Non so cosa intendano gli altri per alta e bassa qualità. Io suddividerei così:
- alta qualità: dischi blu-ray (o copie digitali di sicurezza 1:1) sia SDR che HDR, quindi con risoluzione 1080p/4K.
- buona qualità: servizi di streaming o VOD con risoluzione e intervallo dinamico come sopra ma anche se un gradino sotto, alcune produzioni di livello a 720p;
- media/bassa qualità: Digitale terrestre, Sky, eccetera. Dipende dal contenuto specifico.
- bassa qualità: dischi o copie 1:1 di DVD, quindi con risoluzione 480i/p o rip vari a qualità inferiore che, oltre a fare schifo, sono anche illegali.

Ovviamente ci sono delle zone grigie ma volevo evitare di fare inutili sotto categorie o altro.

Su buona e alta qualità vanno tutti bene. Su bassa qualità un upscaling e un smarmella gradiente migliori può rendere i contenuti più gradevoli ma non tanto da farli neanche avvicinare alla categoria superiore. Su media/bassa gli effetti dell’upscaling e dello smarmellatore si notano di più ma sempre nei limiti della qualità del contenuto. Tra l’altro sono decenni che suggeriamo di disattivare i filtri di qua e i filtri di là, quindi…

Comunque, i servizi di Video On Demand (Netflix, Disney+, Prime Video, Apple TV+, ecc.) hanno un costo che va assolutamente sostenuto quando si acquista un TV 4K, qualsiasi sia la tecnologia. Così come, secondo me, l’acquisto di film su disco, ma capisco che qui l’esborso e la poca comodità nella fruizione potrebbero essere eccessivi per molti. L’alternativa è da codice penale e comunque comporta dei costi.