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Risultati da 1 a 4 di 4
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14-10-2010, 13:58 #1
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DTS Master Audio vietato ai maggiori (domanda per esperti)
Ciao a tutti, vorrei se possibile ricevere una risposta da un vostro esperto del settore audio per il seguente quesito:
Mi è stato detto che dato che con il fisiologico invecchiamento dell'uomo lentamente si abbassa anche l'udito, è inutile quando non si è più giovani avvalersi dell'audio non compresso come il DTS Master Audio o il Dolby TrueHd. Chi ha citato questa teoria sostiene che l'orecchio non sentirebbe più alcune frequenze e pertanto non si noterebbe più la differenza tra audio compresso e audio non compresso.
Io non sono assolutamente in accordo con questa teoria,a mio parere dipende anche dal tipo di frequenze, non è detto che quelle dell'audio non compresso non si debbano avvertire, anzi, chi sente meno, ricevendo un audio più pulito potrebbe sentire qualche cosa in più che la compressione non gli permetteva.
Piuttosto potrebbe essere un limite delle casse quello di far notare più o meno la differenza tra i due tipi di audio.
Se faccio un esempio video, posso sostenere che togliendo gli occhiali da vista, vedo sempre meglio un film in alta definizione piuttosto che in Sd.
Per l'audio non può valere la stessa cosa?
Ho torto o ragione?
Mi affido agli esperti se vorranno gentilmente darmi una risposta.
Grazie
GiovanniLA VERA MISURA DI UN UOMO SI VEDE DA COME TRATTA QUALCUNO DA CUI NON PUO' RICEVERE NIENTE IN CAMBIO (Samuel Johnson)
Tv Samsung Led 55D8000 - Ampli Yamaha dsp Z7 - Diffusori n° 8 Anthony Gallo Adiva T - N°2 Sub Anthony Gallo Mps 150 - Soundbar Yamaha YSP 1000 - Sub Yamaha SW 515 - Play3 - PhilipsCDi220 - Mac Book Pro 27" - Mac Book Air - Apple TV.
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14-10-2010, 15:25 #2
con l'avanzare dell'età la membrana timpanica perde di elasticità e conseguentemente la capacità di risuonare alle frequenze più alte. diciamo che oltre ai 15/17 KHZ diventa dura, ma la cosa non è assolutamente correlabile alla differenza tra audio compresso e non.
si tratta di mancanza di informazioni e non di tagli di frequenza, quindi chi ti ha detto ciò sbaglia
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14-10-2010, 15:33 #3
una cosa è sentire delle frequenze attenuate (mi faccio un esame audiometrico ed equalizzo, risolvendo) un'altra è che alcune frequenze manchino completamente nella traccia. Allora c'è poco da salvare...
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14-10-2010, 16:50 #4
Circa cinque anni fa, mentre debuggavo un alimentatorino switching, ho trovato un modo di malfunzionamento dove partiva una leggera risonanza del trasformatore a 14kHz; io riuscivo perfettamente a sentirla avvicinando l'orecchio al magnetico (e a misurarla con l'oscilloscopio), mentre molti miei colleghi over 45 non riuscivano assolutamente a sentirla (io ne avevo 32 di anni
).
Probabilmente non avrebbero neppure apprezzato grosse differenze tra una suono campionato a 44kHz rispetto a uno campionato a 192kHz, ma di sicuro il calo di frequenze udibili dall'orecchio per "invecchiamento" nulla ha a che fare con la distinzione tra audio compresso e lossless e neppure con l'apprezzare o meno le risoluzioni a 16 bit piuttosto che a 24bit!!!
Tra l'altro, solo idealmente un suono si riesce a costruire perfettamente campionando al doppio della sua frequenza massima; in realtà è meglio campionare a frequenze ben superiori del doppio, in modo da minimizzare problemi di aliasing dovuti a digitalizzazioni con componentistica reale e non ideale...
Per questo io mi tengo buone le mie registrazioni a 96/192kHz con 24bit, anche se dovessi essere sordo a frequenze over 15kHz: lunga vita al DVD-Audio e alle codifiche HD...Ultima modifica di m.magnifico; 14-10-2010 alle 16:57
Loud pipes save lives!!