Ho potuto eseguire un ulteriore prova (tante prove in raltà) per confermare alcune mie impressioni riguardo il DAC interno del CX A80 e la qualità dell'amplificatore in generale.
Per il test ho utilizzato un economico lettore CD della Yamaha (CD-S300) utilizzando le porte analogiche RCA e per "sfizio" lo Xindak Muse 2.0 collegato tramite XLR.
Lo Xindak, oltre tutto, ha dei problemi sulla meccanica (al più presto proverò a dargli "uno sguardo").
Ovviamente il CX C era collegato al CX A80 per ulteriori comparazioni quasi dirette.
Il risultato è stato "catastrofico" per i miei gusti ed assegno un bel 4 su 10 al DAC interno del CX A80.
Il suono riprodotto tanto dallo Yamaha che dallo Xindak è assolutamente diverso e più "verosimile" ed accostabile ad un suono "analogico" e completo rispetto a quello ascoltato tramite DAC interno.
Il Suono del DAC Cambrdge è analitico, freddissimo e taglia una buona parte della gamma media fino a quasi estendersi ai bassi togliendo "respiro" ed "ariosità".
Un "suono" (timbrica o come volete descriverla) assolutamente freddo che aiuta a far percepire una scena sonora ampia ma "stitica".
Agli estremi alti confermo la mia impressione di "durezza", "asprezza" ... come se ci fosse una nota di compressione ... quasi saturazione degli alti.
I medi vengono maltrattati, "strizzati in centrifuga" e messi al metal detector donando al quadro complessivo un'impressione di artificiosità disarmante.
Questo lo posso dire dopo aver ascoltato, con le dovute distinzioni del caso, i risultati degli altri due lettori.
Tralasciamo il lettore Yamaha che comunque è stato un formidabile tester ... ma il Muse 2.0 collegato in XLR (pre stato solido) ed anche RCA analogico (sfruttando il pre valvolare) è stato rivelatore.
Entrambe le soluzioni pilotavano l'ottima sezione di amplificazione in modo assolutamente più armoniosa e permettetemi il termine ... "analogica".
Suono più caldo, una bella pienezza pur mantenendo il tutto assolutamente separato.
Ora il tutto "respira" ... ha "un corpo" ... una propria "identità" ... .
L'apertura è a mio avviso anche maggiore e tutto è al suo posto.
Nessuna "velatura", nessun senso di "soffocamento" ... ma solo più armonia e completezza della riproduzione.
I medi sono finalmente (miracolosamente) riapparsi (cosa impossibile da capire prima, senza una comparazione diretta), i medio/alti e gli alti sono setosi, ariosi, estesi ma la sensazione di "durezza", di "compressione" ... è letteralmente scomparsa.
I medio/bassi ... signori miei ora sono apparsi in tutto il loro "splendore" insieme ai bassi.
Un controllo, una neutralità .... finalmente un "carattere" senza colorazioni alcune ma autoritario e "vigoroso" in tutti i frangenti.
La prima cosa che ho appurato, almeno secondo le mie abitudini e il mio piacere di ascolto, è che non userò mai più il DAC interno del CX A80 se non per i collegamenti via PC/MAC dove non posso assolutamente lamentarmi.
Il DAC interno (le porte D1, D2 e D3) è "afflitto" dalle stesse patologie del DAC Magic plus che a mio avviso sono ancora di più enfatizzate grazie all'ottima sezione di amplificazione.
La seconda cosa riguarda proprio la sezione di amplificazione.
Tanto, ma proprio tanto di cappello.
Quello che applichi lui dà ... penso sia davvero molto lineare ma non per questo non'ha un carattere tutto suo.
A mio avviso ha una leggera enfasi delle medio/basse e forse, e dico forse, è tendenzialmente virato su una timbrica/suono "caldo".
Non per questo è "chiuso" verso gli alti anzi ... sfodera un buon dettaglio ed un'ottima dinamica.
Ci sono sicuramente amplificatori integrati che fanno meglio ma ad onor del vero questo è il migliore che mi sia capitato di ascoltare in modo abbastanza "approfondito" nella mia modesta sala di ascolto.
Conclusione del discorso, attenti a quello che collegate al CX A80, attenti agli abbinamenti !
... a mio modesto parere il CX A80 è davvero un gran bel prodotto ma ho tanto l'impressione (per me anche una convinzione) che venga "penalizzato" almeno in parte dall'implementazione di un DAC interno che può non piacere a tutti.
Collegando una sorgente esterna senza utilizzare il DAC interno tutto risulta più naturale e "specchio" della qualità dell'elettronica utilizzata ... .
Il CX A80 cambia radicalmente e profondamente il suo "volto" sfoggiando quelle che sono le sue vere doti "nascoste".
Ora che ho completato una buona parte di prove funzionali su questo oggetto posso dire di esserne veramente soddisfatto, anche più di prima ... e se è logico pensare che ogni elettronica ha dei "punti deboli" ... personalmente credo di averlo individuato abbastanza facilmente.
Un saluto a tutti voi che leggete ... .
Quante emozioni che mi stà regalando il CX A80, sarà stato veramente capito fino in fondo ?!
