Teoricamente il ragionamento non fa una piega, ma se ti prendi la briga di fare due righe di calcolo, scoprirai che il fenomeno è puramente teorico, non penso che nessuno orecchio umano sia in grado di sentire un ritardo di qualche miliardesimo di secondo, forse meno. sarebbe già difficile da misurare.
E' lo stesso motivo per cui qualcuno suggerisce "tassativamente" che la lunghezza debba essere uguale.
I parametri caratteristici di un cavo variano in base alla lunghezza (resistenza, capacità, induttanza) per cui sicuramente ci sarà una differenza tra i due cavi, anche qui però del tutto infinitesimale, praticamente teorica.
Già si dibatte sulla reale influenza dei cavi sul segnale, di quelli di potenza in particolare, quanto meno da prove e ricerche (come sugli ultimi numeri di AR nonchè di moltissimi altri test (test, non voci di blog) da cui risulta che la cosa sia assolutamente irrilevante) non credo proprio sia il caso di andare anche a tirar fuori fantasie ulteriori.
Inoltre la soluzione quale sarebbe? Mettere due cavi uguali, ossia allungare il più corto ed allora della parte in più che si fa, la si arrotola dietro al diffusore? Ovviamente, creando così una serie di spire che potrebbero a loro volta influenzare il risultato, aumentando induttanza e captando possibili disturbi (tutto teoricamente vero, ripeto, teoricamente)?
Per finire, quale delle due soluzione è la migliore? Personalmente farei (ed in effetti ho fatto) i cavi della lunghezza necessaria e mi siederei ad ascoltare tranquillamente la musica.
Anche se sto in piedi in una notte stellata senza luna proietto per terra un numero elevatissimo di ombre, una per ciascuna stella in cielo, tutto assolutamente vero in teoria, qualcuno si è messo a contarle per verificare quante ne vede effettivamente in pratica?
Ciao