Amplificatore qualità suono e riscaldamento

hymn

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Forse stò per dire una stupidagine, ma è da tempo che ho questa curiosità e mi rivolgo a voi esperti.

Noto che il mio sintoamplificatore Marantz PM6004 al quale ho collegato una coppia di B&W 685 ha una qualità sonora migliore dopo che è in funzione da circa una 20/30 minuti, è una mia sensazione (non veritiera) oppure è possibile? E se è possibile perchè tecnicamente accade?

Grazie a chi saprà rispondere a questa mia curiosità.
 
Anche il mio suona al 100% dopo 30 minuti.
Appena acceso è leggermente opaco il suono,ma dopo 30 minuti diventa cristallino.
Il perchè forse può spiegarlo qualche esperto.
 
senti giusto!
le elettroniche hanno bisogno di un qual certo tempo, per andare a regime.
Avevo un Marantz PM7200 e nel manuale era chiaramente specificato di lasciargli circa 15-20min di warm-up.

Ogni tanto, effettuo la taratura di alcune mie apparecchiature e si possono notare valori diversi se si fanno rilevamenti, durante la fase iniziale; poi tutto si stabilizza...con tempi che possono variare sensibilmente!
 
Infatti, i componenti raggiungono le prestazioni ottimali ad una specifica temperatura d'esercizio.
Il mio finale, che non scalda nemmeno sotto stress, prima di un paio d'ore non suona come dovrebbe.
Infatti nel manuale d'istruzioni è caldamente consigliato di lasciarlo sempre acceso.
Per fortuna consuma solo 3W (misurati) senza segnale applicato.

Possiedo pure un finale a valvole che abbisogna anch'esso di almeno un'ora prima di cantare :O
 
:-)

Hai perfettamente ragione! Ma, da inesperto non ti saprei spiegare, ha un suono più caldo (cosa poi vorrà dire chi lo sa!)
 
Entrambe, ma credo che la parte finale sia quella più sensibile alla temperatura d'esercizio.
Aspettiamo che qualche forumer più esperto si esprima.
 
:-)

Hai perfettamente ragione! Ma, da inesperto non ti saprei spiegare, ha un suono più caldo (cosa poi vorrà dire chi lo sa!)

è quello che sentivo anch'io...
se nei primi minuti avevo la sensazione di un suono un pò piatto, con meno dinamica e freddino; poi il suono acquisiva corpo e movimento (non saprei come spiegarlo diversamente).

Un'idea potrebbe essere che, un circuito ha bisogno di una determinata tensione per lavorare bene (la tensione chiaramente varia da circuito a circuito); nel periodo di warmup, questa tensione è sotto il valore che ci sarà a regime e questo può portare agli effetti sopra descritti...
il perchè di preciso non lo so; però parlando con alcuni tecnici, ricordo che si disquisiva sulla differenza tra due apparecchiature circuitalmente identiche ma che avevano una sezione di alimentazione diversa.
Uno era un modulo che si inseriva in un lunchbox, il quale forniva una tensione di 16V, l'altro era un rack con alimentazione propria, da 24V!
Si diceva che la tensione ridotta, influenzava la dinamica che il preamplificatore poteva offrire.

Magari il discorso può valere anche in questo caso...
Poi sicuramente c'è la variabile di ogni singolo componente, che avrà un comportamento diverso a seconda della temperatura di esercizio.
Funzionerà in maniera ottimale, quando si starà in un determinato range; mentre sopra e sotto una determinata temperatura, le sue caratteristiche si modificano sensibilmente.
 
Presumo si scaldino i finali di potenza essenzialmente penso per la loro polarizzazione; bisognerebbe andare a vedere le TDS ad esempio dei Sanken per vedere il range ottimale di temperatura di funzionamento.

Jakob
 
Confermo che anche a me succede la stessa cosa,ho la nettissima sensazione che il suono con l'impronta freddo,sia più piatto e molto meno appagante.

Questo "problema" è leggermente diminuito da quando lascio sempre in standby sia il pre. che i finali.


@gobert,una curiosità:

il tuo nuovo Avatar,deriva da un servizio di Lucignolo?
 
Ultima modifica:
In tutti i componenti elettronici variano una o più grandezze caratteristiche in funzione della temperatura. Anche la loro rumorosità è funzione della temperatura.
Al fine di evitare effetti che potrebbero talvolta essere anche spiacevoli, nei circuiti dove tali effetti possono far degenerare le prestazioni sia in termini affidabilistici che strumentali, sono messe in pratica misure atte a compensare gli effetti degli aumenti delle temperature. Un caso tipico è negli stadi finali a stato solido.
Per cui, eccezion fatta per:
- scelte progettuali particolari,
- un certo dither che potrebbe rendere più piacevole l'ascolto di un'elettronica ad elevata temperatura, ovvero, dare l'illusione di una maggiore fluidità e calore del suono,
non ci dovrebbero esserci motivi per cui un'amplificazione a stato solido debba raggiungere una certa temperatura per suonare al meglio. Anzi: più un'elettronica a stato solido è fredda, almeno entro certi limiti, più a suo "agio" si trova.
Un po' diverso il discorso per le amplificazioni valvolari dove, a parte i trasformatori d'uscita che raggiungono la "temperatura di regime" dopo un bel po', l'equilibrio delle temperature si può considerare raggiunto non subito ma entro i primi 5 minuti dall’istante d’accensione.
Molto più tempo (anche ore) può invece occorrere alle orecchie e, soprattutto, alla rete neurale complessa connessa, per raggiungere uno stato di relax e di percezione nonché di predisposizione sufficiente a godere in pieno della musica preferita.
Nel mio caso mi pare che l’amplificazione non abbia bisogno di alcun riscaldamento mentre il dac mi pare renda al suo meglio dopo una mezzora necessaria a far giungere una temperatura uniforme ai grossi moduli di conversione nei quali è fondamentale che tutti i resistori siano alla stessa temperatura (con il dac precedente non mi erano evidenti differenze dipendenti dal tempo trascorso dall’istante d’accensione).
Ciao, Enzo
 
Ultima modifica:
Molto semplicemente i vari dispositivi attivi e relativi circuiti di polarizzazione sono studiati per lavorare in un ben determinato punto delle loro curve caratteristiche, quando si fornisce tensione si ha anche un passaggio di corrente che, tra le altre cose, ha anche l'effetto di far alzare la temperatura dei componenti, questo influisce sulle curve suddette e ci vuole qualche attimo perchè si arrivi alle coindizioni di progetto, che poi vengono mantenute con piccolissime variazioni.

Questo si verifica sia per circuiti a livello di segnale che per quelli di poetnza, in questo secondo caso la cosa è avvertibile anche con il semplice tocco della mano.

Aumentando la temperatura nei componenti passivi, ad esempio le resistenze, aumenta però il rumore.

L'importanza della giusta temperatura in un circuito la si evince, ad esempio, guardando negli stadi di ingresso di alcuni ampli in cui si possono vedere a volte dei transistors incollati l'uno contro l'altro, o legati strettamente, questo per far sì che abbiano la stessa temperatura e, pertanto, lo stesso comportamento, questo riduce le distorsioni (solitamente negli stadi ad ingresso differenziale).

Un grande vantaggio dei circuiti operazionali è proprio questo: l'accoppiamento stretto che c'è tra tutti i suoi componenti, attivi e passivi, che assicura una diffusone uniforme della temperatura di esecizio, oltre che alla stretta relazione nel comportamento che c'è tra tutti i componenti attivi ed alla tipologia stessa di circuito che, infatti, viene copiata poi con circuiti a componenbti discreti, ma senza ottenere il grande vantaggio appena detto circa la temperatura e uniformità di comportamento (poi c'è chi considera gli operazionali come la più grande maledizione in campo audio).

Comunque perchè un apparecchio vada in temeratura non sono necessarie ore, come ho lewtto anche da qualche parte, ma bastano già i 15 minuti accennati da qualcuno.

Ciao
 
Quoto Enzo... il costruttore dei miei finali in firma consiglia un riscaldamento di almeno 30 minuti. La migliore resa sonora la ottengo dopo almeno due ore dall'accensione, ovvero quando i cabinet arrivano a circa 45°
 
Aumentando la temperatura nei componenti passivi,
ad esempio le resistenze, aumenta però il rumore

... e il valore di R è proprio proporzionale alla temperatura,
aumenta con essa, quindi solo alla T d'esercizio
tutte le R ( quante saranno in un amp?) avranno il valore
previsto dal progettista ...
 
Ultima modifica:
In via teorica sicuramente, ma la variazione del valore effettivo delle resistenze causata dal riscaldamento delle stesse non è tale da influenzare il comportamento del circuito, sono già ben più ampi le differenze dei valori effettivi rispetto a quelli nominali di progetto, anche con componenti a bassa tolleranza.

Quello che può variare, comunque non in modo drammatico, è il punto di lavoro (ma si presume che qualsiasi buon progettista lo abbia preventivato, ad esempio scegliendo resistenze di wattaggio adeguato) ed il rumore termico, ma in questo caso il rischio è per quei componenti usati negli stadi ad alto guadagno e per segnali bassissimi; in pratica negli stadi di ingresso microfonici e negli stadi Phono, specialmente per quelli dedicati alle testine MC, ma in questi casi si utilizzano particolari avvertenze: resistenze a strato metallico, componenti attivi scelti appositamente per il basso rumore ed anche l'inserimento in paralllo di più componenti attivi (il rumore casuale generato da ogni dispositivo tende a minimizzare il risultato finale).

Ciao
 
Quella di nordata mi sembra la risposta più fondata, io stesso stavo per scrivere qualcosa sul punto di lavoro dato dalla temperatura, ma fortunatamente lui ha fatto prima e meglio :asd:
ma a nessuno è passata per la testa l'idea che a scaldarsi o meglio sciogliersi siano le sospensioni e centratori dei altoparlanti nei diffusori?
credo che sia ancor più determinante della zona di lavoro dei amplificatori o almeno è l'impressione che mi son fatto con il subwoofer che dopo che suona un 30 minuti a volume sostenuto sembra quasi trasformarsi in un altro subwoofer tanto guadagna in trasparenza e l'amplificazione la tengo accesa 24h, stesso discorso vale per i diffusori, seppur in maniera molto più contenuta.
 
...ma a nessuno è passata per la testa l'idea che a scaldarsi o meglio sciogliersi siano le sospensioni e centratori dei altoparlanti nei diffusori?......[CUT]
Questa è una delle domande che mi sono sempre posto.
Magari è un po e un po,cioè sia ampl che diffusori !!!
Bo!misteri del Hi Fi
 
Forse stò per dire una stupidagine, ma è da tempo che ho questa curiosità e mi rivolgo a voi esperti.

Noto che il mio sintoamplificatore Marantz PM6004 al quale ho collegato una coppia di B&W 685 ha una qualità sonora migliore dopo che è in funzione da circa una 20/30 minuti, è una mia sensazione (non veritiera) oppure è possibile? E se è po..........[CUT]

Secondo me vi è la somma di più effetti:

- Un amplificatore a stato solido in 10-20min raggiunge la temperatura ottimale, per le valvole forse ci vuole più tempo o meglio è evidente che i primi minuti sono pessimi.

- Le casse si "smollano".

- L'orecchio si abitua ad ascoltare musica.

- Il cervello quando ascollta musica è recettivo e rilascia endorfine, questo rende i momenti successivi sempre più piacevoli.


Non mi chiedere però di dare i pesi a queste compoinenti perchè non ne ho idea. :D
 
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