Udine, 17 Luglio 2011 - unica tappa italiana di BonJovi
Che dire .... sono stato uno dei fortunatissimi 45.000 che hanno atteso, ineggiato cori, applaudito, sbraitato ed hanno goduto di un concerto che rimarrà negli annali, di sicuro nel mio cuore.
Tutti in grandissima forma, anche Richie che è tornato da poco a casa dopo la cura disintossicante da alcool .... non ha seguito Jon in tutti i coretti, le seconde voci come fa di solito, ma la sua presenza è stata indispensabile, una malgama di qualità e cuore incredibili. Sui megaschermi era sempre in primo piano, e Jon un paio di volte lo ha applaudito pubblicamente, gli ha stretto la mano sul palco, gli dava i buffetti sulla spalla ed ammiccava. Credo infatti che non sia l'alcool in se stesso a minarne l'autostima, quanto una piccola depressione in cui è caduto uno dei miei miti, forse il mio mito più grande per quanto riguarda la chitarra, e dalla quale sta uscendo alla grandissima.
Il responsabile del fan club italiano ha organizzato una coreografia a sorpresa, con le due gradinate centrali (tribuna e gradinata di fronte) che hanno scritto BON JOVI in rosso su sfondo bianco con dei fogli di plastica bianca e rossa, appunto, mentre la tribuna ha "costruito" la bandiera americana. Sono girate anche le istruzioni per l'uso, in modo che il tutto riuscisse, ed è riuscito alla perfezione !
Durante la quarta canzone (We weren't born to follow) abbiamo tutti alzato il nostro "pezzetto colorato" e quando si è accorto Jon ha praticamente perso la battuta e si è come imbambolato a guardare ... poi da professionista si è attaccato al ritornello e via, questa canzone e quella dopo in scaletta, senza pause .... poi si è fermato e ci ha applaudito, ringraziato e detto che era molto molto sorpreso ed onorato. Ma si è visto che si è gasato di brutto.
A quel punto il cielo di udine ha iniziato a cadere e per qualche minuto più che pioggia sembrava un diluvio, fra l'indifferenza totale del pubblico che si è coperto in qualche modo, ma che non ha smesso di cantare, saltare, agitarsi ed inneggiarli ... questo li ha gasati ancora di più, assolutamente.
Via via per le due ore e mezza di concerto .... quando è stato il momento di "Wanted: dead or alive" la coreografia è ricomparsa (come da istruzione), e nell'intro della 12 corde di Richie e Jon si sono fermati a guardarci, sorridenti, increduli ... quasi esterrefatti ... ci hanno lasciato cantare tutto il primo pezzo, compreso ritornello, ed erano visibilmente grati per lo spettacolo che stavamo regalando loro .... una cosa incredibile, magica ..... hanno ringraziato mille volte, anche in italiano (David Brian ad un certo punto ha alzato un foglietto verso la telecamera che lo riprendeva con scritto "grazie") .... che roba, non avevo mai assistito ad un evento così "compatto" fra artista e pubblico ...
tempo di bis, finisce il concerto con "Livin' on a prayer" ...lui presenta la band con gli artisti di supporto, tutti davanti a salutare, stringersi le mani e ringraziare ..... ma il viso ed il sorriso beffardo di Jon la diceva tutta .... a luci accese sul palco (come sempre quando finiscono), si guardano, parlottano .... tornano indietro, via con gli strumenti ed ancora due canzoni ..... stanno salutando ancora ma il pubblico è in delirio .... siamo tutti eccitati, contenti, gasati .... Jon guarda Richie che rimane dov'è .... gli sorride, fa "spallucce" e riprende la chitarra in mano ..... boato congiunto del 45.000 .... tutti urlano "Always, Always" .... e Jon, 'stardissimo
, dice che non accetta suggerimenti e parte in acustico con una "Lie to me" che è una canzone di secoli fa che probabilmente meno della metà dei presenti conosceva ..... si inceppa anche lui (ha dimenticato le parole), riprende, il pubblico canta il ritornello ... lui sorride .... pausa di mezzo secondo, luci sul palco ... e via di Always ... il pubblico impazzisce ..... lui si mette la bandiera italiana autografata dai ragazzi che gliela hanno regalata sulle spalle e canta col nostro vessillo addosso .... si abbraccia con Richie alla fine, entrambi fronte al pubblico .... è ora di andare a casa ..... tutti applaudono, urlano, gioiscono ..... loro salutano ancora una volta e si incanalano nel tunnel costruito nel palco per portarli alle macchine .... entrano tutti, Jon per ultimo, tentenna, si gira ... apre le braccia al cielo .... si tocca il cuore e manda un bacio al suo pubblico .... altra ovazione di tre minuti .... poi si rigira e scompare nel buio ......
una cosa incredibile, unica, per questo ho deciso di condividerla con voi, per quelli che avrebbero voluto ma non hanno potuto esserci, per quelli che sanno cosa sia la magia di un concerto dal vivo quando c'è questa simbiosi fra artista e pubblico.
Non lo dimenticherò mai. Di sicuro.
mandi
Alberto
P.S. Anche il fatto di essere per la prima volta a sentire BJ a meno di 30Km da casa non è stato male, soprattutto al ritorno quando sono arrivato a casa dilaniato, verso l'una, neppure avessi fatto tre ore di palestra .....
"... se sei generale di un esercito di scimmie puoi solo ambire a raddrizzare le banane col cul@ ... niente di più" (auto cit.)