Oltre metà dei possessori di Smart TV usa un media-player per lo streaming

Nicola Zucchini Buriani 25 Ottobre 2022, alle 09:09 Media, HD e 4K

Il dato è emerso grazie ad una ricerca effettuata da Hub Entertainment Research negli Stati Uniti


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Gli Smart TV e i dispositivi esterni utilizzati per lo streaming non sono mutualmente esclusivi. A sostenerlo è una ricerca effettuata da Hub Enteraintment Research, che ha sondato un campione costituito da 2.517 consumatori tra i 16 e i 74 anni negli Stati Uniti. Quasi metà delle abitazioni ospita sia uno Smart TV sia un cosiddetto "Streaming Media-Player" (SMP), cioè i prodotti come la Apple TV o i dongle realizzati da Amazon, Google e tanti altri marchi. Le interviste condotte hanno evidenziato che oltre la metà degli Smart TV ha un SMP collegato su uno degli ingressi.

Hub Enteraintment Research ritiene pertanto che non si possa parlare di una scomparsa o declino dei dispositivi esterni: nella maggior parte dei casi si tratta di coesistenza. Anche le modalità d'uso sono molto simili: se si analizzano le 10 applicazioni scaricate con maggiore frequenza, gli ambienti in cui Smart TV e SMP trovano spazio, la frequenza degli aggiornamenti e il tempo speso su servizi streaming video e musicali, non emergono differenze sostanziali. Questo significa che anche se gli SMP sono sul mercato da più tempo degli Smart TV, i consumatori li vedono come prodotti molto simili e sono perciò portati a fruirne allo stesso modo.


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Non stupisce dunque che la scelta del dispositivo da usare sia dettata principalmente dalla disponibilità dell'applicazione, del servizio o della funzione richiesti in un determinato momento. Se un'app manca su Smart TV (come ad esempio accade tuttora per NOW in Italia), ecco che l'utente si sposta senza particolari problemi sul suo Streaming Media-Player. Per Hub Enteraintment Research si può rinchiudere l'utenza all'interno di un unico ecosistema solo offrendo un approccio davvero universale, con tutte le app per i servizi esistenti, oppure stringendo accordi in esclusiva, in modo da essere l'unica piattaforma a poter fornire quel determinato contenuto.


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Analizzando le abitudini del campione emerge poi che circa la metà degli utenti ricerca i contenuti all'interno della schermata home, mentre l'altra metà compie la stessa operazione accedendo prima alle app dei singoli servizi. Questo risultato mostra la sempre maggiore propensione dei produttori (di TV e piattaforme) ad agire come aggregatori per i servizi di terzi. Due terzi degli intervistati possiede un dispositivo, TV o SMP, che fornisce in dotazione un telecomando con pulsanti ad accesso rapido per alcuni servizi streaming. 6 utenti su 10 hanno affermato di ricorrere a questi tasti "sempre" o "spesso", confermando così la bontà degli investimenti effettuati da Netflix, Prime Video, Disney+, YouTube eccetera.

La ricerca si conclude parlando dei servizi streaming musicali, un segmento che viene spesso messo in ombra dalle piattaforme video ma che rappresenta una quota tutt'altro che marginale. Poco meno della metà dei possessori di Smart TV e SMP ascolta musica in streaming sui suddetti dispositivi. 

Fonte: Hub Entertainment Research

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