Nvidia acquista ARM

Riccardo Riondino 14 Settembre 2020, alle 15:17 AV Professional

Per la cifra record di 40 miliardi di dollari, la compagnia americana ha acquisito il controllo di ARM, sulla cui architettura si basa un ecosistema formato da 160 miliardi di prodotti a livello globale


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Softbank ha raggiunto un accordo con Nvidia per la cessione di ARM Holdings, sulla base della cifra record di 40 miliardi di dollari. La somma è divisa in 12 miliardi in contanti e 21,5 in azioni, più ulteriori 5 miliardi cash o stock legati al raggiungimento di determinati traguardi. Il colosso nipponico delle telecomunicazioni rileva in questo modo l'8,1% delle quote di Nvidia. La politica di ARM di concedere la sua architettura in licenza ad ogni richiedente ha creato un ecosistema di 160 miliardi di chip, utilizzati da una gamma di prodotti che va dagli smartphone agli accessori per la cucina intelligenti. L'azienda britannica dei semiconduttori annovera clienti del calibro di Intel, Qualcomm, Samsung e più di recente Apple.


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Gli amministratori delegati di Nvidia e ARM hanno dichiarato a Reuters che Nvidia manterrà la sede centrale a Cambridge, mettendosi così al riparo da molte leggi sul controllo delle esportazioni degli Stati Uniti. Huang di Nvidia ha aggiunto che il modello di licenza aperta verrà ulteriormente espanso includendo il design delle GPU, mediante la rete dei produttori partner ARM. Questo potrebbe in teoria portare tali compagnie a competere con Nvidia. L'operazione ha suscitato perplessità e giudizi negativi subito dopo la ratifica. Secondo Geoff Blaber di CCS Insights l'accordo vedrà probabilmente la ferma opposizione da parte dei clienti ARM.

"Un'acquisizione da parte di Nvidia sarebbe dannosa per Arm e il suo ecosistema", ha dichiarato Blaber. "L'indipendenza è fondamentale per l'attuale successo di Arm e una volta compromessa il suo valore inizierà a erodersi".


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Puntuali sono arrivate le dichiarazioni del dirigente di una compagnia cinese di settore, secondo cui i partner USA di ARM produttori di chip server avranno probabilmente difficoltà a vendere in Cina con la proprietà passata in mani americane. La mossa di Nvidia si inserisce del resto nel quadro della guerra commerciale Stati Uniti-Cina, la cui corsa a fondare un'industria nazionale dei semiconduttori viene osteggiata apertamente dagli USA. Esperti e funzionari sudcoreani ritengono invece che si intensificherà la competizione con Samsung, Qualcomm e altri impegnati in tecnologie futuristiche come le auto a guida autonoma. Sempre Geoff Blaber ha dichiarato che il passaggio di Arm a Nvidia potrebbe spingere i produttori di chip verso la tecnologia open source RISC-V, supportata da una fondazione non profit indipendente.

Fonte: Reuters, Repubblica, Advanced Television

Commenti (1)

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  • pace830sky

    14 Settembre 2020, 17:33

    E pensare che la Acorn (attuale decrittazione di ARM = Acorn RISC Machines, cfr wikipedia) è stata proprietà Olivetti ma a quanto pare De Benedetti non riuscì a capire nemmeno cosa farsene e mando molte cose in malora più di quanto già non fossero a quell' epoca (una trentina di anni fa).
    Così racconta ad Huffingtonpost (UK) uno dei protagonisti, tale Chris Cyrry ([I][U]vedi[/U][/I]).


    (google translate):

    ...I tempi difficili sono arrivati ​​quando le vendite si sono esaurite e tutte le cose negative hanno iniziato a emergere. Abbiamo dovuto vendere parte dell'azienda alla Olivetti e poi abbiamo visto Olivetti esercitare il suo diritto di prendere il controllo.

    Quando abbiamo venduto il 25% alla Olivetti, l'affare è stato perché l'hanno acquistata a un prezzo inferiore rispetto al prezzo delle azioni in quel momento, che avrebbero utilizzato la rete di distribuzione Olivetti in tutto il mondo per vendere tutte le scorte di computer BBC ed Electrons che avevamo in magazzino. Questo avrebbe dovuto rendere tutto migliore e Olivetti avrebbe avuto un investimento redditizio in un'azienda che all'improvviso non avrebbe avuto problemi di liquidità se l'avesse fatto.

    Un anno dopo non avevano venduto un'unità, nemmeno una. Abbiamo avuto un grande incontro con De Benedetti (allora presidente della Olivetti) e lui ha detto, perché non lo avevamo fatto? Ha chiamato tutto il suo staff e ha detto, perché non avevamo venduto nessuno di questi prodotti? E nessuno ha risposto. Ha chiesto di nuovo, e ha quasi picchiato sul tavolo, e ha detto, perché non ne avevamo venduto?

    E poi qualcuno ha detto: Per favore, signor Benedetti, è perché ci ha detto che non ci era permesso vendere nient'altro che prodotti compatibili con PC IBM.

    (...)

    Dopo che quella realtà è diventata nota, avremmo dovuto citarli in giudizio perché hanno violato il contratto. Ma, ovviamente, non ci siamo comportati così, e in seguito Olivetti ha esercitato il diritto di prendere il 75% dell'azienda e mettere in proprio la gestione di controllo e gradualmente chiudere la sede, distruggendo completamente tutto ciò che c'era.

    L'unica cosa che non hanno distrutto è stato, ovviamente, il chip ARM, che è stato salvato perché faceva parte di una joint venture con Apple, e ha salvato anche Apple. È stata una cosa incredibile, ma Olivetti non ha visto il valore in nessuna di queste cose.

    (...)

    ...ma nessuno (a quell' epoca, ndr) aveva davvero iniziato a vendere il chip (riferito ai chip ARM, ndr) come design ad altri produttori di chip (...) Acorn era parte proprietaria della joint venture con Apple,quello che è successo alla fine è stato che c'è stata un'acquisizione inversa in modo che ARM rilevasse Acorn e le azioni Acorn sono state convertite in azioni ARM, quindi immagino che Olivetti avesse ancora alcune azioni per allora, probabilmente ne hanno ricavato alcune azioni ARM.

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