er ora, in attesa dell'uscita del radiance 4k starei senza il processore... ma a prescindere da questo mi piacerebbe capire quale dei due sistemi - chromapure e callman - e le relative sonde dà i migliori risultati.. [CUT]
La migliore risposta solitamente sarebbe: "dipende" , ma secondo me, volendo sbilanciarsi, è migliore il software ChromaPure, allo stato attuale dei rispettivi livelli di ognuno.
Premetto che mi sto riferendo ad una calibrazione manuale del videoproiettore, non alle modalità automatiche, che non ho ancora avuto la possibilità di confrontare, (sto aspettando un 2021).
ChromaPure mi è sembrato più solido e ben piantato come impostazione, mi sento più libero eccetto che con le sonde, ma da poco si può usare ad esempio anche le X-Rite retail i1 Display Pro come sonda colorimetro primaria, si pagheranno invece 100$ per licenze aggiuntive.
Anche se Calman 5 può sembrare avere un approccio più easy all'inizio, è ChromaPure a chiamare maggiormente le cose per quello che sono e comunque poi dopo, certe segmentazioni del lavoro risulteranno inutili e altrettanto potranno risultare determinate opzioni advanced in Calman 5.
Perchè ci sono opzioni in Calman che possono farlo sembrare "più avanti", ma quantomeno alcune secondo me, non rappresentano un vero progresso.
Per fare un esempio quando si decida di usare uno spettrofotometro come ad esempio l'i1 Pro2 unitamente ad un colorimetro, come potrebbe essere l'i1 Display Pro, ci sarà da tenere conto che lo spettrofotometro in questione comincia a misurare male in misura crescente sotto il 30%, (tenendo ben presente che ho indicato una soglia puramente indicativa, perchè ad esempio per me che tengo 10 fl come luminosità a schermo, i problemi arrivano prima).
Si potrebbe favorire le maggiori opportunità di Calman che ti lascia settare per le basse luci l'attivazione di opzioni sulla frequenza di misurazione, la soglia trigger, l'intervallo di tempo, e avere l'impressione di poter estendere la superiorità dello spettrofotometro, andando oltre l'impiego nel Gamut e volendo, Gray Scale & Gamma oltre il 30%, (qual'ora si calibri con due sonde, anzichè profilare il colorimetro secondo le rilevazioni corrette rispetto a quelle dello spettrofotometro, per poi usare solo il colorimetro).
Poi però salta fuori che anche con ChromaPure, senza farla lunga e brodosa, ho sostanzialmente risultati eguali nell'uso dello spettrofotometro, anche sulle basse luci, (nella mia esperienza, con un JVC RS48, anche con le misurazioni sullo schermo e non alla lente del vpr), senza fare tanta scena, anche perchè il punto rimane comunque che quello specifico spettrofotometro sulle basse luci non andrebbe usato e che più in generale quando certe sonde non si trovino a fare misurazioni corrette, non le si deve usare, punto; per questo quindi certe opzioni possono lasciare il tempo che trovano.
Calman 5 mi è sembrato anche un po' immaturo, riguardo a certi bug.
Certamente C5 rispetto a CP ha tutt'altra veste grafica, oltretutto più a prova di portatili a risoluzioni full lasciati sulla loro res nativa, visto che con un portatile da 17" a risoluzione full, la linea del gamma in CP quasi neanche la vedo più, quindi un aggiornamento in questo senso sarebbe auspicabile per CP e probabilmente arriverà.
Quella di C5 la si potrebbe definire una veste grafica maggiormente seduttiva.XD
Il team di Calman sembra poter contare su risorse economiche e tecnico scientifiche più elevate rispetto a quelle di Display Calibration LLC, (ChromaPure), ma sembra muoversi con troppa teoria in testa, quello di ChromaPure è maggiormente "grounded".
Inutile scrivere se valga più la pratica o la grammatica...
Risorse superiori risulteranno comunque determinanti sul lungo periodo sopratutto relativamente a tutto ciò che tenti gestioni automatizzate, forse l'era è ormai già cominciata, ma ancora oggi, l'unico software che nella mia esperienza si mette al posto dell'intuizione umana ed è in grado di superarla, sono i chess engine più evoluti nel gioco degli scacchi, (ho precisato che ancora non ho fatto confronti con l'autocalibrazione, della quale però per principio non sarei un fan).
Credo ci si debba obbligare a guardare prima la sostanza e che sia da preferirsi un'impostazione chiara e semplice piuttosto che avere orpelli, segmentazioni del lavoro e possibilità più o meno utili, ma a volte anche inutili.
Il monito di Einstein ai suoi studenti: "Se non sai spiegare una cosa semplicemente, vuol dire che non l'hai capita abbastanza." (lo esprimeva anche in un altro modo più colorito

, lo possiamo applicare anche ai software e alla loro interfaccia grafica.
Il livello tecnico e le possibili maggiori risorse del team di Calman non significano tutto, il mondo è pieno di bravi tecnici, ma questo non significa che sappiano insegnare.
Sei disposto a faticare, vuoi imparare e arrivare a sapere per davvero? Nella mia opinione puoi andare tranquillo con CP, (ovviamente IMHO).
Secondo me Calman ha riscosso successo non solamente perchè è il frutto dell'impegno di un team in gamba, anche ben "agganciato" tra l'altro... ma anche per la sua veste grafica più moderna, per una segmentazione dei livelli di lavoro che dà l'impressione a chi stia iniziando di potersela cavare prima e/o di poter lavorare più agilmente sugli altri livelli, (balle, IMHO, c'è da faticare e farsi il mazzo se si vuol sapere e saper fare, non si scappa), per il suo minore costo, per la possibilità di usare una quantità di sonde retail, che sarebbe un vantaggio reale, ma attenzione perchè la profilazione corretta di una sonda è un problema altrettanto reale che si può porre con urgenza e in maniera inderogabile; anche per una maggiore possibilità di "giocarci" se così si può dire; oggi conta anche questo e piace anche a me, però quando questo accade la calibrazione sta cominciando a divenire fine a sè stessa.
Per quanto mi riguarda e nei limiti di quello che ho comparato e sperimentato, Calman 5 è un bel software, ma quando ci sia da andare al sodo senza tanti complimenti, suggerirei ChromaPure.
Stesso consiglio per chi voglia imparare bene, perchè il miglior processo di apprendimento parte dalla pratica per arrivare alla teoria...non il contrario.
Come suggerimento finale però, qual'ora si voglia veramente arrivare a padroneggiare in misura crescente il processo di calibrazione e si possa/voglia spendere tempo e denaro, il consiglio più opportuno mi sembra quello di non comprare una sola sonda e non usare un solo software, perchè se ne vedranno delle belle e si imparerà molto.
Insegnamenti verranno quindi anche dall'avere sperimentato più software e usato più sonde; in sostanza dall'uso comparato deriverà una maggiore abilità rispetto a cosa usare (o non usare) e quando.
P.S.
Tutto quanto sopra detto mi fa venire in mente il film Skyfall e la differenza tra Q e 007, con il primo che alla fin fine con tutta la sua teoria, i suoi pc e la sua scienza informatica, eran più le volte che ci è rimasto fregato...ed era comunque "afraid of flying".
