Nordata
Moderatore
Riporto qui il post relativo alla realizzazione di un filtro di rete a suo tempo già inserito nel Forum, con l'occasione il testo è stato leggermente modificato ed aggiornato.
Caratteristiche:
la principale credo sia la possibilità di realizzazione modulare, in questo modo il filtro può essere costruito in modo da adattarsi alle proprie esigenze e tasche.
Protezione contro le sovratensioni, intese come brevissimi picchi causati da disturbi presenti in linea (accensione/spegnimento di motori o simili).
Il filtro è dotato di accensione automatica: uno o più apparecchi comandano l’accensione/spegnimento del tutto.
Altra caratteristica, che può tornare utile, è la possibilità di inviare un segnale di trigger a 12 V da utilizzare tal quale o per comandare altre ciabatte.
La complessità, per chi abbia un minimo di pratica di costruzioni elettroniche, è minima, la reperibilità dei componenti non dovrebbe essere un problema.
Cominciamo con lo schema a blocchi del filtro nella forma più complessa:

(cliccare per ingrandire)
La costruzione dei vari blocchi verrà illustrata più avanti.
Appena dopo la presa di rete di ingresso (estrema sinistra) la tensione giunge al primo filtro per uscirne ed andare al trasformatore di isolamento con rapporto 1:1, ovvero 220/220 (230/230) della potenza adeguata a sopportare il carico costituito da tutte le apparecchiature collegate; se lo trovate o ve lo fate costruire, scegliete quelli con schermo elettrostatico (in pratica ci sarà un conduttore che andrà collegato a terra).
Se l'impianto fosse costituito da una parte Stereo ed una HT conviene dimensionare il trasformatore per la configurazione con la potenza più alta e non per la somma delle due configurazioni (tanto per risparmiare).
Dopo il trasformatore troviamo il modulo switch, che ha il compito di inviare tensione alle uscite asservite (slave) quando una o più delle apparecchiature connesse alle prese di controllo (master) vengono accese, oltre che inviare un segnale a 12 V per comandare a distanza eventuali altre prese.
Prima di ogni presa di uscita è presente un altro filtro, per disaccoppiare le varie apparecchiature anche tra di loro.
Vi ho parlato di modularità, vediamola in pratica.
1) - Solo un filtro tra presa di ingresso e di uscita (il solo filtro a sinistra nello schema).
2) - Filtro di ingresso + trasformatore d'isolamento + un filtro di uscita comune a tutti gli apparecchi.
3) - Idem come il precedente ma con un filtro per ogni uscita.
Si può inserire il modulo switch in qualsiasi delle precedenti configurazioni, aumentando così il numero delle combinazioni possibili.
Non ho inserito un interruttore bipolare all'ingresso con relativa spia, ma credo che lo sappiate fare senza averne il disegno; se inserite un interruttore TRIPOLARE, per scollegare anche la terra, sarebbe una finezza in più.
Altra possibilità è quella di inserire uno scaricatore per alte tensioni, in caso di caduta di fulmini nelle vicinanze; li trovate dai rivenditori di materiale elettrico.
Passiamo ora alla descrizione del modulo "Filtro".
Si possono percorrere due strade: l'autocostruzione (conveniente economicamente) o l'acquisto.
Dopo averci riflettuto un po’ ho pensato di non inserire più lo schema del filtro in quanto, anche se la strada dell’autocostruzione può consentire un piccolo risparmio economico, può presentare qualche rischio nell’utilizzo se il filtro non è realizzato a regola d’arte.
I filtri sono comunque facilmente reperibili.
Per l’acquisto dovete rivolgervi a qualche rivenditore di componenti elettronici o grossisti/depositi di materiale elettrico, chiedendo un filtro di rete.
Potete anche rivolgervi alla RS Components, un po' cara, ma ha tutto e ve lo fa arrivare a domicilio in pochissimi giorni.
Ecco il loro sito:
www.rs-components.it
Nel menu a sinistra dello schermo cliccate su "componenti passivi ed elettromeccanici" poi su "filtri di rete", ancora su "filtri di rete" quindi su "filtri per apparecchiature" e guardatevi in giro.
I tipi per il nostro uso sono quelli: ...bistadio...serie SF...
L'assorbimento dovrà essere tale da sopportare quello totale dell'impianto nel caso del filtro di ingresso, dei singoli dispositivi nel caso di quelli di uscita.
Per quanto riguarda le protezioni contro le sovratensioni, intese come brevissimi ed improvvisi picchi di tensione causati dall’accensione di motori o simili, quindi non una tensione costantemente più alta del valore nominale, basta inserire dei varistori, reperibili presso tutti i rivenditori di materiale elettronico.
Si tratta di una specie di resistenza, solitamente dalla forma di un disco; per i nostri scopi dovrete chiedere il tipo da 275 V (o valori simili - compresi tra 250 e 275) che, appunto, taglierà tutti gli impulsi superiori a tale valore.
Andranno montati (saldati) tra i due terminali di rete all’ingresso del filtro posto all’ingresso del tutto e sui terminali di uscita di ogni filtro di uscita (scusate il gioco di parole).
Se realizzate la versione minima, con un solo filtro, saldate un varistore all’ingresso ed uno all’uscita del filtro.
Esiste anche un'altra possibilità per procurarsi filtri già completi, nonchè altro materiale: le fiere dell'elettronica, dove si trovano solitamente filtri di varia potenza ed anche induttanze (anche nuovi) a prezzi di pochi €, ci sono tutto l'anno sparse per la penisola; fate una ricerca in rete con le parole chiave - fiere elettronica – e troverete numerosi siti con il calendario annuale delle stesse.
Ecco una foto di un filtro e di un paio di induttanze che ho acquistato tempo fa, il filtro ha una potenza di 20 A.

(cliccare per ingrandire)
Per i filtri di uscita esiste la possibilità di sostituirli con prese IEC da pannello con incorporato il filtro stesso, come questa:

(ciccare per ingrandire)
In molti casi la si può sostituire facilmente a quella già presente nell’apparecchiatura, ma priva di filtro.
Fine della prima parte
Caratteristiche:
la principale credo sia la possibilità di realizzazione modulare, in questo modo il filtro può essere costruito in modo da adattarsi alle proprie esigenze e tasche.
Protezione contro le sovratensioni, intese come brevissimi picchi causati da disturbi presenti in linea (accensione/spegnimento di motori o simili).
Il filtro è dotato di accensione automatica: uno o più apparecchi comandano l’accensione/spegnimento del tutto.
Altra caratteristica, che può tornare utile, è la possibilità di inviare un segnale di trigger a 12 V da utilizzare tal quale o per comandare altre ciabatte.
La complessità, per chi abbia un minimo di pratica di costruzioni elettroniche, è minima, la reperibilità dei componenti non dovrebbe essere un problema.
Cominciamo con lo schema a blocchi del filtro nella forma più complessa:

(cliccare per ingrandire)
La costruzione dei vari blocchi verrà illustrata più avanti.
Appena dopo la presa di rete di ingresso (estrema sinistra) la tensione giunge al primo filtro per uscirne ed andare al trasformatore di isolamento con rapporto 1:1, ovvero 220/220 (230/230) della potenza adeguata a sopportare il carico costituito da tutte le apparecchiature collegate; se lo trovate o ve lo fate costruire, scegliete quelli con schermo elettrostatico (in pratica ci sarà un conduttore che andrà collegato a terra).
Se l'impianto fosse costituito da una parte Stereo ed una HT conviene dimensionare il trasformatore per la configurazione con la potenza più alta e non per la somma delle due configurazioni (tanto per risparmiare).
Dopo il trasformatore troviamo il modulo switch, che ha il compito di inviare tensione alle uscite asservite (slave) quando una o più delle apparecchiature connesse alle prese di controllo (master) vengono accese, oltre che inviare un segnale a 12 V per comandare a distanza eventuali altre prese.
Prima di ogni presa di uscita è presente un altro filtro, per disaccoppiare le varie apparecchiature anche tra di loro.
Vi ho parlato di modularità, vediamola in pratica.
1) - Solo un filtro tra presa di ingresso e di uscita (il solo filtro a sinistra nello schema).
2) - Filtro di ingresso + trasformatore d'isolamento + un filtro di uscita comune a tutti gli apparecchi.
3) - Idem come il precedente ma con un filtro per ogni uscita.
Si può inserire il modulo switch in qualsiasi delle precedenti configurazioni, aumentando così il numero delle combinazioni possibili.
Non ho inserito un interruttore bipolare all'ingresso con relativa spia, ma credo che lo sappiate fare senza averne il disegno; se inserite un interruttore TRIPOLARE, per scollegare anche la terra, sarebbe una finezza in più.
Altra possibilità è quella di inserire uno scaricatore per alte tensioni, in caso di caduta di fulmini nelle vicinanze; li trovate dai rivenditori di materiale elettrico.
Passiamo ora alla descrizione del modulo "Filtro".
Si possono percorrere due strade: l'autocostruzione (conveniente economicamente) o l'acquisto.
Dopo averci riflettuto un po’ ho pensato di non inserire più lo schema del filtro in quanto, anche se la strada dell’autocostruzione può consentire un piccolo risparmio economico, può presentare qualche rischio nell’utilizzo se il filtro non è realizzato a regola d’arte.
I filtri sono comunque facilmente reperibili.
Per l’acquisto dovete rivolgervi a qualche rivenditore di componenti elettronici o grossisti/depositi di materiale elettrico, chiedendo un filtro di rete.
Potete anche rivolgervi alla RS Components, un po' cara, ma ha tutto e ve lo fa arrivare a domicilio in pochissimi giorni.
Ecco il loro sito:
www.rs-components.it
Nel menu a sinistra dello schermo cliccate su "componenti passivi ed elettromeccanici" poi su "filtri di rete", ancora su "filtri di rete" quindi su "filtri per apparecchiature" e guardatevi in giro.
I tipi per il nostro uso sono quelli: ...bistadio...serie SF...
L'assorbimento dovrà essere tale da sopportare quello totale dell'impianto nel caso del filtro di ingresso, dei singoli dispositivi nel caso di quelli di uscita.
Per quanto riguarda le protezioni contro le sovratensioni, intese come brevissimi ed improvvisi picchi di tensione causati dall’accensione di motori o simili, quindi non una tensione costantemente più alta del valore nominale, basta inserire dei varistori, reperibili presso tutti i rivenditori di materiale elettronico.
Si tratta di una specie di resistenza, solitamente dalla forma di un disco; per i nostri scopi dovrete chiedere il tipo da 275 V (o valori simili - compresi tra 250 e 275) che, appunto, taglierà tutti gli impulsi superiori a tale valore.
Andranno montati (saldati) tra i due terminali di rete all’ingresso del filtro posto all’ingresso del tutto e sui terminali di uscita di ogni filtro di uscita (scusate il gioco di parole).
Se realizzate la versione minima, con un solo filtro, saldate un varistore all’ingresso ed uno all’uscita del filtro.
Esiste anche un'altra possibilità per procurarsi filtri già completi, nonchè altro materiale: le fiere dell'elettronica, dove si trovano solitamente filtri di varia potenza ed anche induttanze (anche nuovi) a prezzi di pochi €, ci sono tutto l'anno sparse per la penisola; fate una ricerca in rete con le parole chiave - fiere elettronica – e troverete numerosi siti con il calendario annuale delle stesse.
Ecco una foto di un filtro e di un paio di induttanze che ho acquistato tempo fa, il filtro ha una potenza di 20 A.

(cliccare per ingrandire)
Per i filtri di uscita esiste la possibilità di sostituirli con prese IEC da pannello con incorporato il filtro stesso, come questa:

(ciccare per ingrandire)
In molti casi la si può sostituire facilmente a quella già presente nell’apparecchiatura, ma priva di filtro.
Fine della prima parte
Ultima modifica:



