Netflix cambierà la politica di condivisione degli account
Dopo aver registrato il primo calo di abbonati in undici anni, Netflix sta valutando l'idea di far pagare una cifra aggiuntiva per la condivisione degli account, così come lanciare un piano più economico con pubblicità
Dopo aver aggiunto 8,28 milioni di nuovi abbonati nel quarto trimestre del 2021, Netflix ne ha persi 200.000 nel primo trimestre 2022. Il colosso dello streaming ha così registrato il primo calo dal 2011, attribuito a due motivi principali: un maggior numero di utenti che hanno cancellato la sottoscrizione e l'uscita dal mercato russo con i suoi 700.000 abbonati. Sul primo ha probabilmente influito l'ennesimo aumento dei prezzi negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ai quali seguiranno altre regioni in questo trimestre. La decrescita è costata alla compagnia un calo del 35% del valore azionario. Netflix prevede ulteriori perdite nel secondo trimestre del 2022 per via di quattro fattori concomitanti: adozione più lenta di smart TV e altri dispositivi (in parte a causa della carenza di chip), condivisione delle password, concorrenza e situazione economica.
Il colosso dello streaming ha iniziato a sperimentare in tre paesi sudamericani una tariffa addizionale per la condivisione degli account, la cui regola di limitarla alle persone conviventi non viene sempre rispettata. Netflix stima che oltre 100 milioni di famiglie traggano vantaggio dalla condivisione delle password, di cui oltre 30 milioni nella regione UCAN (USA / Canada). Nei paesi dove si sta sperimentando la nuova condivisione degli account viene applicato una tariffa aggiuntiva di 3 dollari, ma il pagamento non è obbligatorio. Un ulteriore aumento dei prezzi non sembra la soluzione migliore, anche perché verrebbero penalizzate oltremisura le persone che vivono effettivamente in due appartamenti diversi, ad esempio per motivi di studio.
Operatori di mercato ritengono quindi che Netflix agirà principalmente contro le situazioni estreme, come un caso dove sono stati creati 15 sotto-profili usati ciascuno in locazioni differenti. La compagnia sta perdendo progressivamente anche i contenuti di terze parti, dopo che studi come Disney, Universal, Warner Bros o Paramount hanno lanciato le rispettive piattaforme streaming. Si vocifera anche che il CEO Reed Hastings stia valutando l'idea di lanciare nel giro di uno o due anni un piano più economico supportato dalla pubblicità.
Fonte: 4KFilme, Flatpanels HD
Commenti (1)
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ancora con stà pantomima....