Le misure non sono mai cosa banale, anche avendo a disposizione tutti gli strumenti possibili (e inevitabilmente costosi) bisogna conoscere benissimo la materia e le metodiche relative alle misure stesse, oltre a sapere poi interpretare i risultati.
Altrimenti poi si finisce con il verificare se c'è una autoscillazione in un amplificatore tramite un normale tester (e se non ricordo male per giunta settato in continua).
Il mantra tanto caro ad una certa tipologia di appassionati audio, ovvero che "l'orecchio è il miglior strumento di misura" fu tirato fuori molti anni fa dal direttore di una "celebre" rivista americana del settore che voleva iniziare a corredare le prove degli apparecchi con dati strumentali, ma scoprì subito due cose:
1 - che gli apparecchi di misura, seri, costano un botto (specialmente in era analogica)
2 - che bisogna saper fare le misure ed interpretarle, magari inventando anche delle procedure nuove.
Pertanto rinunciò all'idea e tirò fuori quella frase che giustificava i giudizi, anche assolutistici, che corredavano i test.
Ovviamente "anche" l'orecchio serve, ma a supporto di quanto accertato strumentalmente, da solo è troppo influenzabile da fattori non controllabili (per evitare/minimizzare i quali sono state inventate apposite metodologie).