• La seconda tappa del confronto tra TV OLED e proiettori Epson si sposterà a Padova, in occasione del Gran Galà dell'Alta Fedeltà. Nella suite 235 porteremo di nuovo a confronto il TV Sony Bravia 8 II con tecnologia QD-OLED con i due campioni dotati di pannello OLED-WRGB, ovvero il Panasonic Z95B e il Loewe Stellar, tutti con diagonale da 55", mostrati sia in default che dopo una accurata calibrazione. Sessioni il sabato 22 novembre dalle dalle 10:30 alle 18:30 e la domenica 23 dalle 10:30 alle 17:30.

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Catena audio e componenti: quali percentuali?

bargeld

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Non so se la questione sia trita e ritrita, ma non sono mai riuscito a trovare informazioni o direttive precise in merito.
Parto da un'analogia col mondo della fotografia: avere un corpo macchina molto performante e "tapparlo" con un obiettivo dozzinale (tipo i 18-55 in bundle) equivale pressoché ad annullare le potenzialità della macchina stessa. Paradossalmente, meglio una compatta luminosa di una reflex che costa dieci volte tanto con un obiettivo mediocre.
Credete si possa fare un discorso simile con la catena hifi? E in che misura? È in questo caso che si parla del cosiddetto "collo di bottiglia"?
Più precisamente, in che percentuale ogni componente della catena audio (giradischi/cd/dac - prephono - amplificatore - diffusori) incide sulla resa finale di un impianto e, in soldoni, che percentuale di costo dovrebbe avere ogni singolo componente sul prezzo finale?
Inoltre, meglio che l'anello debole della catena sia nelle sorgenti o nell'amplificazione? Ad esempio, è controproducente abbinare un giradischi da 2000 euro ad un amplificatore da 500, o è meno indicato il contrario?
Scusate la prolissità e grazie dell'attenzione!
 
Per la mia esperienza, un buon ampli riesce a tirar fuori un buon suono, se ben abbinato, anche da casse non eccelse. Con elettroniche modeste, la scelta della cassa è più determinante. Vicerversa, casse ottime e di livello superiore ma non adeguatamente supportate dalle elettroniche possono suonare anche molto male. Salendo di livello, acquista sempre più importanza imho la sorgente.

Riassumendo, imho :))

entry level: casse>amplificatore>sorgente

mid-fi: amplificatore>casse>sorgente

hi-fi: amplificatore>=sorgente>casse

Ovviamente schematizzando e generalizzando, però ho notato in retrospettiva che anche cronologicamente questi sono stati i passaggi nll'assemblare i miei impianti negli anni mentre salivo di livello...

Anche osservando in giro, cmq, casse da 20.000 euro sono già considerate di riferimento, mentre le elettroniche a monte in tali impianti raggiungono spesso cifre di 4-5 volte maggiori...
 
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Tra i componenti più comuni ed a cui tutti pensano direi che quelli che influenzano maggiormete la resa finale ci sono i diffusori, e di gran lunga, dopo l'ampli e le sorgenti; parliamo ovviamente impianti dalla classe media in su, un compattone da centro commerciale suonerà male in tutti i componenti della sua catena.

Ho scritto "i più comuni" in quanto il componente più importante che può vanificare anche l'impianto con diffusori da 20.000 € ed elettroniche di valore proporzionale è proprio uno che è sempre presente ed a cui il più delle volte non ci si pensai salvo scoprire che il risultato che otteniamo non ci soddisfa ed allora via con gli upgade, a volte anche quelli più strampalati ed improbabili, quali cavi, punte ed accrocchi vari.

Mi riferisco all'acustica dell'ambiente.

Bello avere le elettroniche che forniscono una risposta piatta da 20 Hz a 20 KHz, con distorsioni da 5 zeri dopo la virgola diffusori con risposta entro 3 dB (dichiarati) e distorsioni bassissime, quando poi il tutto è installato nella nostra stanza presenterà dei picchi e degli avvallamenti di 15 dB in più punti, gamma alta con effetti di filtraggio a pettine, tempo di decadimento elevato o, all'opposto, quasi nullo (perchè molti pensano che una stanza quasi afona sia l'optimum :rolleyes:).

Pertanto al primo posto andrebbe messa la correzione dell'acustica ambientale, poi i diffusori ed infine tutto il resto.
 
Quoto Nordata: In primis posizionamento e acustica ambientale. In merito all'impianto: Diffusori 80%, amplificazione 10%, sorgente 8%, fine tuning (cavi ecc) 2%. Con una regola che però è determinante: Il finale deve essere adeguato ai diffusori per potenza e capacità di erogazione.
 
Cioè l'abbinamento diffusore-finale determina la bontà del risultato molto più degli altri componenti. Non serve che il finale sia superlativo (meglio, per carità) ma soprattutto che sia adeguato. E non conta solo la sensibilità per indicare la potenza e la riserva di corrente. Le grosse Tannoy non cantano coi finalini da 20w anche se hanno quasi 100db di sensibilità
 
Visto che si è già parlato dell' ambiente vorrei aggiungere il materiale, perché [imho] la corsa verso impianti sempre più cari e performanti è un po' la corsa a scoprire i limiti intrinseci nella registrazione.

Discorso spinoso è anche l' orecchio di chi ascolta, un po' come non tutti sono in grado di riconoscere l'annata di un vino solo annusandolo anche dopo aver seguito un corso da sommellier, non tutti hanno un orecchio audiofilo (né lo avranno mai, nemmeno dopo aver tentato un percorso di affinamento del gusto) ed io molto probabilmente sono uno di questi, anche se credo di saper distinguere la resa di un impianto di fascia medio alta rispetto ad un entry level, da un certo livello in su non riesco a fare troppi distinguo.

Tutto ciò premesso, tra le sorgenti distinguerei tra analogiche e digitali, con riferimento ad impianti fino alla fascia media o medio alta

Sorgenti analogiche: [casse+condizionamento ambientale]>[sorgente+qualità del materiale]>elettronica

Sorgenti digitali: [casse+condizionamento ambientale]>qualità del materiale>[elettronica+sorgente]

Sorgenti "liquide": qualità del materiale> [casse+condizionamento ambientale]>[elettronica+sorgente]
 
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