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Discussione: Misure elettriche e multimetri
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03-02-2006, 08:16 #1
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Misure elettriche e multimetri
Parlatemi di meccanica e vi risponderò su tutto (vabbè, su quasi tutto
), ma degli studi sull'elettricità ne ricordo proprio pochini (diciamo che sono arruginito)... chiedo lumi...
Sto per acquistare un piccolo gruppo di continuità ed una presa filtrata per alimentare router, stampanti e disco esterno (sopratutto)... come faccio a misurare la potenza (o l'energia) e corrente assorbita dai vari apparecchi (parlo della reale, non di quella di targa)? Con un multimetro si può? Come?
Possibile che bastino le due formulette P=VxI oppure P=RI2? Ma per renderle valide, devo prendere le misure in determinati punti (a valle degli apparecchi, a monte o indifferentemente, visto che si parla di potenza)?
Inoltre... un consiglio d'acquisto... visto che c'è sempre tempo (e voglia) di imparare, pensavo di acquistare un multimetro ma ho visto modelli da 5 a 300 Euro... scartando gli estremi, che funzioni dovrebbe avere un multimentro destinato ad un uso amatoriale (rilevazione di guasti e piccoli interventi elettronici come sustituzione di componenti "facili")...
Diciamo che vorrei stare sui 40-50 Euro max... qualche suggerimento?
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03-02-2006, 08:18 #2
vai di pinza amperometrica
Mimmo
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03-02-2006, 08:20 #3
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Un aggeggio in più?
Immagino serva a misurare la corrente, ma il tester non lo fa?
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03-02-2006, 08:29 #4
Originariamente scritto da GiGa
certo che lo fa ma il tester lo devi mettere in serie al carico, se invece non hi la possibilita di farlo, la pinza e' la soluzione.
Ciao
Mimmo
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03-02-2006, 08:35 #5
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Esempio pratico...
Se io infilassi i due puntali del tester su una presa libera della presa filtrata sarebbe in parallelo, vero?
Quindi per metterlo in serie, in teoria dovrei piazzarli?
Per esempio dovrei interporlo tra presa e cavo di alimentazione di ogni apparecchio?
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03-02-2006, 09:10 #6
dovresti costruirti un cavetto "speciale" tagliando l'andata od il ritorno di un cavo normale (spina maschio da una parte e presa femmina dall'altra), poi devi spellare i capi che hai tagliato e collegare i puntali del tester ai due capi stessi, nastri bene il tutto prima di iniziare e poi colleghi gli utilizzatori a codesto cavetto. In tal modo leggi sul tester settato sugli A la corrente che passa, i VA se non erro li ricavi poi dalla formula VA= IxV. Moltiplichi gli Ampere letti per la tensione di rete ed ottieni quindi i VoltAmpere. Questo dato è quello che normalmente si usa nella scelta dei sistemi di continuità.
Per avere i Watt devi conoscere il cosPhi dell'utilizzatore: IxVxcosPhi.
Normalmente il cosPhi varia da 0,8 a 0,9...mi pare
"I" è la corrente misurata in Ampere.
Se ho spiegato male o peggio ho detto cavolate... correggetemi.
Guido
P.S. se usi una pinza amperometrica precisa fai prima! Costa solo un po' cara, ma magari un amico elettricista può prestartela.EPSON EH-LS10500 + Bryston 5.1 Pre e finale + OPPO 205 + Sonus Faber Concertino + SW SF Gravis = my HT
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03-02-2006, 09:31 #7
attenzione che i tester comuni non hanno una scala di lettura degli A molto elevata. se l'assorbimento è alto rischi di friggere anche il tester.
meglio un Amperometro di quelli da pannello
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05-02-2006, 00:43 #8
Anche i tester più piccoli sopportano la misura di alcuni Ampere in alternata; considerato che con 4 A si hanno già quasi 900 W, sarebbero più che sufficienti per usi normali.
Una cosa però cui prestare molta attenzione è il tempo di misura, non bisogna lasciarli inseriti molto, giusto il tempo di fare la lettura e basta, altrimenti si rischia un'altra frittura.
Se realizzate l'adattatore descritto per inserire in serie al carico il tester, fate molta attenzione durante l'uso: c'è la tensione di rete in giro, occhio ai puntali ed ai loro contatti.
Quanto alla scelta di un buon mutimetro, credo che con qualche decina di € (attorno ai 50 - 60) se ne possa acquistare uno di discrete caratteristiche; non sarà un Fluke, ma per un uso saltuario andrà benissimo.
Oramai quasi tuttti hanno la possibilità di misurare, oltre alle canoniche tensioni, correnti e resistenze, anche la capacità, l'induttanza, molte volte anche una semplice misura del Beta dei transistor.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).