Da questo post mi pare di capire che
Bumtius sia entrato nel service (calibrandolo) prima di effettuare la calibrazione classica, e ne spiega anche le motivazioni.
Buona lettura...
http://www.avforums.com/threads/panasonic-vt65-owners-thread-part-5.1784613/page-85#post-20130289
Roberto, ho letto e lo ritengo assai interessante. Sono sincero, da metà in poi mi sono un po' perso, ma non l'ho letto attentamente visto che spiegava passo passo cosa fare nel Service Menu per regolare i comandi ALL CUT e ALL DRIVE (gli stessi che usai anch'io a suo tempo nel 50G10 di mia madre). Quindi se mi convincerò a fare quel tentativo, prima leggerò e cercherò di capire attentamente il tutto. Certo, se nel frattempo qualcuno ben più esperto di me nella calibrazione (e nello specifico pure del VT60) volesse fare da apripista, poi potremmo avere una Guida direttamente in Italiano...
Forse che al
Gladiatore fischiano le orecchie...???

Comunque sia il nodo centrale è in primo luogo l'importanza di regolare alla perfezione i livelli RGB
PRIMA di procedere alla calibrazione di tutto il resto, quindi anche del gamma (cosa detta anche qui già da Glad, se non erro), e poi il fatto che portando più vicino possibile al riferimento il bilanciamento del bianco (attraverso quei due strumenti nel Service Menu, che a differenza delle regolazioni specifiche a ogni livello IRE agiscono in maniera parabolica su tutta la curva, o almeno sulla sua metà - per i CUT) prima di partire con la calibrazione attraverso i normali strumenti a disposizione dell'utente, si raggiunge un risultato perfetto (quindi se non erro lui allude al concetto di
MIGLIORE) con minime regolazioni nei menu avanzati, spremendo quindi anche meno il pannello e soprattutto evitando gli effetti collaterali - a livello di cromia - di regolazioni estreme nel
Contrasto (parla di setting a 0 nel wb a 10 punti, poco di più in quello relativo al gamma e al gamut dei primari e secondari - rosso e magenta esclusi...).
Insomma, davvero interessante... per certi malati di mente come noi...
Secondo me il diverso comportamento dimostrato dalla THX e dalla Pro di mde non dipendono dalla scelta dello spazio colore (422 piuttosto che 444), ma dalla diversità di parametri come contrasto, colore, etc. presenti nei due setting che danno risposte diverse al pattern.
Ma questo in un certo senso è scontato anche per me: quando parlavo di maggior/minor dithering fra un'impostazione e l'altra intendevo indirettamente un concetto analogo, ossia un effetto dovuto alle differenti impostazioni (nello specifico, in quel caso del pilotaggio dei fosfori). C'era da capire se la conclusione di
Glad sui diversi livelli di gradienti disponibili fosse vera - almeno questo era quello che interessava me - e in quel caso spiegarne però in maniera diversa le ragioni, perché personalmente non so se sia così davvero, ma se anche lo fosse non ero convinto del motivo che lui si era dato.
Ma sono elucubrazioni mentali... di un probabile malato di mente (ovviamente parlo di me!!!)...
Ettore