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23-08-2010, 09:44 #1
[Giradischi vintage] Pink Triangle con braccio Acoustic Solid WTB211
C'era una volta... ...uno studente molto squattrinato ma molto appassionato. Questo studente andava spesso in un negozio della capitale dove il titolare permetteva il "libero accesso" alla sala di ascolti, e dove spesso venivano organizzati confronti tra apparecchi che per per lo studente squattrinato erano paragonabili solo ai sogni.
Un bel giorno capitò un test di ascolto in singolo cieco tra due motri sacri dell'epoca (primi anni 80): un Linn LP12 e un Pink Tringle: nella sala erano presenti parecchi audiofili "facoltosi", e anche lo studente partecipò alla sessione di ascolto. Alla fine, su circa 10 partecipanti, solo lo studente e un altro paio di persone espressero pareri favorevoli verso il Pink, trovandolo completamente neutrale nella riproduzione.
Lo studente squattrinato, in particolare, disse che secondo lui l'LP12 esprimeva un suono "ruffiano": alla richiesta di chiarimenti, spiegò che secondo lui il Linn ad un primo ascolto conquista con un suono ammaliante, che però dopo ci si rende conto essere piuttosto colorato. Piacevole, ma non corretto. Il Pink invece, a fronte di un suono molto meno di impatto, era estremamente piacevole e mai affaticante.
Lo studente squattrinato fu guardato con occhio benevolo e tacciato di inesperienza di ascolto.
Dopo tanti anni, svariati ascolti, finalmente è riconosciuto che l'LP12 è sicuramente un giradischi valido, ma estremamente "interpretativo" nel modo in cui porge all'ascoltatore il disco che sta leggendo. Il Pink invece, per quanto meno famoso dell'LP12, ha la sua nutrita schiera di appassionati che ancora lo utilizzano e lo considerano una delle fonti analogici migliori in circolazione, nononstante la sua età.
Per quanto non sia più uno studente squattrinato, non possiedo un Pink Triangle: ne ho avuto qualcuno tra le mani per restauro e taratura e lo consiglio sempre quando si desidera acquistare un giradischi vintage di classe superiore. Certo, si tratta di mettersi in casa un purosangue, con tutti i pregi e difetti che ne conseguono... vediamo se ne vale la pena.
Estetica Il Pink Triangle oggetto di questa breve recensione proviene dall'impianto di un appassionato inglese. E' la seconda serie, venduto privo di braccio. Esteticamente l'unica nota fuori dal comune è relativa alla copertura, di colore rosa. Il coperchio -ovviamente- verrà tolto durante l'ascolto e avrà funzioni di semplice copertura antipoplvere.
Il Pink è stato uno dei primi giradischi ad utilizzare l'acrilico per il piatto: questo materiale è praticamente privo di risonanze, costoso ma ideale per le sue caratteristiche sonore. Il disco deve essere appoggiato direttamente sul piatto senza interporre tappetini di alcun tipo. Dato il tipo di architettura del Pink, sono da evitare assolutamente stabilizzatori a peso, così come quelli a pressione.
L'estetica è semplicissima, quasi spartana: la base è in legno, con l'interruttore di accensione sul lato sinistro. L'alimentazione è erogata da un piccolo alimentatore con la presa sul retro. Sui lati destro, sinistro e posteriore sono presenti dei piccoli fori per la regolazione del controtelaio flottante. La copertura inferiore è un semplicissimo panellino fissato con quattro viti.
Tecnica Il Pink è un giradischi a cinghia a con telaio flottante: da questo punto di vista la filosofia è identica a quella del Linn LP12, con tutto ciò che ne deriva come vantaggi e svantaggi. Capovolgendo il giradischi e smontando il pannello inferiore, è possibile vedere il modo in cui il Pink gestiva il suo telaio flottante: Sono presenti tre guide (due sui lati dx e sx, una sul retro), all'interno delle quali sono fissate delle molle che vengono compresse o messe in tensione dalle regolazioni a vite presenti sui 3 pannelli laterali. All'interno di queste guide viene fatto scorrere un perno che -scorrendo- aumenta o diminuisce la tensione della molla. Il meccanismo sembra complesso, ma in realtà è molto affidabile. Il controtelaio mantenuto da queste tre molle è una struttura a nido d'ape molto rigida e leggera, sulla quale appoggia ovviamente anche il braccio.
Il tutto appare a prima vista semplice e raffinato. C'è tutto il necessario e manca tutto il superfluo: esattamente quello che deve essere presente in un giradischi che abbia pretese di offrire un grande suono.
Setup Premetto subito una cosa: il Pink, come del resto l'LP12, è un giradischi che richiede cure continue e una certa esperienza nella configurazione dei telai flottanti. Una cosa basilare da tenere presente è che il supporto per il montaggio del braccio non dovrà essere troppo pesante, dato che in questo caso il carico per le molle sarà eccessivo rendendo molto difficile la taratura.
Per la regolazione, sarà preferibile usare delle bolle molto leggere (acquistabili presso i ferramenta), evitando quelle in metallo (troppo pesanti). In questo modo si avrà la certezza di una regolazione corretta.
La prima cosa da fare quindi sarà il montaggio del braccio: il WTB211 della Acoutic Solid è un braccio a massa media molto semplice come installazione. Si tratta di un 9" con una foratura simile ai Rega, e il suo aspetto è molto massiccio e senza fronzoli. Montato il braccio e la testina converrà tendere le molle per 3/4 verso la massima altezza possibile. Fatto questo si potrà appoggiare il piatto sul perno. La cinghia dovrà essere avvolta intorno alla parte interna del piatto e tirata verso l'esterno tramite un filo da cucire in modo da poterla far passare attorno al perno del motore. In questa fase, è importante non accendere ancora il piatto: non essendo ancora fatta la regolazione del telaio, la cinghia potrebbe uscire dalla sua guida costringendoci a ripetere l'operazione.
Quindi si passa alla procedura di equilibratura del piatto: si tratta di una operazione che sul Pink richiede parecchio tempo, dato che una minima variazione di una delle tre molle "impatta" sulle altre due in maniera importante. Nel Pink della foto ho usato due bolle, e la regolazione ha richiesto circa un pomeriggio.
Da tenere presente due cose:
a) dopo la regolazione, le molle si assestano per un certo periodo: è consigliabile quindi verificare dopo 48 ore se il piatto è ancora in bolla ed eventualmente ripetere la taratura fine;
b) consiglio sempre di effettuare la taratura con un disco di peso medio sul piatto: in questo modo saranno rispettate le condizioni reali di utilizzo;
c) la taratura del Pink potrebbe alterarsi in caso di sbalzi di temperatura elevati: in generale, è consigliabile una verifica almeno due volte l'anno, meglio se ogni tre mesi;
d) se non avete pazienza e non siete disposti a dedicare molto tempo a questo giradischi, è preferibile orientarsi verso un telaio rigido. Il Pink è un cavallo di razza, e come tale esige delle attenzioni costanti: basta molto poco per trasformare un grande ascolto in uno appena mediocre.
Ascolto Ogni volta che riascolto un Pink mi tornano in mente le impressioni di ascolto in quel negozio. Il Pink non colpisce mai l'appassionato, che potrebbe essere portato a pensare di trovarsi di fronte un giradischi appena "buono", ma non certo eclatante. Andando avanti con l'ascolto, ci si rende conto che i dischi si susseguono senza la minima fatica di ascolto.
Il Pink sotto certi aspetti coniuga i pregi del TC con quelli del TD: i transienti sono veloci in maniera impressionante insieme ad una notevole dinamica e generale silenziosità.
La scena sonora è profonda ed ampia, tridimensionale. Sono pochi i dischi nei quali la registrazione ha rispettato la scena sonora originale, ma in generale il Pink restituisce un ascolto sempre piacevole. Le basse sono riprodotte in maniera quasi "devastante": l'attacco dell'OMR di "The Dark Side of the moon" viene percepito "fisicamente", senza che il Pink si scomponga minimamente, segno questo di un eccellente progetto e di un elevato isolamento dalle vibrazioni.
Non voglio dilungarmi in ulteriori impressioni: il Pink non è un giradischi di cui scrivere, ma è una macchina che deve essere ascoltata almeno una volta con i proprio vinili preferiti. E forse, come il primo amore, non lo si potrà scordare mai (frase sdolcinata ma che rende bene quello che voglio esprimere).
Conclusioni e Consigli Il Pink non è più in produzione, ma si riesce a trovare usato tra i 500 e gli 800 euro senza braccio. Trattandosi di un giradishi molto delicato dal punto di vista dell'architettura, è basilare che sia stato sottoposto a revisione e che le sue condizioni siano perfette: in tutta la parte del controtelaio in particolare basterebbe una molla danneggiata per rendere impossibile la corretta taratura.
Premesso questo, su eBay sono presenti occasioni in condizioni eccellenti, quindi l'affare può sempre scapparci.
Ricordatevi che il Pink non è un giradischi per tutti: la taratura richiede pratica oltre ad una certa manualità, e si deve essere disposti ad una costante revisione del bilanciamento almeno un paio di volte l'anno. In caso contrario, passate ad un telaio rigido, molto più semplice come manutenzione.
Se invece si è disposti a "sopportare" quelle che sono operazioni del tutto normali con certi giradischi... beh, avrete nell'impiato un pezzo di storia che ancora oggi può dare filo da torcere a moltissimi giradischi.Ultima modifica di Marlenio; 23-08-2010 alle 10:22