Tutti contro Huawei: fine dei giochi?

Senza Huawei, che possiede 1529 brevetti, relativi alla tecnologia 5G la rete 5G non si farà e quindi, alla fine saranno costretti a venire a patti.
 
C'è Ericsson con altri brevetti che, per quanto io ne sappia, riesce a tirar su reti 5G anche utilizzando parzialmente componenti già in uso... Il che non è male per gli investimenti richiesti.

Emidio
 
C'è Ericsson con altri brevetti che, per quanto io ne sappia, riesce a tirar su reti 5G anche utilizzando parzialmente componenti già in uso... Il che non è male per gli investimenti richiesti.

Emidio

Ericsson possiede solo 812 brevetti relativi alla tecnologia 5G e oltre ai 1529 di Huawei, si devono contare anche i 1208 di ZTE, come dicevo prima, non credo che senza i cinesi ci sia un futuro per la tecnologia 5G.
 
Ericsson è l'unica ad avere già 3 clienti in esercizio col 5G, di cui uno in USA ed uno in Svizzera. In questo momento è avanti a Huawei.
 
Ericsson è l'unica ad avere già 3 clienti in esercizio col 5G, di cui uno in USA ed uno in Svizzera. In questo momento è avanti a Huawei.

Huawei era cliente di Google, adesso è stata bannata, se Huawei e ZTE bannano a loro volta tutti i loro clienti USA, l'attuale cliente USA che fa, oppure se un altro operatore USA vuole impiantare una rete 5G, come fa a farla senza utilizzare la parte dei brevetti cinesi.
 
Per inquadrare meglio la questione, preliminarmente ricordo che con ZTE, alla fine, è finita così: https://www.mondomobileweb.it/11116...gli-stati-uniti-pur-di-ritornare-in-attivita/

A poche ore dalle dichiarazioni del Presidente USA Huawei ha emesso un proprio comunicato, piuttosto rassicurante (probabilmente legato alla natura dei contratti in essere, che costerebbe troppo disattendere): https://it.sputniknews.com/economia/201905207671911-huawei-commenta-la-situazione-con-google/

Subito dopo sono apparse rettifiche piuttosto consistenti sui tempi di attuazione del ban: https://www.hdblog.it/2019/05/21/ban-huawei-proroga-90-giorni/

Un accordo potrebbe essere una strada per comporre la questione senza spargimento di sangue e mi spingerei a dire che il focus non è solo di natura tecnologica, ma probabilmente inerisce maggiormente a "quanto" passerà nelle reti radio di quinta generazione...
 
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Gli elementi in gioco sono talmente tanti ed enormi da non essere comprensibili del tutto a chi osserva da fuori.
Tanto per citare due cosette da niente: la Cina detiene una quantità mostruosa di debito americano. Può non ricomprarlo a scadenza e mettere in difficoltà gli USA (che potrebbero, in via puramente teorica, non rimborsarlo e mettere in difficoltà la Cina oltre che sé stessi); la Cina è il primo produttore mondiale di terre rare, senza le quali addio strumenti tecnologici (militari compresi).
Queste mosse sono più che altro politiche ed è su quel piano che si gioca. Huawei, 5G, Apple ecc sono solo pedine insignificanti nella visione d'insieme.
 
Scusate ma mi sale dal profondo del cuore: sti****i del 5G!

Qualcuno ne sente veramente il bisogno?

E' una delle tante cose che i governi mettono in campo per dare una spinta all' economia (vendere le bande di frequenza ai gestori, allargare i consumi, possibilmente riuscire anche a produrre un po' di più ecc ecc)

E allora: se la spinta è tutta sull' economia cinese e qui arriveranno solo le briciole noi italiani ci possiamo anche accontentare, ormai sappiamo che della torta del mercato tecnologico a noi quelle spettano e niente di più.

Difficile che si accontentino gli americani, certo fanno soldi anche vendendo grano a mezzo mondo ma con la tecnologia si guadagna molto di più e le royalties sui brevetti fanno guadagnare anche quando a produrre sono gli altri, basti pensare (per stare nel campo AV) a quanti soldi si prende Dolby per ogni apparecchio venduto a livello mondiale con il marchio DD...

Conclusione: il vero problema non è la sicurezza ma proprio i brevetti cinesi. Brevetti sta a significare che anche se non compri da loro li devi comunque pagare per usare i loro brevetti...

E' chiaro che gli americani (e gli occidentali in generale) che con questo hanno messo su il neo colonialismo tecnologico non si faranno fregare con i loro stessi trucchi, non sono mica scemi...
 
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Lo dico con il piglio del cronista indipendente (non vorrei passare per complice degli americani, figuriamoci!): a sottovalutarli (o meglio: a far finta di niente per avidità) è stato chi li ha inclusi in accordi di libero commercio che hanno causato immani trasferimenti di ricchezza verso un Paese che ormai è stabilmente inserito nel club dei "ricchi e potenti" tanto (così dicono) da comprarsi l'intera Africa...
 
Qui un link ad una news che da una chiave di lettura globale diversa , in particolare sulla risposta cinese :mc:

https://it.businessinsider.com/terr...ato-congelamento-del-bando-a-huawei/?ref=fbpu

Però nonostante il loro nome "terre rare" faccia pensare che siano appunto rare e scarse, non lo sono affatto e solo che è costoso (per la manodopera pagata decentemente) ed è molto, molto inquinante estrarla.
Giocare la carta del blocco delle terre rare e una mossa valida e forte sul breve periodo, sul lungo periodo si può ritorcersi contro, perché gli americani sarebbero costretti ad approvvigiona rsi altrove aprendo nuove miniere o riaprendo vecchie miniera e la Cina perderebbe una delle sue leve contrattuali.k


https://www.linkiesta.it/it/article/2018/04/19/la-fine-di-un-mito-le-terre-rare-non-sono-affatto-rare/37816/
 
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Qui un link ad una news che da una chiave di lettura globale diversa , in particolare sulla risposta cinese :mc:

https://it.businessinsider.com/terr...ato-congelamento-del-bando-a-huawei/?ref=fbpu

Molto interessante. Grazie, Zio!

Sento puzza di pericolosa (e non ammessa) deviazione verso una discussione di carattere politico…
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Che la questione tecnica possa derivare da o essere correlata a o produrre implicazioni politiche credo sia abbastanza chiaro a tutti.
Nessuno di noi credo però che sia un commentatore politico in grado di spiegare a che livello effettivo sia questa tenzone al calore bianco e riterrei comunque che questa non sarebbe la sede giusta per farlo...
Linkare parole vergate da altri, però, non credo sia un crimine, purché strettamente correlate alla situazione esposta nel redazionale.
 
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