldi inutilmente...
 
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io le multi presa me le faccio, e le ho fatte già a 2 amici che avevano proprio le multi prese da te citate e che hanno avuto dei problemini, diciamo che sono cineserie, fili sottili e prese stampate ed in serie, funzionano ma di sicuro non sono il top per me.
 
Esatto, infatti era questa la mia perplessità iniziale...
Che la Belkin essendo un prodotto non così curato (anche se costava non pochissimo, circa 250 eurozzi) potesse creare dei problemi di dinamica...
Quanto mi piacerebbe poter provare qualcosa con le mie orecchie...
Mi piacerebbe poter effettuare un test al buio mettendo alla prova cavi e prese cinesi con dei prodotto high end da parecchie migliaia di euro...
Magari non si noterebbero differenze eclatanti, o non sarebbero così grandi da giustificare la spesa...
 
basterebbe qualche semplice varistor (italianizzato: varistore) per dormire sonni tranquilli?
Non ho scritto questo.

Però se guardate dentro a praticamente tutte le varie ciabatte "protette", più o meno costose, troverete dei dischetti, solitamente di colore azzurro, con due terminali posti, all'ingresso della parte filtrante.

Si tratta appunto di varistor, sono delle resistenze particolari che non fanno nulla sino ad una certa tensione, ad esempio 275 V, ma se la tensione improvvisamente sale, anche di parecchio per tempi brevissimi (microsecondi) diventano come un cortocircuito e la tagliano.

Si tratta solitamente delle extratensioni causate dall'azionamento di grossi carichi induttivi, come possono esse i motori dei frigoriferi e lavatrici, reattori di lampade al neon, macchinari industriali, ecc.

Si collegano semplicemente tra i due conduttori (Fase e Neutro), nella forma più semplice, oppure usandone altri due collegati anche tra il singolo conduttore e la Terra.

Per aggiungere (ho scritto aggiungere) una protezione anche per tensioni ancora più elevate e con energia ancor più elevata, ad esempio quando un fulmine colpisce lontano la linea, si può mettere uno scaricatore appena dopo il contatore, qualsiasi elettricista lo può fare, costa discretamente di più, ma protegge anche tutti gli apparecchi in casa, elettrodomestici compresi.

Ribadisco ancora una volta che non è la "dinamica" che, vi ricordo, è la differenza tra il minimo segnale ed il massimo di una riproduzione, ma la "velocità", ovvero il tempo che l'ampli impiega per passare da un segnale zero ad un segnale massimo istantaneo, la potenza massima pertanto rimane la stessa, potrebbero variare solo il modo come vengono trattati i segnali impulsivi.

Nei filtri, tutti, esistono delle impedenze che, per loro natura, hanno la caratteristica di sfasare la tensione e la corrente, ovvero non escono contemporaneamente, pertanto si suppone che in un ampli alla richiesta improvvisa di corrente questa subisca un certo ritardo.

Come ho scritto, "si suppone" la teoria è questa, nella pratica basterebbe fare una misura anche abbastanza semplice sul segnale in uscita per vedere se e quanto cambiano tempo di salita e potenza.

Però è una teoria che affascina gli audiofili e a loro basta questo, un po' come la storia dell'Effetto Pelle, esiste, lo si sa da primi del 900, ma per segnali ad Alta Frequenza, oltre molti MHz, in Bassa teoricamente esiste, ma quanto influisce effettivamente?

Non basta dire "io lo sento" dopo aver letto la pubblicità di un cavo miracoloso e magari averci speso tanti soldini.
 
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Scusa Valerio, quanto hai pagato la Belkin???
Ne ho una identica anche io, ma ricordo di averla pagata moooolto meno sull'Amazzone tedesca, 4 anni fa.
La presi proprio perchè era esteticamente meglio delle ciabatte cinesi, col suo bel corpo in alluminio pesante che non si solleva per aria quando sono collegati i cavi, e soprattutto per il suo prezzo decisamente ragionevole...
 
Ciao Carlo, 250 era il prezzo di listino, l'ho comprata a 150 eurozzi...
 
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Posso immaginare...
Purtroppo negli ultimi anni, soprattutto con il proliferare di prodotti cinesi scadenti, la qualità si paga veramente a peso d'oro...
Rob de matt...:cry:
 
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