Dubbio alimentazione finali USA: vanno bene qui da noi?

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New member
Salve brava gente, vorrei una informazione..
sto buttando l'occhio verso uno o due finali da inserire nell'impianto.. ho trovato delle belle offerte oltreoceano ma mi viene il dubbio per quanto riguarda l'alimentazione. Alcuni oltretutto hanno il cavo fisso quindi la presa sarebbe x forza di cose quella americana a due lamelle (se nn sbaglio 120v ..??..)

in questo caso il finale è già in grado di lavorare con la tensione elettrica italiana, ovviamente con un adattatore, o meglio ancora sostituendo tutto il cavo (cosa che nel caso di ampli con cavo staccabile sarebbe un'operazione molto più pratica)

oppure bisogna cambiare qualcosa internamente..? mi riferisco in particolare ai finali Adcom... ;)
 
se non hanno lo switch sull'alimentazione non basta l'adattatore inteso come qualcosa che trasforma le nema 1-15 o nema 5-15 (usa) ad esempio in una shuko, ci vuole anche un trasformatore di corrente da 220v a 120v motivo per cui io ho rinunciato all'acquisto di un finale Emotiva
 
Anzi, se vogliamo un trasformatore isolerebbe ulteriormente il finale dalla rete.
Il problema è che per alimentare un finale bisogna scegliere un trasformatore 220V - 120V con una potenza di almeno 1,5 volte quella assorbita dal finale.
L'assorbimento in genere è scritto sul retro dell'apparecchio, attenzione che sia l'assorbimento massimo (qualcuno usava indicare l'assorbimento a determinate condizioni, per esempio Yamaha B6, che in una versione ne dichiarava 200 quando in realtà erano più di 1000).
Quindi, se, ad esempio, l'ampli è un 100W per canale, come minimo ti serve un trasformatore da 1 - 1,2kVA che, se buono, costa e pure un bel po'.
Aggiungi il fatto che una spedizione del genere dagli USA non passa di certo indenne alla dogana, ergo ci metti un buon 30% in più sul valore dell'ampli e delle spese di spedizione (eh, sì, l'IVA si paga pure su quelle...) che di sicuro non costa poco.
Il fatto che la corrente sia a 50 o 60Hz è quasi sempre ininfluente.

In conclusione: nel caso di finali, l'acquisto dagli USA (così come dal Giappone) ha senso solo per oggetti di particolare interesse storico e/o collezionistico e magari di un certo valore.
Se si devono spendere 5 o 600 euro che diventano tranquillamente più di 1000 (con tutti i rischi che una spedizione del genere comporta), tanto vale cercarlo usato qui in Italia o in Europa...
 
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