Shoot-out OLED, QD-OLED e miniLED: misure e conclusioni

Nicola Zucchini Buriani, Emidio Frattaroli 12 Novembre 2024 4K e 8K

In attesa degli shoot-out di TV e videoproiettori che avranno luogo nelle prossime settimane, pubblichiamo la seconda parte del resoconto con misure dello shoot-out di televisori, tra i più importanti marchi, come Sony, Panasonic, Samsung, TCL e Loewe, tenutosi nel corso della scorsa estate.


Da sinistra a destra: Loewe bild i, TCL C805, Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Introduzione

Vi abbiamo fatto aspettare un po' troppo... Del resto pubblicare questo resoconto con misure subito dopo l'evento, quindi d'estate, non avrebbe dato il giusto risalto ad un progetto che per noi è molto importante e che è stata di fatto la "prova generale" di quello che succederà nelle prossime settimane. 

Quello che segue è il resoconto dello shoot-out (letteralmente una "sparatoria") che abbiamo organizzato prima dell'estate a Padova da Sound Image: un confronto tra 5 TV che sono l'espressione di quattro diverse tecnologie: LCD miniLED, OLED WRGB, OLED WRGB con MLA e QD-OLED.


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Abbiamo aspettato a pubblicare questo video soprattutto per dare visibilità al nostro prossimo shoot-out che sta per partire e che si sviluppa in 4 tappe: a Milano 15 e 16 novembre, Bologna 22 e 23 novembre, Roma 6 e 7 dicembre e di nuovo a Padova, dove tutto è iniziato, il 13 e 14 dicembre. 


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Si tratterà di un vero e proprio roadshow che sarà associato ad uno shoot-out di proiettori nella fascia di prezzo tra 5.000 e 6.000 euro, ovvero BenQ W5800, Epson EH-QB1000, JVC DLA-NZ500 e Sony VPL-XW5000ES e anche uno shoot-out di tre televisori con tecnologia OLED: Panasonic 65Z95A, Sony 65XR70 ed un terzo TV OLED che attendiamo di svelare a brevissimo. Torniamo invece allo shoot-out di Padova dello scorso giugno: per un quadro completo dello  vi consigliamo di recuperare la prima parte di questo approfondimento. Riportiamo brevemente tutti i prodotti usati per il confronto:

  • Loewe bild i per la categoria OLED WRGB
  • Panasonic MZ2000 per la categoria OLED WRGB MLA
  • Sony A95L e Samsung S95C per la categoria QD-OLED
  • TCL C805 per la categoria LCD con Mini LED e Quantum Dot

 

SOMMARIO

 

Riproduzione audio


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Partiamo subito dall'analisi della qualità audio, sicuramente non esaustiva come quella video poiché limitata soltanto alla risposta in frequenza in ambiente, misurata con rumore rosa generato dal lettore Dune HD 8K in PCM lineare stereo 48/16 e acquisito con PC, REWmicrofono UMIK-1 distante 1 metro e con pressione sonora effettiva attorno agli  80 dB (minimo 78 e massimo 84). Il risultato è impietoso per la maggior parte dei prodotti, con banda che in alcuni casi è molto limitata.


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L'unico prodotto con una estensione in banda più che sufficiente, soprattutto nella gamma bassa, è il Sony A95L che ha confermato la "notoria" alta qualità del sistema che mette in vibrazione l'intero pannello e che, se non si hanno grandi pretese con la pressione sonora, può essere utilizzato anche al posto del canale centrale. 


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Il Panasonic sotto alcuni aspetti è migliore rispetto al Sony, non solo pel l'estensione nelle armoniche superiori ma anche per pressione sonora e per le notevoli potenzialità del beamforming, un argomento che potete approfondire in questo articolo. La gamma bassa però manca ed è quasi indispensabile un subwoofer che può essere aggiunto utilizzando l'uscita cuffie. 


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Il TCL invece è un vero outsider. La banda è ovviamente limitata, soprattutto in alto ma in basso è abbastanza estesa. La pressione sonora è a dir poco generosa ed è quella più elevata rispetto all'interno gruppo di TV anche se a prezzo di distorsioni un po' elevate.  


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Il Samsung, che sfoggia un numero importante di altoparlanti, soprattutto per la gamma bassa, ha deluso sia per estensione che per pressione sonora. E meno male che non abbiamo preso in esame la distorsione: il giudizio sarebbe stato probabilmente ancora più tranchant. Da un TV di questa fascia di prezzo ci aspettavamo prestazioni nettamente differenti. 


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Anche il Loewe delude abbastanza, sia per estensione che per pressione sonora,  benché - bisogna ammetterlo - è il TV più piccolo, quindi con meno spazio a disposizione per alloggiare altoparlanti che possano muovere un volume sufficiente, soprattutto in gamma bassa.

Spero sia inutile sottolineare che, chi fosse interessato alla qualità della riproduzione audio, farebbe bene ad aggiungere un sistema dedicato, anche nella forma stereofonica' della serie: "Less Is more"... Andiamo avanti.

 

Riproduzione video e misure


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil sul Sony A95L
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Tutte le informazioni sulle sorgenti utilizzate, sulle connessioni, splitter e collegamenti le trovate descritte nell'introduzione che abbiamo pubblicato a questo indirizzo. Abbiamo impostato prima di tutto i TV scegliendo l'impostazione predefinita migliore, ovvero quella più vicina al riferimento, sia con segnali a gamma dinamica standard che in HDR. Abbiamo anche riprodotto segnali a definizione standard, dal DVD musicale in formato PAL 25p (50i da singolo fotogramma 720x576) "l’Abeille rôde" del gruppo musicale Lazuli in cui siamo stati coinvolti nella produzione. 


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La calibrazione e le rilevazioni fotometriche sono state acquisite con colorimetri X-Rite e Calibrite, profilati con spettrometro OceanOptics con FWHM di 2 nanometri e fotometro Minolta LS150. Due i software utilizzati: ColorSpace e Calman, il generatore 4K VideoForge Pro, sempre di Portrait Displays e anche un paio di dischi test tra cui l'ultima versione del Blu-ray Disc 4K di Spears & Munsil


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil
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Le misure, la maggior parte acquisite il sabato mattina, contemplano quasi 16 ore di rodaggio. Per le misure esaustive di alcuni modelli, come il Sony A95L, potete fare riferimento agli articoli test specifici che saranno in fondo a questo stesso articolo. Come anticipato, abbiamo mostrato i vari TV prima di tutto con la migliore tra le impostazioni predefinite. Questo però introduce due variabili, quella della curva del gamma e del picco di luminanza massimo, che può creare dei vantaggi ad alcuni TV e svantaggi ad altri.


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Per essere più chiari, un TV più luminoso potrebbe essere preferito ad un TV meno luminoso, soprattutto nella riproduzione di particolari sulle basse luci. Anche un gamma più alto può donare all'immagine profondità e tridimensionalità maggiori, oppure può rischiare di affogare qualche particolare sulle basse luci rispetto ad un TV con un gamma più basso.


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil sul Panasonic MZ2000
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Per superare questi ostacoli, nella calibrazione SDR abbiamo scelto un valore del gamma costante pari a 2.3 e un livello di luminanza di circa 130 NIT. Per fare questo abbiamo modificato alcuni parametri delle impostazioni predefinite ma senza modificare bilanciamento del bianco e colori. Per i segnali HDR abbiamo eliminato la possibilità di usare il Dolby Vision (c'era il QD-OLED Samsung) ma abbiamo usato sempre la massima luminanza a disposizione.


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Per il bilanciamento del bianco abbiamo usato un approccio ibrido quando ci troviamo a calibrare display con differenti tecnologie, quindi non solo con strumenti di misura ad elevata sensibilità e risoluzione ma anche un "comparatore ottico", quest'ultimo per superare il problema del "metamerismo" degli strumenti di misura e anche per l'inadeguatezza delle curve di sensibilità specifica RGB che sono ancora ferme al 1931. Il risultato sembra sia stato apprezzato da tutti.

 

Le prestazioni con segnali HD


Oblivion in SDR sui Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Per la prova con i segnali in alta definizione abbiamo usato sia filmati con scansione progressiva sia video con scansione interlacciata, nello specifico 1080i. I segnali interfacciati in HD sono stati ben digeriti da tutti, un fatto che può apparire scontato ma che tanto ovvio non è, se pensiamo che invece il già citato DVD dei Lazuli è risultato indigesto per il TV Loewe. Il prodotto del marchio tedesco non ha riconosciuto correttamente il tipo di video che aveva di fronte e ha applicato un’elaborazione errata nel mandarlo a video, tanto che anche il formato dell’immagine non era corretto.


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In HD non si è verificata la stessa problematica: tutti i televisori presenti hanno agganciato correttamente il segnale applicando una conversione alla scansione progressiva soddisfacente. A spiccare su tutti, seppure con differenze tutt’altro che nette, è stato il Panasonic MZ2000: il livello di dettaglio è infatti risultato superiore agli altri, merito del buon lavoro svolto nel deinterlacciare il video.


Sing sui TCL C805
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Con i segnali HD progressivi, specialmente in Full HD, è stato invece il Sony A95L ad offrire le migliori prestazioni. Non è del resto una sorpresa: il marchio giapponese è noto ed apprezzato per la qualità delle sue elaborazioni. I test comparativi hanno però sancito che la distanza con i diretti concorrenti è tutt’altro che abissale: non c’è una differenza enorme in termini di upscaling, gestione del rumore sulle bassissime luci eccetera. A farci preferire il Sony è stata soprattutto l’alta qualità costante in tutti gli aspetti.

Il Samsung S95C, ad esempio, è dotato di un upscaling molto buono e non ha perciò problemi nell’adattare un segnale Full HD al pannello Ultra HD. È però meno convincente nella gestione del moto e tende a perdere più naturalezza quando si applicano filtri come la maschera di contrasto, che incrementa a volte fin troppo la nitidezza. Anche il Panasonic MZ2000 si è comportato complessivamente molto bene ma con qualche pecca in più rispetto al Sony. Ci riferiamo nello specifico alla gestione delle basse luci con segnali compressi.


Black Adam sul Loewe bild i
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La pulizia del quadro su scene scure è da sempre uno dei terreni più critici per i pannelli TV OLED. Negli anni i miglioramenti apportati ai pannelli e alla gestione degli stessi hanno molto mitigato queste problematiche - che erano molto più visibili sui primissimi modelli arrivati sul mercato - che però restano ancora oggi un terreno più ostico. Da questo punto di vista il prodotto migliore tra i cinque presenti allo shoot-out è risultato il TCL C805, non a caso l’unico LCD tra tutti.

Tutto is complica quando immagini molto scure sono contenute all’interno di segnali compressi, ad esempio lo streaming ma anche alcuni dischi. Durante lo shoot-out abbiamo riprodotto una sequenza tratta dal Blu-ray del secondo film della saga di “Hunger Games”, dietro suggerimento di Stefano “thegladiator”, uno storico utente del nostro forum. Ci siamo soffermati sulla scena dove la protagonista è in quadrata in penombra con a fianco uno sfondo azzurro. La resa è stata differente a seconda del prodotto usato. Tra gli OLED il Sony è stato quello che ha dato i risultati migliori grazie al filtro “Gradazione uniforme”. Il Samsung si è piazzato secondo mentre il Panasonic ha fatto un po’ peggio degli altri.


Il banding visibile in alcune scene di Hunger Games sul Panasonic MZ2000
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Come si può vedere nell'immagine qui sopra, il Panasonic non riesce ad eliminare completamente il banding in situazioni di questo tipo. Il passaggio tra le varie sfumature di azzurro è più netto sia rispetto al Sony sia al Samsung. Dalle foto si può vedere facilmente come MZ2000 formi una sorta di aloni circolari che negli altri TV sono meno visibili. Quel fenomeno è proprio il banding ed è causato dall’eccessiva compressione del segnale, che porta a perdere le informazioni necessarie per rappresentare tutte le sfumature con precisione.

L’elettronica del Panasonic è meno efficace nel ricostruire questi particolari e lo si vede anche da un altro aspetto: la maggior incidenza delchrominance overshoot”. Di cosa si tratta? Il chrominance overshtoot è un altro artefatto che si può generare negli schermi OLED quando si utilizzano segnali di bassa qualità che contengono scene scure. A differenza del banding, qui non si tratta di sfumature ma di fluttuazioni repentine della luminanza, che appaiono come una sorta di bagliori rapidissimi. Nella scena di “Hunger Games” si possono vedere sulla guancia di Jennifer Lawrence. Anche A95L e S95C ne sono affetti ma su MZ2000 si vede un po’ di più.


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil su Loewe bild i e TCL C805
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Al netto di queste precisazioni, doverose per avere un quadro completo, possiamo comunque dire che il livello generale è buono: tutti i modelli presenti allo shoot-out hanno dimostrato di saper gestire segnali HD in modo soddisfacente. Anche il TCL C805, nettamente più economico di tutti gli altri televisori, se l’è cavata più che discretamente a riprova del fatto che la media si è alzata molto negli ultimi anni. Fino a 2 o 3 anni fa il divario con i top di gamma era ben più ampio e il merito va anche ai chip integrati: ormai le operazioni di base sono già integrate efficacemente nei SoC come i MediaTek e questo semplifica la vita a tutta la fascia media e medio-bassa.

 

Le prestazioni con segnali HDR


Monarch: Legacy of Monsters da Apple TV+ su Panasonic MZ2000 e Sony A95L
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Lo shoot-out ci ha dato l’occasione per dimostrare che fissarsi solo sul picco di luminanza, quando si parla di HDR, non è l’approccio ottimale. Differenze anche rilevanti tra i pannelli possono venire ridimensionate da diversi fattori: quelli che pesano maggiormente sono il funzionamento dell’occhio umano e il modo in cui vengono realizzati i contenuti (il grading effettuato in post produzione).

Per dimostrarlo abbiamo visionato vari spezzoni di film e serie TV, ad esempio una comparativa tra la versione SDR e quella HDR di “Oblivion”. Anzitutto abbiamo quali sono i cambiamenti e dove si concentrano. Chi ha dimestichezza con HDR sa già che l’aumento della dinamica non è generalizzato: non c’è una crescita generalizzata della luminanza, i picchi aumentano solo in alcuni particolari specifici, per esempio la luce del sole che si riflette sulla navetta usata da Tom Cruise.


Un esempio del tone mapping applicato da TCL C805, Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Il confronto diretto chiarisce molto bene che non c’è sempre un salto enorme tra SDR e HDR: in molti casi si parla di dettagli e spesso piccoli, quindi concentrati solo in alcune zone e non presenti in ogni scena. Per lo stesso motivo i TV con un picco di luminanza più alto non riescono sempre a spiccare nettamente sugli altri e lo abbiamo visto molto bene con il bild i di Loewe. L’OLED del marchio tedesco era il prodotto con il picco più basso di tutti e non di poco: gli altri modelli lo superavano di oltre il doppio o più.

Il divario così ampio non trova però un riscontro diretto e di uguale peso nella resa su schermo: in alcune scene effettivamente si percepiva come il Loewe non fosse così luminoso ma in altre sequenze lo schermo non sembrava tanto più spento degli altri. Perché? Uno dei motivi lo abbiamo già elencato: l’azione di HDR si concentra su quelli che vengono comunemente chiamati “specular highlights", cioè alcuni particolari specifici che spiccano grazie ai picchi di luminanza che si concentrano proprio lì.


Spider-Man: Across the Spider-Verse su Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Nella maggior parte dei casi i picchi più alti coprono aree molto piccole: possono essere i già citati riflessi, le fiamme di un fuoco o un’esplosione, oppure fonti di luce molto concentrate. Nel resto dell’immagine la luminanza non aumenta così tanto e anzi, può anche essere simile alla versione realizzata in gamma dinamica standard.

Ecco quindi perché un TV come il Loewe può arrivare a difendersi contro modelli ben più luminosi. Ci sono inoltre altri fattori che contribuiscono a livellare le prestazioni percepite: il primo è l’occhio umano, che non risponde alle variazioni di luce in modo lineare. In poche parole un aumento consistente del picco di luminanza di uno schermo non viene recepito in maniera così diretta dall’occhio. La differenza percepita è tendenzialmente minore di quella che si potrebbe pensare leggendo le misure.


Tenebre e ossa da Netflix: un picco di luminanza molto elevato su TCL C805, Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Va infine considerato il contributo dato dall’elevata dinamica che caratterizza gli schermi OLED, capaci di affiancare zone molto luminose ad altre completamente nere. Il forte contrasto che si crea aiuta in una qualche misura a compensare il divario in termini di luminanza. Dal confronto sono poi emersi altri aspetti interessanti. Tutti i modelli presenti allo shoot-out sono stati capaci di eseguire un buon tone mapping: il livello è cresciuto non poco negli ultimi anni e non solo in fascia alta. Anche il Loewe, che tra tutti deve compiere un lavoro più importante per adattare i contenuti alle capacità dei pannelli, si è dimostrato all’altezza del compito.

Entrando più nello specifico possiamo dire che tutti i prodotti non hanno mostrato alcuna difficoltà nel mandare a video contenuti realizzati a 1.000 nit. Dai 2.000 euro in su qualche dettaglio si comincia a perdere, soprattutto sul Loewe che comunque continua ad offrire immagini perfettamente godibili. Dai 4.000 nit in su si nota qualche differenza in più: Sony tende a privilegiare il mantenimento della luminosità complessiva del quadro a costo di sacrificare qualche particolare in più, mentre Samsung e soprattutto Panasonic tendono a diluire meno informazioni nel bianco. Il Panasonic è anche il più equilibrato in assoluto: non spicca sempre sugli altri ma mantiene un comportamento ottimo in ogni situazione.

 
Interstellar su TCL C805, Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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I filmati che abbiamo usato hanno confermato la superiore capacità dei QD-OLED per quanto riguarda il mantenimento delle giuste saturazioni ad alti livelli luminanza, anche se come vedremo nel capitolo sulle clip con segnali test, c’è un risvolto della medaglia. Per notare il vantaggio rispetto agli OLED WRGB sono però necessarie le giuste condizioni: non tutte le scene con picchi di luminanza importanti contengono anche colori molto saturi e viceversa. È un fatto già noto da tempo che però lo shoot-out ci ha permesso di evidenziare affiancando le due tipologie di schermi con emettitori organici.

Per esaltare le differenze abbiamo usato spezzoni tratti da “Spider-Man: Un nuovo universo”, uno dei titoli che spinge maggiormente sulla saturazione dei colori con alcune tinte che eccedono il DCI-P3 e ricadono all’interno dello spazio colore BT.2020. Per testare invece il comportamento con scene molto luminose abbiamo usato alcuni passaggi di “Interstellar”, perfetti per questo scopo per via dell’alto APL (Average Picture Level: le parti luminose sopravanzano quelle scure). Dobbiamo comunque precisare che, al di là della questione relativa alla saturazione dei colori, tutti i prodotti si sono comportati piuttosto bene, anche il TCL che non ha assolutamente problemi a gestire immagini brillanti ed è invece meno a suo agio con quelle dove abbondano i chiaroscuri.


Samsung S95C: alcune luci formano una sorta di alone su Top Gun: Maverick
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Sul Samsung S95C abbiamo notato una certa esuberanza in alcune situazioni, in particolare in una sequenza di “Top Gun: Maverick”. Ci riferiamo alle sequenze iniziali del film, quando Ed Harris arriva alla base militare per supervisionare i test del caccia supersonico. In alcuni passaggi sono presenti luci molto forti che il Samsung visualizza con un’enfasi leggermente eccessiva, tale da creare una sorta di alone intorno alle luci stesse. L’effetto può contribuire a conferire un maggior impatto perché mette ancora più in evidenza i picchi ma non è molto corretto dal punto di vista della fedeltà, non a caso sugli altri TV, sia OLED sia LCD, tutto questo non succede.

 

Uniformità, luminanza e ritenzione


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil sul Samsung S95C
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Partiamo dalla ritenzione: dei cinque TV presenti allo shoot-out uno va escluso perché basato su tecnologia LCD (il TCL). Per gli altri quattro vanno fatte alcune precisazioni: il Loewe se l’è cavata piuttosto bene anche per via di un picco di luminanza sensibilmente più basso rispetto agli altri. Il Samsung S95C è invece difficile da giudicare: l’esemplare che abbiamo usato è stato un’aggiunta dell’ultimo secondo e non c’è stato tempo per effettuare il rodaggio.

Durante le prime ore abbiamo visto limiti evidenti: il pannello era molto sensibile alla ritenzione che faticava anche a sparire rapidamente, peggiorando in alcuni casi anche l’uniformità nelle scene scure; l’alone degli elementi luminosi rimaneva a video e rendeva alcune zone meno leggibili. La differenza con gli altri OLED era davvero evidente. È bastato però un solo giorno di uso intenso per migliorare nettamente la situazione.


Top Gun: Mavecirk su TCL C805, Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Se venerdì le prestazioni non erano convincenti, sabato mattina i miglioramenti erano così netti da rendere tutte le prove del giorno prima praticamente nulle. La ritenzione era molto meno presente e spariva rapidamente. Evidentemente in queste condizioni non è possibile valutare con precisione il prodotto: le prestazioni del primo giorno non possono fare testo e impongono prudenza anche per quanto visto il giorno seguente. Per quanto riguarda gli altri due OLED, A95L e MZ2000, il livello è più o meno lo stesso. Sia l’OLED MLA di Panasonic sia il QD-OLED Sony dispongono di dissipatori che aiutano a ridurre la ritenzione e a farla rientrare molto rapidamente qualora si presenti.

Se proprio dovessimo attribuire una vittoria la daremmo a Panasonic: il sistema per la dissipazione del calore ci sembra leggermente più efficiente. Il picco di luminanza è invece praticamente identico tra i due: abbiamo misurato circa 1.400 nit in entrambi i casi. S95C è invece meno luminoso con i suoi 1.200 nit, a seguire c’è TCL con 900 nit circa e infine Loewe. Per quest’ultimo pesa anche la dimensione: gli OLED da 48” hanno una maggiore densità di pixel che li rende meno efficienti. Non stupisce perciò il picco piuttosto contenuto: sono circa 350 nit.


Oblivion su Panasonic MZ2000 e Sony A95L
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L’uniformità era abbastanza buona su tutti i TV che abbiamo usato, sempre escludendo dal discorso S95C per i motivi che abbiamo già spiegato. L’impossibilità di eseguire il rodaggio ha influenzato anche l’uniformità che nelle prime ore era tutt’altro che ottimale. Gli altri OLED non presentavano difetti rilevanti, neanche con le classiche schermate test e lo stesso si può dire del TCL, che non era affetto da vertical banding fastidioso come a volte capita sugli LCD Full LED.

 

Il confronto con clip test


Fondazione da Apple TV+ su Loewe bild i e TCL C805
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Come risulterà ormai chiaro dalla lettura dell’articolo, all’evento abbiamo utilizzato materiale molto variegato per confrontare i prodotti presenti. Oltre ai già citati DVD dei Lazuli abbiamo visionato sequenze dai film “Oblivion”, “Top Gun: Maverick”, “Interstellar”, “Spider-Man: Across the Spider-Verse”, “Star Wars: Il risveglio della Forza”, “Sing” e “Black Adam”. Non abbiamo trascurato nemmeno lo streaming con varie serie TV: “Schmigadoon!”, “Monarch: Legacy of Monsters” e “Fondazione” su Apple TV+, “Tenebre e ossa” da Netflix.

La scelta del materiale streaming non è casuale: Apple TV+ offre una qualità superiore alla media grazie alla minore compressione mentre Netflix è esattamente l’opposto, per via di una compressione decisamente più impattante. Ad arricchire i test sono state alcune sequenze tratte dal disco Ultra HD Blu-ray di Spears & Munsil, una risorsa preziosa per valutare la resa in HDR in tutte le situazioni.


Una schermata test generata con Calman
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É soprattutto con i chiaroscuri più difficili che emerge il carattere dei prodotti: a gestirli meglio di tutti è il Panasonic MZ2000, capace di non alterare la riproduzione aprendo o chiudendo troppo l’immagine sulle parti più scure così come su quelle più luminose. Subito dietro si posiziona il Sony A95L e terzo un forse inaspettato Loewe bild i, seguito poi da Samsung e TCL. Ovviamente sul Samsung pesa sempre il discorso relativo al rodaggio.

Abbiamo infine completato la comparativa usando alcune schermate di test generate con il PC collegato al generatore di segnale. Questi segnali ci sono serviti per evidenziare un comportamento che abbiamo descritto nella recensione del Sony A95L: i colori a bassissima luminanza non mantengono la corretta saturazione. Senza un campione di riferimento è molto difficile accorgersene e proprio per questo lo shoot-out si è rivelata l’occasione perfetta per verificare e valutare la tendenza del QD-OLED Sony. Abbiamo riprodotto su tutti gli schermi (simultaneamente) un rosso a bassissima intensità luminosa.


Tenebre e ossa: un segnale scuro e compresso su Panasonic MZ2000, Sony A95L e Samsung S95C
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Il risultato ha sorpreso tuti i presenti: sul Sony il rosso non c’era, quello che si vedeva era un grigio molto scuro. Senza il confronto diretto con gli altri display vicini difficilmente qualcuno se ne sarebbe accorto. Da notare poi che abbiamo parlato di Sony ma in realtà lo stesso effetto si ripete anche sul Samsung S95C, anche se in misura minore. In pratica sembra che siano proprio i pannelli QD-OLED ad andare incontro ad una perdita di saturazione (a bassissima luminanza) che va poi compensata e Samsung la gestisce leggermente meglio.

Concludiamo parlando dell’input lag: lo shoot-out ha dimostrato che ogni prodotto dispone di un ritardo diverso nel mandare a video il segnale ricevuto in ingresso. Lo si può vedere facilmente nella foto qui sotto, dove le immagini non sono le stesse perché alcuni televisori sono più in ritardo rispetto agli altri. Avendo usato le migliori modalità video disponibili abbiamo necessariamente un input lag alto che non rappresenta un problema per la fruizione di video. Affiancando modelli diversi si nota però chi elabora di più il segnale e quindi necessita di più tempo per mostrare le immagini sul display.


Sony A95L a sinistra e Samsung S95C a destra: il segnale sul Sony è in ritardo per l'input lag più elevato
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Da questo punto di vista è il Sony a risultare il più lento di tutti e non è un caso: il marchio nipponico è quello che punta più di tutti sull’elaborazione del segnale, non a caso è molto apprezzato proprio per l’alta qualità degli interventi sul moto (Motionflow), sulle sfumature (Gradazione uniforme) e la maschera di contrasto (Reality Creation). Va comunque precisato che gli altri TV, pur avendo un input lag più basso del Sony, fuori dalle modalità dedicate al gaming hanno un ritardo tutt’altro che trascurabile.

 

Il nostro giudizio e quello del pubblico


Una clip dall'Ultra HD Blu-ray Spears & Munsil
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Gli obiettivi di questa prima edizione dello Shoot-out dei TV erano tanti e, per quanto ci riguarda, sono stati tutti raggiunti. Abbiamo messo alla prova le nostra capacità organizzative e abbiamo anche cercato di verificare varie problematiche, alcune delle quali ampiamente sottovalutate, come quella del rodaggio. Alla prossima occasione, sottoporremo tutti i display che parteciperanno allo shoot-out ad almeno 240 ore di rodaggio (almeno due settimane).

In questa "prova generale" il QD-OLED Samsung non era proprio previsto ma abbiamo comunque preferito mostrarlo già venerdì sera, piuttosto che essere più cauti e farlo vedere solo il sabato dopo il doveroso rodaggio. Un altro problema che è stato evidenziato è la staticità del pubblico che si ferma in una posizione e non si sposta più neanche se ci fosse un'allerta terremoto! Dovremo inventarci un modo per spingere le persone a cambiare posizione, ad avvicinarsi e a verificare da prospettive differenti tutti i TV che sono nella comparativa e non soltanto quello che interessa di più a loro.

In chiusura vi ricordiamo le date dei prossimi shoot-out in cui saranno a confronto tre TV e quattro proiettori:

  • 15-16 novembre, Milano, Audio Quality
  • 22-23 novembre, Bologna, Audio Quality
  • 6-7 dicembre, Roma, Gruppo Garman
  • 13-14 dicembre, Padova, Sound Image

Maggiori informazioni a questo indirizzo.

 

 

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Commenti (8)

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  • Metrino

    13 Novembre 2024, 09:32

    che lavoro mostruoso!!! mi ero perso l'articolo precedente sulla prova svolta a Padova.
    Un primo risultato era quello che mi serviva.
    Loewe bild i.65 = 3.000 euro
    LG 65G4 = 2.500 euro
    Panasonic 65Z95A = 3.000 euro
    Sony 65XR70 = 1.900 euro
    Samsung QE65S95C = 2.000 euro
    TCL 65C805 = 750 euro

    Voglio dire... se tiene quasi il passo degli altri (differenze percepibili solo dagli amanti del settore e non dal mainstream), e costa un terzo, ma di che stiamo parlando???

    mancherebbero solo dei confronti per quanto riguarda l'upscaling (volenti o nolenti oggi la gente guarda per lo più sorgenti in SD o HD) il trattamento antiriflesso (quasi nessuno ha una sala opportunamente illuminata) e gli angoli di visione (e qui mi sto tirando la zappa sui piedi, spero nella prossima iterazione TCL che promette migliorie in questo senso).
  • anathema1976

    15 Novembre 2024, 14:19

    Dal video o dalla lettura dell'articolo non ho percepito tutto questo entusiasmo per TCL, un buon prodotto in relazione al prezzo, ma nulla più di questo, di certo non paragonabile ai vari top di gamma con cui è stato confrontato.
    Dove hai letto che a un terzo hai prestazioni similari o che queste siano visibili solo ad un occhio esperto?
  • Metrino

    15 Novembre 2024, 16:55

    Faccio l'elenco? Tiro un'estrema sintesi, dovessi entrare nei dettagli farei copia-incolla dell'articolo
    - Audio, nessun audiofilo considererebbe i risultati accettabili, TCL posizione media (definirlo outsider forse è un po' troppo, forse in relazione al prezzo ha un risultato degno di rilievo?)
    - segnali HD, un punto a testa tra Sony, Panasonic e TCL sui diversi aspetti analizzati
    - segnali HDR, risultati molto simili tra tutti (tranne il Loewe) TCL in difficoltà solo sui chiaroscuri, bene su immagini brillanti, gli altri cmq non sono esenti da difetti, es sulle basse luci il Sony sbaglia proprio i colori e solo il Samsung li gestisce bene
    - Uniformità ok per tutti
    - Luminanza TCL un gradino sotto ma con 900 nit direi che può andare
    - Ritenzione TCL non ce l'ha, non è OLED
    - Input Lag, solo il Sony si distingue in peggio

    Non vedo aspetti in cui il TCL sia considerevolmente inferiore agli altri tanto da essere scartato in fase di valutazione d'acquisto.
  • anathema1976

    15 Novembre 2024, 18:25

    Forse ti conviene provarlo di persona, magari senza la calibrazione fatta ad hoc dal titolare del forum.
    Poi non ho detto che non va preso in considerazione per un eventuale acquisto, ma con la consapevolezza di avere un prodotto che vale il suo costo e nulla di più, e che nulla ha a che fare con i top di gamma presi in esame.
    Hai secondo me mal interpretato l'entusiasmo per il prodotto.
  • thegladiator

    15 Novembre 2024, 21:36

    La differenza fra il TCL e un oled qualsiasi (figuriamoci un top di gamma) la vedrebbe persino un cieco, altro che esperto di settore. Ma chi ha mai detto o scritto ciò? Di tutto l’articolo è stato capito questo? Andiamo bene…
  • anathema1976

    16 Novembre 2024, 10:45

    Mi auguro di no, sarebbe un peccato ridurre un lavorone del genere ad una banale sintesi oltretutto scorretta.
  • Emidio Frattaroli

    18 Novembre 2024, 08:37

    State 'bboniiii...

    Giusto qualche adeguamento alla sintesi che è stata proposta

    Il TCL ha un eccellente rapporto qualità prezzo perché un 65, con un numero di zone di local dimming sensibilmente superiore, e con un prezzo inferiore agli 800 euro, riesce a fare ancora meglio rispetto al 55, ha anche la possibilità di caricare 3D LUT (anche il 55" e le prestazioni generali sono molto buone.

    Quando però si gioca su territori particolari, come ad esempio i primi minuti del film Soldado, allora la situazione per il C805 si fa proibitiva ma per alcuni ancora accettabile. La distanza tra un OLED e un MiniLED diventa piuttosto importante, non solo sul livello del nero ma sulla dinamica generale.

    Difficile raccontare a parole una roba del genere ed è anche impossibile mostrarla con delle immagini (foto o video): bisogna capire le misure o vedere tutto questo con i propri occhi: vedere fianco a fianco OLED e mini LED con questo genere di materiale e con una calibrazione professionale non credo capiterà così spesso.

    Per quanto riguarda i colori, anche il Samsung sbaglia quelli ad alta saturazione e bassa luminanza, meno del Sony ma li sbaglia anche lui abbassando la saturazione.

    Comunque, vorrei sottolineare che più che qualsiasi sintesi, in questi casi è fondamentale la presenza, perché la percezione ha ancora tanti elementi soggettivi.
  • Emidio Frattaroli

    18 Novembre 2024, 08:55

    Originariamente inviato da: Metrino;5292313
    .... se tiene quasi il passo degli altri (differenze percepibili solo dagli amanti del settore e non dal mainstream), e costa un terzo, ma di che stiamo parlando???....[CUT]

    La particolarità di questi shoot-out è che noi ci preoccupiamo di mostrare anche agli utenti mainstream dove sono le differenze tra i vari TV, indicandole con precisione chirurgica. A quel punto viene tutto lasciato alla mediazione di ciascuno ma avendo bene in mente quali sono le differenze perché dopo uno shoot-out sarà impossibile non notare certe cose.

    In altre parole, la partecipazione ad un evento del genere vi permette di iniziare ad osservare certe cose con un occhio più attento e più esigente. Certo: c'è il rischio di rovinare la giornata a qualcuno, quando tornerà a casa e vorrà verificare le cose che ha visto con noi con il proprio TV o con il proprio proiettore ...

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