Denis Sbragion
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gattapuffina ha detto:Le "teorie peregrine" sono le stesse che si trovano su Wikipedia, alla pagina sul teorema di Shannon:
http://en.wikipedia.org/wiki/Nyquist–Shannon_sampling_theorem
Sotto "Practical Consideration", sono evidenziate le problematiche d'implementazione.
Ora, può essere interessante il sapere che oggi, anno 2009, i moderni DAC (tutti?) hanno eliminato tutte le problematiche, ma non puoi certo bollarle come peregrine, visto che lo *stesso* articolo di Wikipedia è stato più volte citato per spiegare l'ineluttabile esattezza del teorema
Con tutto il rispetto, quello che si legge bisogna anche capirlo, e per poterlo capire bisogna avere un minimo di conoscenze di teoria dei segnali. Anche se è del tutto vero che non è possibile nella pratica implementare alla perfezione il teorema di Nyquist/Shannon (che, tra parentesi, andrebbe chiamato teorema di Whittaker, che scopri la stessa cosa molto prima) è altrettanto vero che è possibile approssimare con precisione arbitraria tale teorema. E' solo una questione di lunghezza dei filtri utilizzati e di potenza di calcolo a disposizione.
Se con la tecnologia odierna è possibile approssimare tale teorema con una precisione tale per cui la parte digitale risulta avere prestazioni che sono almeno 20 dB più elevate della successiva parte analogica, tanto che gli errori della parte digitale possono essere tranquillamente trascurati, di fatto si può dire che il teorema è per i nostri scopi implementato alla perfezione.
La cosa è talmente vera che tutti i progressi che si sono man mano accumulati nel settore degli AD/DA sono di fatto dovuti ad una progressiva complicazione della parte digitale pur di riuscire a ridurre la parte analogica, vero collo di bottiglia di tutta la faccenda. Tanto che nei moderni chip di conversione AD/DA ormai la parte analogica si è quasi ridotta a poco più di una semplice manciata di resistenze o condensatori passivi.
gattapuffina ha detto:Visto che la differenza tra un file 96/24 e uno 44/16 SI SENTE, come è possibile, visto che la teoria di Shannon, accoppiata ad una ricostruzione praticamente perfetta, ci dice che basta 2fs per riprodurre il segnale accuratamente ?
Che la differenza tra un 24/96 e un 44/16 si senta è un'altra tua affermazione del tutto arbitraria. Le prove scientifiche disponibili in letteratura hanno sempre evidenziato esattamente l'opposto, ossia che tale differenza è del tutto inudibile ogniqualvolta la conversione da 24/96 a 44/16 sia stata fatta in modo accurato e sfruttando al massimo i 16 bit di risoluzione disponibile. Se sei di diverso avviso sei libero di portare le prove che dimostrano il contrario. La parole chiave qui è "dimostrare". Dire che si è ascoltato il tal brano ridotto a 44/16 e si è sentita una differenza non sarebbe una dimostrazione, sarebbe solo un'altra affermazione arbitraria. Ti anticipo che anche affermare che sono gli altri che sono sordi se non sentono la differenza non passerebbe la peer review di una rivista scientifica seria, quindi, gentilmente, evita direttamente.
Detto questo, anche se la differenza si sentisse, potrebbe benissimo non dipendere in nessun modo dal teorema del campionamento e dalla sua implementazione ma, magari, dal semplice fatto che le capacità del nostro orecchio, in termini di banda passante e dinamica totale, sono state sottostimate. Quello che cambia infatti passando da 44/16 a 24/96 sono proprio la banda passante totale e la dinamica totale. Prima che tu parta con altre teorie peregrine ti anticipo che anche in questo caso sono stati fatti degli studi ed è sempre emerso che con la musica non sono necessari più dei 20 KHz e dei (quasi) 110 db(F) di dinamica del buon vecchio 44/16. Con segnali test particolari e con alcuni isolati precisi soggetti ci sono casi in cui effettivamente questo può non essere sufficiente.
Se poi malgrado questo si vuole lo stesso usare il 24/96, per carità, ben venga. Nell'anno domini 2009, così come abbiamo DAC che sono dei veri gioiellini, abbiamo anche supporti capaci e connesioni a banda larga che rendono del tutto economico e praticabile distribuire musica a 24/96, senza alambiccarsi il cervello per fare complicate e delicate conversioni a 16/44. Aggiungo anche che i 24 bit sono sicuramente utilissimi in fase di registrazione, dove un po' di margine dinamico serve sempre e questo può rendere effettivamente insufficienti i 16 bit. Ma la registrazione e la distribuzione della musica sono due cose diverse.
Per giustificare tutto ciò però non venirmi a propinare teorie fantasione quanto strampalate su presunti problemi del teorema del campionamento, della sua implementazione, filtri e relativo ringing (come mai non è ancora saltato fuori?) e altre supercazzole da fisica audioesoterica, perché stai tranquillo che le ho già sentite più o meno tutte e, soprattutto, ho capito perché non stanno in piedi nemmeno con i puntelli.
gattapuffina ha detto:- Il sistema uditivo umano (inteso non solo l'orecchio) è probabilmente in grado di percepire qualcosa, anche a livello inconscio, che va oltre a quella che comunemente è denominata banda udibile, cioè i canonici 20-20 khz e, a parte l'estensione di frequenza, c'è evidentemente qualcos'altro che siamo in grado di percepire, che non è stato ancora studiato a fondo. Magari micro-variazioni nella fase tra i canali, ad esempio.
Questa è l'unica ipotesi plausibile. Il fatto che sia plausibile non la rende vera. Per diventare vera ha bisogno di prove scientifiche e tutti i test fatti fin'ora sembrano indicare esattamente l'opposto. Ma in campo scientifico, mai dire mai.
gattapuffina ha detto:Oppure lo studio già citato, a proposito del fatto che frequenze al di sopra dei 20 khz generano *comunque* una variazione dell'attività EEG, che è misurabile.
Per favore, lascia stare lo studio di Ooashi.
gattapuffina ha detto:O anche, lo studio che mi pare fu portato avanti, tra gli altri, dall'Università di Milano, a proposito della capacità di percepire ultrasuoni a livello cutaneo...
Mi piacerebbe sapere di cosa stiamo parlando. Spero che non sia l'ennesima versione della udibilità intracranica per conduzione ossea, quella che per ottenere stimolazioni analoghe per via aerea aveva bisogno di pressioni sonore talmente elevate da ucciderti all'istante.
Saluti,