Nuova giovinezza per il vinile?
A sorpresa, la catena statunitense Best Buy ha deciso di fare spazio negli scaffali dei propri punti vendita da dedicare alla distribuzione dei cari vecchi 33 giri. Sono già circa 200 gli album disponibili in ogni negozio
Il vinile sta ritrovando una nuova giovinezza un pò in tutto il mondo e proprio per questo la catena di distribuzione statunitense Best Buy ha deciso di dedicare uno spazio all'acquisto degli album musicali in 33 giri in tutti i suoi 1020 negozi sparsi sul territorio americano. Il tutto è iniziato con un'operazione di prova in circa 100 punti vendita e i risultati sono stati così incoraggianti da indurre i responsabili del gruppo ad estendere la vendita in tutti i negozi. Al momento sono circa 200 gli album in catalogo.
Il mercato del vinile è in continua ascesa, con una crescita del 89% nel periodo che va dal 2007 al 2008 e numeri che si traducono in poco meno di 2 milioni di 33 giri venduti in USA lo scorso anno. Le vendite dei CD sono invece in continuo calo e al momento rappresentano circa il 20% delle vendite totali del comparto musicale. Al momento le vendite di vinili rappresentano circa il 5% delle vendite musicali totali dei negozi Best Buy e questo trend dovrebbe ulteriormente aumentare. Oltretutto i vinili assicurano ai negozianti maggiori guadagni in quanto gli appassionati sono maggiormente disposti a spendere per questo supporto per via del suo fascino vintage e della percezione di una maggiore qualità d'ascolto.
Infine, l'interesse per il vinile sembra trasversale e coinvolge sia il pubblico più adulto e "nostalgico" che le nuove generazioni. Questa tendenza dovrebbe far riflettere sulle scelte operate negli ultimi anni da parte dell'industria discografica mondiale: la qualità sia artistica che di incisione conta ancora molto, nonché il piacere di collezionare e vivere i propri ascolti non solo come un momento "mordi e fuggi". Speriamo che quanto sta succedendo nel campo musicale serva da monito all'industria cinematografica: non vorremmo che il futuro dell'home-video venga dominato dal digital download, ma chiediamo a gran voce sempre più qualità e attenzione!
Fonte: New York Post
Commenti (80)
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giudicare senza aver cultura musicale
anche se non ho il gira lp(mi piace chiamarlo cosi'), lo considero un supporto altamente musicale( a patto che si abbia un impianto audio al di sopra di ogni sospetto), e non quelle schifezze audo -video che vanno bene per il cinema e non per la musica a due canali.
Io sono passato alla musica liquida non compressa ,ma posso affermare che il mio carissimo amico che ha un impianto da + di 100000 euro ,ha venduto cd EMM-labs a due telai ed e' passato al Lp di altissima classe.
P.s. prima di giudicare ,ascoltare ,e farsi cultura con la musica dal vivo -
hehe.Ho fatto bene a far reataurare il mio Thorens.Solo che mi manca il velluto.Non riesco proprio a trovarlo
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Premesso che iniziando a collezionare i 33 dagli anni 60' ne ho qualche migliaio... che di certo non ho mai inteso alienare, anche se, come molti sanno, sono ipoudente da un po' e quindi ascolto qualcosa solo in cuffia, desidero entrare in questa discussione per far presente un qualcosa che fin'ora non ho letto :
Il decadimento qualitativo, progressivo, in base alle copie stampate dalla matrice!
E gia', miei cari audiofili, mentre in un supporto digitale non c'e' alcun decadimento dal primo esemplare prodotto al...milionesimo, lo stesso non si puo' assolutamente dire per i nostri vecchi e cari supporti vinilici.
Il decadimento qualitativo nelle prime 500 copie stampate e' quasi verticale (maggiore nelle prime 150 copie), dopodicche' (se la memoria non m'inganna), va a stabilizzarsi con una perdita progressiva meno aggressiva e ricordo come si corresse ad accaparrarsi le prime copie stampate.
In quegli anni (meta' 60' in avanti) godevo del servizio novita' della RCA che distribuiva i maggiori successi dell'epoca e successivamente riuscii ad ottenere la medesima cosa dalla Phonogram e dalle Messaggerie Musicali.
Adesso continuiamo a discutere del sesso degli angeli..... -
Originariamente inviato da: antaniNon posso notare differenza, perché non c'è differenza. La prova in cieco non perdona.
Secondo me, tu hai fatto la prova in sordo, altro che in cieco...
puoi dire che TU hai fatto la prova e TU non senti la differenza. NON puoi dire che, solo perchè TU non senti la differenza, che non ci sia e non la possa sentire nessuno.
Non c'è nulla di male a sentirci meno bene della media della popolazione, io sono miope, per esempio...ma ci sento benissimo. E mi piacerebbe vederci un po' meglio, e sentirci un po' peggio, così non avrei la scocciatura degli occhiali, e avrei risparmiato un bel po' di soldi in lettore SACD, DVD-A, giradischi, etc, perchè mi sarei potuto accontentare del CD... -
Le frequenze fino a 22.050 Hz non sono riprodotte meglio su un DVD Audio rispetto ad un CD.
Peccato che non sia così semplice. La ben nota teoria di Nyquist-Shannon, non è l'unica cosa che fa il suono.
Dimentichi, ad esempio, il fatto che per evitare l'aliasing, che è deleterio per la qualità audio, è necessario filtrare tutti i segnali per essere assolutamente sicuri che non venga campionato nulla al di sopra dei 20k, e per fare questo è necessario usare filtri a pendenza ripida, e questi alterano il suono.
Per questo, DVD-A e SACD hanno proposto due approcci diversi, ma tesi fondamentalmente allo stesso risultato: non dover dipendere dai filtri, il DVD-A semplicemente perchè può mettere la frequenza di taglio più avanti e una pendenza più dolce, il SACD perchè usa la tecnica del noise-shaping per spostare tutto il contenuto di rumore al di fuori della banda udibile, filtrandolo comunque, ma in zona ben al di fuori della banda udibile.
Nessuno sostiene che le persone normali possano sentire più di 20k, ma se ho a disposizione 96 k di banda (usando la frequenza di 192), posso usarla per far sentire meglio quello che c'è in banda udibile.
Così come nessun ambiente di ascolto consente di riprodurre efficacemente una simile dinamica (per non parlare delle incisioni
Neanche questo è così semplice: a parte il fatto che PROPRIO perchè le incisioni, anche quelle su CD, non usano la dinamica di 96 db, sarebbe un motivo sufficiente per dover lasciare da parte l'argomento dinamica, per sostenere la supposta superiorità del CD, ma a parte questo, i 24 bit non servono perchè mi servono davvero 120 db di dinamica, servono perchè c'è molto meno rischio che il segnale a basso livello si confonda con il rumore di quantizzazione e nel rumore di fondo, visto che posso permettermi di registrare a volume più alto, e ho più headroom prima del clipping, grazie ai 24 bit.
Un articolo a proposito, che parla SIA della supposta inutilità di campionare più di 44.1 k, sia della supposta inutilità di campionare con più di 16 bit, che dice più o meno le stesse cose:
http://www.tweakheadz.com/16_vs_24_bit_audio.htm -
Originariamente inviato da: czshadeMa se il master e' digitale, e poi lo ascolto con lo stesso impianto da LP o da CD, c'e' differenza?
La discussione verte sul fatto se in una registrazione digitale moderna, che si presuppone sia fatta a risoluzione molto più alta dello standard CD, come e quanto venga alterato il suono durante il procedimento di conversione SIA della frequenza di campionamento (es. da 192 a 44.1 khz) SIA della risoluzione in bit da 24 a 16.
E questo, ovviamente, è un passaggio in più, che i digitalisti sostengono sia assolutamente ininfluente, ma che comunque, andando direttamente su vinile, non è necessario. -
Originariamente inviato da: antaniNon posso notare differenza, perché non c'è differenza. La prova in cieco non perdona.
e vabè, quese affermazioni così categoriche no!
La differenza c'è, e su questo non possiamo opinare. Il fatto che tu come motli altri non l'abbia sentita può essere imputabile a molteplici fattori (cavi, amplificazione, diffusori, maplificatori, qualità registrazione). Ma da qui a dire che non c'è.......
Io sono sempre stato un sostenitore dell'inutilità dei campionamenti sopra i 44.1, ho cambiato idea quando ho notato la differenza. Non che sia una differenza abissale, però c'è. -
Certe discussioni ragionieristiche del tipo il numero dei bit, la banda di frequanza il campionamento sulla diatriba CD vs LP mi ricordano tanto le pippe mentali sulle autovetture per cui immancabilmente l'autovettura anonima giapponese che non le vorrebbe neanche il porco vince sulla fuoriserie italiana o tedesca perchè va meglio nello 0-100 o consuma un decimo di litro in meno.
O l'invasione negli anni 70 del transistor sulle valvole o dei giradischi a trazione diretta sulla cinghia sempre a colpi di misura.
Ma alla fine in questo campo più che altro contano le orecchie.
Le mie orecchie e non solo le mie dicono che un vinile registrato bene non teme confronto con nessun cd, sacd o dvd audio. Suona maglio. Poi se qualcun altro sente meglio il Cd o non distingue differenze fa bene a tenersi alla larga dai vinili.
Poi per quanto riguarda i nuovi formati ad alta definizione anche se da domani mattina (magari fosse) uscissero tutti formati 24/192 mi chiedo come sarebbero con tutte le opere (e sono tantissime) registrate nativamente in analogico, in pratica tutta la musica classica e jazz degli anni d'oro dell'hi-fi (1959 - 1967) registrata con impianti valvolari, ora riproposta dalle spendide riedizioni della classic records, analogue production, universal japan ed altre. -
Originariamente inviato da: gattapuffinama che comunque, andando direttamente su vinile, non è necessario.
beh, voglio vedere quanti vinili vengono incisi con cotanta precisione da riprodurre fedelmente i 192/24.
Certo con la teoria tutto è possibile, ma chissà come vengono prodotti i dischi nella vita reale.
(piccola nota a favore del vinile: supporta l'audio quadrifonico) -
Originariamente inviato da: Roberto MLe mie orecchie e non solo le mie dicono che un vinile registrato bene non teme confronto con nessun cd, sacd o dvd audio. Suona maglio.
il concetto che emerge è che non necessariamente alta fedeltà significa sentire meglio quabdo entrano in gioco i gusti!
Per me concetto sacrosanto che taglia la testa al toro in questa diatriba