Marantz Cinema 70s: l'anti soundbar
Un integrato home cinema con Dolby Atmos e DTS:X davvero sottile con ingresso phono, sette canali amplificati, uscite pre 7.2 e autocalibrazione Audissey che è un piccolo miracolo di ingegneria, con potenza più che sufficiente a sonorizzare anche impianti complessi e di qualità
Dall'annuncio dello scoro anno, il panorama degli integrati multicanale si è arricchito di numerosi e interessanti modelli prodotti con marchio Denon e Marantz, entrambi sotto lo stesso 'cappello' di 'Masimo Consumer', azienda specializzata nella produzione di apparecchi elettro-medicali e che ha acquisito lo scorso anno 'Sound United' e tutte le aziende del gruppo, 'Polk Audio', 'Classè' e 'Bower & Wilkins' comprese. Abbiamo già analizzato i modelli Denon e Marantz nei rispettivi articoli e in questi ultimi mesi non sono mancate le occasioni per approfondire la conoscenza con alcuni integrati, pre e finali multicanale dei due marchi, soprattutto in fiere ed eventi di settore. Ricordo ad esempio il Roma hi-fidelity dello scorso ottobre a Roma, il Milano hi-fidelity in doppia edizione, a novembre e ad aprile di quest'anno, oltre ovviamente al Gran Galà di Padova e ai numerosi eventi nei vari punti vendita.
Se nella gamma Denon e Marantz ci sono parecchie similitudini su alcuni prodotti, come - ad esempio - i Denon AVR-X2800H, X3800H ed X4800H che sono simili (ma non identici) ai rispettivi Marantz Cinema 60, Cinema 50 e Cinema 40, il Marantz Cinema 70s - oggetto nel nostro test - è un integrato multicanale unico, che ha caratteristiche esclusive che non sono presenti in nessun altro prodotto, neanche tra i marchi concorrenti. Il Cinema 70s fa parte della categoria 'slim' che è costituita, almeno nel settore home cinema, di prodotti che si contano sulle dita di una sola mano. Nel recente passato Marantz si è già distinta nella produzione di integrati home cinema 'slim', come i modelli Marantz NR1510 ed NR1711 che sono un riferimento nelle rispettive categorie. Eppure, con l'arrivo del modello Cinema 70s, Marantz si candida a ragione come riferimento assoluto in questa interessante categoria emergente.
Analizzando le caratteristiche del Marantz Cinema 70s sembra di trovarsi davanti ad un integrato 'Atmos' e DTS:X in configurazione 7.2 di fascia medio-alta e con dimensioni generose. Sono infatti ben 7 i canali amplificati a cui si aggiungono le uscite pre 7.2 con doppia uscita subwoofer, ingresso phono per testine MM, tre ingressi stereo analogici, un ingresso digitale coassiale ed uno TOSLink, sei ingressi HDMI di cui 3 compatibili con segnali 8K 60p, uscita HDMI eARC 8K, presa LAN gigabit, connettività WiFi, Bluetooth, AirPlay2, HEOS e vari servizi di streaming integrati come Spotify Connect, Pandora, Amazon Music HD, TIDAL, Deezer, Napster, Soundcloud, Mood Mix e certificazione roon-ready.
L'interno è un piccolo miracolo di ingegneria. I 21 integrati della sezione finale (3 per canale) sono tutti incastonati sul dissipatore che è a ridosso del pannello anteriore. Più indietro, sul lato destro, c'è la sezione di alimentazione che mostra un trasformatore di medie dimensioni e una sezione di filtraggio con condensatori che sono parzialmente nascosti dalle schede che ospitano le sezioni analogiche e digitali. Tra gli integrati in bella mostra sul piano superiore, oltre alla scheda per le connessioni WiFi e Bluetooth, riconosciamo il convertitore ADC Burr Brown PCM 9211 e il decoder multicanale Atmos e DTS:X Cirrus Logic CS49844A.
Il pannello posteriore è un altro piccolo miracolo, esattamente come l'interno perché far stare tutti i connettori in uno spazio così ristretto, lasciando il giusto spazio specialmente tra i connettori di potenza, non è cosa da poco. Gli ingressi analogici stereo sono soltanto quattro, compreso l'ingresso phono per testine MM. I connettori di potenza accettano cavi spellati fino a più di 2.5mm di sezione, oltre alle classiche banane, e sono ben separati in verticale, in modo da permetterne un serraggio con le dita, senza troppe difficoltà.
Ho inserito il piccolo Cinema 70s in tre sistemi differenti. Prima di tutto in configurazione stereo con una coppia di SVS Pinnacle Prime che uso come riferimento, (il test con misure di Gian Piero Matarazzo è a questo indirizzo) con e senza sub SVS SB3000, giusto per verificare la bontà del bass-management (ottimo e semplice da ottimizzare). Poi l'ho inserito in un sistema molto simile a quello utilizzato nel Roma hi-fidelity dello scorso anno, ovvero con diffusori Polk Audio serie Monitor XT, che permettono di raggiungere vette nel rapporto prezzo-prestazioni che è quasi difficile da raccontare senza essere preso per folle.
Il sistema multicanale è in configurazione 5.1.2 e prevede davanti e dietro due coppie di Monitor XT20, un due vie compatto, con woofer da 15 cm e reflex posteriore (sul sito ufficiale è erroneamente indicato un woofer da 10cm ma sono quasi 14 cm di diametro 'efficace'), tweeter in cupola morbida da 1 pollice, 87 dB di sensibilità e uno street-price di 240 euro la coppia. Sopra i due canali principali c'è una coppia di Polk Monitor XT90 per i canali di 'elevazione' composti da un larga banda in cassa chiusa, con la stessa sensibilità dei canali principali e un prezzo di 280 euro. Il canale centrale è il modello Monitor XT30 con doppio woofer da 13,8cm con reflex posteriore, lo stesso tweeter dei canali principali, una sensibilità di ben 90 decibel e uno street-price quasi oltraggioso: meno di 150 euro!
Il subwoofer è il modello Monitor XT12, una bestiolina da quasi 18 kg con woofer da 12 pollici in carico reflex, un volume lordo che sfiora gli 80 litri e amplificazione da 50 watt continui e 100 impulsivi, con pressione sonora più che abbondante per superare i 100 decibel a 40 Hz e soprattutto più che sufficiente per scatenare le ire dei vicini, anche rispetto per la pressione che può essere generata dall'intero sistema con i watt a disposizione. Il prezzo del sub Polk Monitor XT12 è di 320 euro.
Sommando il costo di tutti i diffusori si sfiorano i 1.200 Euro e mettendoci dentro anche il Marantz Cinema 70s si superano di misura i 2.200 Euro, più o meno il costo di una soundbar di fascia elevata. Ecco il senso del titolo di questo articolo: un sistema dal costo addirittura inferiore a quello di una soundbar di fascia alta ma con pressioni sonore, qualità audio, rappresentazione della scena sonora e qualità generale inarrivabile da qualsiasi barra sonora. Un sistema che purtroppo non trova e non troverà spazio nei punti vendita specializzati perché costa troppo poco e perché rischia di 'far del male' a sistemi dal costo decisamente superiore.
Prima di spendere qualche parola sulle prestazioni, ho bisogno di descrivere brevemente le operazioni di installazione e configurazione che sono le stesse che ho incontrato in tutti i prodotti Denon e Marantz di fascia alta. A meno di smentite ufficiali, il menu e le possibilità di configurazione sono le stesse utilizzate in tutti i prodotti Marantz, anche di fascia elevata, con grafica animata e in alta risoluzione. La configurazione diventa un gioco da ragazzi e anche la calibrazione automatica Audissey non è da meno; il microfono in dotazione e il sistema è così affidabile che ho deciso di dedicargli un approfondimento, con l'analisi delle procedure e le differenze di calibrazione rispetto alla soluzione Dirac Live: presto su queste stesse pagine.
La qualità audio in stereofonia del Cinema 70s in modalità 'direct' mi ha sorpreso ed è comparabile a quella di un buon integrato da 50 watt per canale, sia per neutralità timbrica che per ricchezza di sfumature. Rispetto ad un integrato come il mio Pioneer A40-AE che uso come riferimento per gli ampli di quella categoria - anche questo con sezione digitale e uscita subwoofer - c'è sicuramente qualche watt in più ma non solo. Nel Cinema 70s c'è un ottimo bass-management che manca nel Pioneer e che consente di utilizzare un filtro passa-alto per scaricare la sezione ampli del lavoro in gamma ultra-bassa e risparmiare soprattutto i diffusori principali che possono dedicarsi a quello che sanno fare meglio, lasciando all'auto-calibrazione la correzione dell'acustica dell'ambiente. Con l'Audissey c'è solo un leggero avanzamento della scena e un modesta contrazione della dinamica a disposizione che può essere ripristinata facendo attenzione al posizionamento dei diffusori principali e del subwoofer, in modo da non costringere il sistema di calibrazione a 'togliere' troppa energia.
In multicanale il Cinema 70s diventa un giocattolo davvero molto divertente. La sua sobrietà estetica, davvero molto ben riuscita, cela un insospettabile 'Mr Hyde' che è in grado di sorprendere e strapazzare per bene i vari diffusori, grandi o piccoli che siano. Questo è possibile soprattutto grazie ad algoritmi di auto-calibrazione molto ben ottimizzati e che sono l'aspetto che ormai fa davvero la differenza tra i vari integrati multicanale. Marantz dichiara una potenza di 50 watt su 8 ohm con due canali in funzione e ben 35 watt con tutti e sette i canali (250W in totale). Il Cinema 70s e il sistema Polk Monitor XT ha sonorizzato senza problemi un soggiorno da 40 metri quadrati, con pressioni sonore ben oltre la soglia possibile in un appartamento, anche perché con la sensibilità dei diffusori a disposizione, non servono poi così tanti watt per lavorare tra 96 e 100 dB che in molti - a ragione - considerano una pressione sonora elevata ma ancora 'confortevole'.
Come di consueto, per l'analisi delle prestazioni ho utilizzato per il test il 'solito' carosello di clip, soprattutto in Dolby Atmos (1917, Mother!) e DTS:X (Fast & Furious, Harry Potter) che uso nelle varie dimostrazioni nei punti vendita e nelle fiere di settore, quindi senza 'sconti' per il piccolo Cinema 70s che si è molto ben difeso, soprattutto per il limitato numero di canali discreti, almeno rispetto ai grandi sistemi con cui sono abituato. Eppure, quando le persone da accontentare non sono molte, una configurazione con soli cinque diffusori sul piano orizzontale e due canali di elevazione è più che sufficiente, a patto di sedersi non troppo vicino ai diffusori, specialmente a quelli surround. La timbrica neutrale e l'ottima autocalibrazione Audissey fanno sicuramente la differenza e permettono di apprezzare una qualità audio della sezione di amplificazione in piena linea con il 'DNA' di Marantz.
So già che sarà quasi impossibile ma provo lo stesso ad invitare i vari rivenditori a dare più fiducia e spazio al nuovo e piccolo Marantz Cinema 70 che è davvero un piccolo miracolo, magari all'interno di un piccolo sistema 5.1.2 con diffusori Polk Monitor XT e a confronto con le migliori soluzioni con soundbar di fascia alta: un modo semplice e davvero molto efficace per sottolineare la distanza siderale tra le soundbar e un vero sistema home cinema a componenti discreti.
La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 8,3
Costruzione | ![]() |
8,0 |
Versatilità | ![]() |
9,0 |
Autocalibrazione | ![]() |
8,5 |
Ascolto in stereo | ![]() |
7,5 |
Ascolto in 5.1.2 | ![]() |
8,0 |
Rapporto Q/P | ![]() |
9,0 |
Il prezzo suggerito al pubblico del Marantz Cinema 70s è di 1.025 Euro IVA inclusa
Per maggiori informazioni: marantz.com/it-it/shop/avreceiver/cinema70s
Commenti (17)
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Vero, anche se la differenza nel prezzo al dettaglio rispetto al cinema 40 scende a soli, si fa per dire, 1.800 (mi riferisco ai prezzi che escono alla prima googlata, ma non mi aspetto troppe sorprese da un approfondimento eventuale).
Sarà che per me qualsiasi cosa sopra i 2.000 equivale ad infinito ma continuo a vederli indirizzati alla stessa fascia di pubblico.
Capisco comunque che chi abbia in mano i 2.600 per comprare Cinema 40 rispetto all' idea di sborsarne 4.400 per l'anthem la veda diversamente. -
Certo. Approfitto solo per sottolineare che le differenze tra un integrato multicanale e un altro non possono essere limitate alle funzioni e ai dati di targa. C'è ovviamente da considerare la qualità della sezione DAC, quella della sezione pre e quella finale. Vi ricordo infatti che ci sono ampli stereo da 50W che possono costare meno di 100 euro e altri, magari con meno potenza, ma dal costo di oltre due o addirittura tre ordini di grandezza più elevato.
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Oggetto molto interessante,anche volendolo utilizzare solamente come pre multicanale in un impianto con finali separati a questo prezzo non ci sono molti rivali in giro,mi vengono in mente solo i vari emotiva basx mc1 e tonewinner at300 che vanno molto in usa.
Certo l'audissey liscio potrebbe non fare molto sul sub in ambienti particolarmente problematici ma,del resto,nemmeno i software dei pre che ho citato sopra fanno miracoli; anzi sarebbe interessante un confronto della sezione pre con quei 2 che sono proprio pre puri.
Sicuramente da tenere in considerazione per versatitilà,prezzo e prestazioni. -
Originariamente inviato da: Rain;5247186Certo l'audissey liscio potrebbe non fare molto sul sub in ambienti particolarmente problematici ma ....
Quoto in parte perchè mi fa comodo il ma alla fine ....
... ma potresti sempre usare sub che hanno il loro dsp se non drc a bordo, come Paradigm, JL Audio etc .. e risolvere comunque. -
Ma certo, ormai ci sono tanti modi per equalizzare i sub, più o meno semplici ed economici o addirittura integrati nei sub stessi.
Rileggendo l'articolo ho notato che l'unica configurazione atmos possibile è 5.1.2 e questo potrebbe essere l'unico limite ma a quel prezzo e con quella qualità è già un mezzo miracolo. -
Originariamente inviato da: Rain;5247253... l'unica configurazione atmos possibile è 5.1.2 ...
Come tutti i 7 canali. -
Originariamente inviato da: Rain;5247253... l'unica configurazione atmos possibile è 5.1.2 e questo potrebbe essere l'unico limite ...
Come già scritto è un 7ch, ma poi dipende dalle dimensioni della stanza e da come riesci ad installare i diffusori in maniera corretta. Se hai esigenze maggiori, verosimilmente questo prodotto, che rappresenta un entry-level ed appunto una sorta di soundbar killer non è adatto allo scopo.
Non lo vedo affatto come un problema onestamente.