caro Marco...
Tornando al titolo originale del mio post ( equalizzazione digitale )volevo chiederti perche' sei cosi' contrario ( almeno cosi' mi sembra di aver capito ) a qualsiasi elaborazione digitale del suono.
Forse sei nauseato dalla troppa informatica del tuo lavoro....... ? ( e sarebbe piu' che comprensibile )
Oppure hai avuto qualche esperienza in materia cosi' negativa da averti scoraggiato e convinto che non sia possibile ottenere niente di buono da questa scienza ?
... pssssssst! (io?

) ssssst! (io no, non sono contrario! ma dove hai letto qualcosa di simile scritto da me? hai forse confuso un messaggio nel thread?

io ti do ragione! )
comunque:
Cio' non toglie che la stragrande maggioranza di casse ( e sub ) del reflex sfruttino sopratutto la maggiore efficienza trascurando il resto per contenere i costi, da qui la "gobba" che troppo genericamente menzionavo.
purtroppo vero. Però la maggior parte delle casse che si comportano male sono casse economiche, fatte solo per
sfruttare il picco di risonanza, in modo da ottenere un gran "punch", per musica da discoteca, con il "tonfo allo stomaco", magari su 80 Hz...
non è roba per noi...
però dovrai anche convenire che la sospensione pneumatica non può raggiungere con la stessa facilità prestazioni adatte per l'HIFI come il reflex... ovvero, che il reflex sia votato per le risposte ad alta efficienza acustica e meccanica, con molta meno distorsione della sospensione pneumatica!
Purtroppo la compressione pneumatica rappresenta perlopiù un compromesso per ottenere casse piccole, magari bookshelf, costringendo il progettista a cercare di fare i salti mortali per contenere la distorsione, quando in realtà il cono non lavora al meglio, soffocato nella sua naturale efficienza e costretto a muoversi di più per produrre un modesto volume sonoro... insomma, "votato" alla via per la distorsione e alle "code" dei bassi infinitamente più del reflex! (perlomeno fino a una certa frequenza, scendendo in basso...)
Non è una crociata la mia. Di casse ne ho progettate e costruite alcune anche in sospensione, purtroppo alcuni spider richiedono allineamenti "strani", per il reflex... purtroppo!
Premesso che ormai l'audio digitale viene trattato da DSP in qualsiasi pre-decoder ( e non parlo solo di decodifica DD/DTS ma di upsampling, reindirizzi, filtri, THX etc etc ) non vedo perche' non si debba sfruttare la stessa tecnica per migliorare la riproduzione dove nonostante tutti gli sforzi possibili non si riesca ( o non si possa per vari motivi anche estetici ) a migliorare piu' di tanto l'ambiente oppure non piaccia misurazioni alla mano che so tanto per fare un esempio l'impostazione delle B&W Matrix da molti criticata ma che innegabilmente usano trasduttori veramente sopraffini od ancora realizzare la multiamplificazione con crossover digitale ( Emidio non era un tuo obbiettivo ? ) etc etc...
anche il mio, anzi, direi che le cose le vorrei porre in questo modo (proprio per privilegiare la purezza timbrica)
1) pilotare la sezione da medio-bassi in su con un valvolare di ottima timbrica;
2) pilotare la sezione bassi e bassissimi con un transistor (a questo punto non mi interessa granchè se in classe A-B, B o sotto.
3) sezionare con un crossover attivo, escludendo il crossover interno della cassa per quanto riguarda da woofer in su (lasciando gli altri cross interni per i tagli successivi, non voglio entrare nel merito delle pendenze - Q dei filtri, quando ho scelto una cassa con sezione media, medio-alta e alta perfetta timbricamente, non voglio rimettere tutto in discussione, mi basta sezionare solo i bassi per poterli pilotare con qualcosa di più "energico" di quello che solitamente le meravigliose valvole possono offrire...)
4) ottimizzare la risposta in ambiente, con Clio, in modo da non dover re-intervenire in seguito più di tanto per mezzo di tube-traps, assorbimenti e altro...
5) non sono molto d'accordo con quelli che preferiscono progettare il cross interno direttamente in camera anecoica... ognuno ha le proprie fisse, ma io preferisco sempre un approccio di questo genere:
- studiare il cross a tavolino, con i tagli, le pendenze, le reti di rifasamento, le attenuazioni, le correzioni di picchi e buchi... tutto sugli altoparlanti direttamente, utilizzando la cassa progettata a tavolino per i bassi, e il modello di risposta di medi e acuti, magari rifinendo il baffle (lavorando sull'offset fisico +/- ), in modo da correggere eventuali buchi o picchi da accordi di fase e via discorrendo;
- portare la cassa in ambiente, dopo averlo corretto al meglio (l'ambiente deve essere il mio di riferimento - però adesso NON lo posso fare

;
- rifinire il cross con l'ausilio di Clio e di sedute di ascolto. A quel punto servono un pò di condensatori e un pò di bobine più grandi di quelle montate... per quelle che richiedono meno spire mi ci adatto svolgendole al volo!
6) per quanto riguarda il taglio in basso, a quel punto, molto meglio solo le sedute di ascolto con l'ausilio di Clio... per quanto riguarda la preferenza di un cross attivo, con equalizzazione, la penso così:
- il cross attivo (solo se di qualità eccellente) permette una versatilità e una flessibilità del tutto enormemente distante da qualsiasi altra soluzione;
- il cross attivo mi permette di andare in multiamplificazione adottando finali di natura DIVERSA tra le due casse virtuali, una composta del solo woofer e l'altra delle sezioni da medio-bassi in su!
- la voce precedente mi permette di adottare un transistor per i bassi (con più energia), riservando la dolcissima, meravigliosa melodia delle valvole per le sezioni di frequenze superiori;
- mi può permettere (solo nei casi di "estremo" bisogno!) di intervenire su picchi e buchi, per effettuare un lavoro di fino, oltre alla cura dell'ambiente, però solo per mezzo di correzioni minimali.
ecco il mio personale concetto di tagli e multiamplificazione...
ciao
Romano