Amplificatore Trends Audio TA-10.1
Tra gli amplificatori in "classe T", figli di quel prodigioso chip Tripath TA2024 che tanto ha sopreso per qualità e musicalità una lunga schiera di appassionati, il TA-10.1 della Trends Audio è il progetto meglio riuscito poiché è riuscito a far dimenticare alcuni dei pesanti limiti del vecchio T-Amp e di altri piccoli cloni
Misure: risposta in frequenza e diafonia
Il piccolo amplificatore è stato collegato tramite il suo alimentatore alla rete elettrica stabilizzata, con i due ingressi collegati all’uscita della scheda Clio e le due uscite collegate alla resistenza di carico variabile da 4 ad 8 ohm, connesse a loro volta ai due canali dell’oscilloscopio ed ai due ingressi bilanciati dell’analizzatore FFT. In questa configurazione sono state effettuate le misure canoniche che abbiamo già visto a proposito del test sul T-Amp. Abbiamo trovato con attenzione la tensione di ingresso che consentiva di ottenere 2,83 volt in uscita, che sono equivalenti ad un watt sul carico nominale di 8 ohm.
Risposta in frequenza su 8 e 4 ohm - Trends Audio TA-10
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La risposta in frequenza del T10 è stata misurata sia sul carico di 4 che su quello di 8 ohm, memori dell’andamento abbastanza irregolare della risposta del T-amp al variare dell’impedenza dell’altoparlante collegato ai morsetti di uscita. Il T10 in effetti sembra andare molto meglio da questo punto di vista, con un picco di 0,4 decibel sul carico di otto ohm ed una attenuazione inferiore al decibel su carico di quattro ohm. Ovviamente abbiamo misurato i limiti della banda passante a -3 decibel, quando cioè la risposta si riduce da 2,83 volt a 2,0 volt. Gli estremi della banda riprodotta sono risultati 4,5 Hz in gamma bassa e 68.000 Hz in gamma alta.
Misura della diafonia - Trends Audio TA-10
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La diafonia, ovvero la separazione tra i due canali è sufficientemente elevata da evitare che le informazioni dirette al canale sinistro entrino in qualche modo nel canale destro. Il grafico fa vedere in alto la linea della risposta del canale sinistro regolarmente alimentato e sotto quella rossa del canale destro dal quale in teoria non dovrebbe uscire nulla. In effetti anche se non siamo di fronte ad un amplificatore da svariate centinaia di euro possiamo vedere che la diafonia è molto bassa, con un leggero e normalissimo peggioramento man mano che aumentiamo la frequenza di misura.