penso che sulla questione ritenzione andrebbe fatta un po 'di chiarezza. LG ha sempre dichiarato che il burn-in su OLED non esiste e su queste pagine nei mesi scorsi abbiamo discusso sulle cause della ritenzione temporanea che è notabile in alcune circostanze. E' vero, tecnicamente il Burn-in su oled non è possibile, non può accadere come succedeva nei plasma che in un pixel rimanga un residuo di luminosità. Però non abbiamo mai considerato un tipo di ritenzione diverso da quello definito Burn-in, una ritenzione legata alla natura del materiale usato per illuminare i pixel: gli OLED.
Gli OLED sono costituiti da materiale organico soggetto a degrado. Un degrado che è direttamente proporzionale al totale di luce emessa dalla singola cella. Ciò significa che ad ogni accensione ciascuno oled di ogni singolo pixel perde efficienza luminosa, in misura infinitesimale, impercettibilmente, ma inesorabilmente. Ciò non costituisce un problema, tant'è che LG dichiara che dopo 100000 ore di uso il pannello mantiene un'efficienza luminosa superiore al 50%, il che è sufficiente per un uso anche intenso del TV.
E' da qui però che cominciamo a capire che questa caratteristica potrebbe avere delle conseguenze a prima vista inaspettate. Pensiamo a quanta luce i singoli oled emettono e di conseguenza quanto perdono efficienza: con immagini in movimento, nel lungo periodo, mediamente ciascun oled avrà emesso la stessa quantità di luce, perciò mediamente tutti gli oled avranno la stessa efficienza luminosa. Prima di passare al passo successivo ricordiamoci che la quantità totale di luce emessa dipende non solo dal tempo di accensione del pixel, ma anche dall'intensità dell'emissione luminosa nell'unità di tempo: tenere acceso un pixel per 1 ora a 100 nits fa emettere meno luce in totale che tenere acceso lo stesso pixel per 1 ora a 200 nits.
Tenendo presente questa considerazione pensiamo ora ad un'immagine statica visualizzata su una porzione dello schermo, mentre sul resto dello schermo scorrono immagini in movimento, cosa succede? I pixel dell'immagine statica emettono continuamente luce sempre alla stessa intensità, i pixel che mostrano l'immagine in movimento emettono luce con intensità variabile. Dopo un certo periodo di tempo i pixel con luminosità variabile avranno emesso mediamente una quantità di luce inferiore a quella dei pixel con luminosità costante, di conseguenza avranno perso meno efficienza.
E siamo arrivati al punto, questa differenza di efficienza luminosa dei singoli oled può diventare tale, in condizioni estreme di utilizzo, che risulti visibile: i pixel che mostravano l'immagine statica hanno una luminosità inferiore rispetto agli altri e quindi disegnano una sagoma più scura dello stesso colore dei pixel circostanti. Ovviamente l'effetto sarà più visibile con schermate di colore uniforme, tipo una schermata completamente grigia, o rossa o blu o verde. Potrebbe magari notarsi con un colore e non con altri, perchè dietro ciascun subpixel c'è un differente oled.
Ricordo che non stiamo parlando della ritenzione temporanea che scompare con un ciclo di pulizia dovuta alla gestione del buffer di memoria, ma di una ritenzione dovuta ad un degrado accentuato degli oled in una porzione dello schermo, quindi permanente. Ci si potrebbe chiedere se non sia possibile rimediare al problema con l'elettronica, compensando la differente luminosità. Probabilmente sì, ma solo in parte, è quello che fa il TV con il cosiddetto ciclo di pulizia lungo, compensa la differente luminosità dei pixel adeguandone la tensione di alimentazione e cercando di rendere uniforme la luminosità del pannello. Ma non potendo misurare l'effettiva efficienza luminosa del singolo pixel, applica una compensazione media in base ai dati di accensione, senza contare che quando la differenza tra pixel è elevata l'oled maggiormente degradato semplicemente non è in grado di emettere la stessa quantità di luce degli altri anche se maggiormente alimentato.
Tutto ciò, ovviamente, tenendo presente che il fenomeno si presenta in casi di uso non comune de TV, con le stesse immagini fisse visualizzate per parecchio tempo, ad alta luminosità e in genere dopo molti mesi di utilizzo.