Il preamplificatore serve?

chiaro_scuro ha detto:
Forse il preamplificatore gestisce meglio i segnali bassi e l'amplificatore no, forse è più facile e pulito amplificare per 10 che per 100.

Ho detto la str...ta delle 14?

Ciao.
Un pre attivo,al di là del fatto che il suo uso sia opportuno o meno e che il suono che ne risulti sia fedele e/o piacevole,ci mette comunque del suo.
Io ho fatto la seguente esperienza:
1.Indipendentemente dalla piacevolezza del suono ho supposto una maggiore fedeltà in mancanza del pre attivo.
2.Ho considerato che un impianto più fedele in tali termini,potesse consentirmi di meglio discriminare e quindi di meglio scegliere i cavi di segnale da usare nell'impianto.

Risultato finale:una volta scelti i cavi in questo modo,i migliori in base a questa metodologia,l'uso del pre attivo rispetto al passivo ne evidenzia tutta la teatralità ed artificiosità.Cioè gli dà la sua mano di colore per cui alla fine il pre passivo si fà preferire.
Al contrario il pre attivo si fà preferire se metto cavi che che ,nella scala di valori, attribuitagli ad orecchio con la suddetta metodologia,si trovi relativamente in basso.
Morale.Il mistero del pre attivo che viene ancora usato anche con le sorgenti di alto livello e il mistero dei cavi(per chi ci crede) forse sono intimamente collegati.
Allora forse non è una str,,,ata delle 14,15(causa forse la peperonata non digerita) che il problema sia che il segnale è formato da diverse componenti non tutte dello stesso livello.
Ma forse questa è solo la str...ata aggionata alle 12:35 di qualche mese dopo.
Ciao Sebastiano.
 
Fatemi capire... qui si parla di utilizzare per esempio l'uscita variabile del lettore CD invece di un preamplificatore e per sostenere che poi il suono sia ugualmente buono?
 
Antani,rispondi tu.Io mi limito a condividere le tue considerazioni.
Rientrando nello specifico della mia esperienza pensavo di portarla avanti costruendo una apparecchiatura che permetta di selezionare diversi cavi,sempre lo stesso in effetti ma con in serie diversi valori di resistenza.Insomma un cavo/regolatore di volume.Ma sono ignorante completo.Che resistenze,di quale valore,di quale marca.Possibilmente le migliori,anche se costose,visto che il costo totale non dovrebbe essere comunque proibitivo;rinunciando ovviamente alla flessibilità di un pre ortodosso,che era la premessa fatta da Antani.
Ciao, Sebastiano.
 
Non mi ricordo se sono cose già scritte su questo thread, perché risale a parecchio tempo fa, comunque un pre offre 2 funzionalità fondamentali: lo switch degli ingressi e il controllo di volume.

Lo switch potrebbe anche non servire (ad esempio a me non interessa, ho una sola sorgente). Il controllo di volume invece serve sempre.

Alcune sorgenti (certi cd player, o anche un PC) offrono anche il controllo di volume, però quasi sempre questo avviene in digitale. Un controllo di volume digitale implica una riduzione del range dinamico e del rapporto segnale rumore. Su segnali a 16 bit, come i CD, può avere impatti disastrosi. E' possibile compensare utilizzando risoluzioni più alte (es. 24 o 32 bit) e dithering. Un controllo di volume digitale ben fatto, magari a 32 bit, può anche essere ottimo e non provocare nessun artefatto udibile.

Siccome però in giro i controlli di volume digitali fatti male abbondano, io personalmente, dopo aver provato ambedue le configurazione (cioè cd diretto al finale o con pre in mezzo), alla fine ho scelto di inserire un controllo di volume analogico, mediante DAC moltiplicatore.

Quanto al concetto di attivo e passivo, secondo me non è molto importante, quello che conta è che sia progettato bene.
 
io tutte le numerose volte che ho avuto modo di collegare l'uscita analogica del CD direttamente al finale ho sempre notato un certo appiattimento del suono, sia come scena che soprauttutto come dinamica.
 
Non ho mai fatto questa prova,ma immagino che possa essere fatta solo con una traccia che proponga già di per sè un basso contenuto dinamico.Il risultato somiglia comunque a quello che io ottengo quando accorcio molto il cavo per simulare il cavo ideale,quello che non c'è.
Ciao,Sebastiano.
 
Siccome però in giro i controlli di volume digitali fatti male abbondano, io personalmente, dopo aver provato ambedue le configurazione (cioè cd diretto al finale o con pre in mezzo), alla fine ho scelto di inserire un controllo di volume analogico, mediante DAC moltiplicatore.
Cos'è un DAC moltiplicatore e perchè lo hai ritenuto una scelta ottimale?
Ciao,Iano.
 
Personalmente ho provato collegando il lettore sacd al finale (valvolare), il quale ha due controlli volume separati x ogni canale. Sono sicuro di raggiungere la massima potenza dell'ampli così com'è senza aver bisogno di un pre che normalizzi le impedenze, l'unico svantaggio è il non avere un controllo toni (forse molti audiofili non lo ritengono necessario ma io personalmente sì...). X questo, infatti, al posto del pre uso un equalizzatore (behringer ma non mi insultate....) grafico a 32 bande x canale con un'uscita sub (fa una somma dei segnali stereo ricavandone uno mono)e con dei controlli volume e cross over anche sul sub (so che in alta fedeltà non si dovrebbe forse usare) che normalmente tengo più basso rispetto al resto dell'impianto, giusto x arricchirlo di quel 30 hz a cui le mie jbl non arrivano....
Ho provato ad usare un pre, un vecchio marantz ma di buona qualità, ma non riuscivo ad avere la padronanza sui toni che riesce a darmi l'equalizzatore e soprattutto non potevo avere un'uscita con un controllo volume sul sub che il behringer mi da.
 
iano ha detto:
Cos'è un DAC moltiplicatore e perchè lo hai ritenuto una scelta ottimale?...
Un DAC è un Digital Analog Converter, cioè il tipico convertitore digitale analogico. Tuttavia i DAC, se in ingresso invece di un segnale digitale si trovano un segnale analogico, hanno la caratteristica di trasformare la tensione in corrente. Una volta fatto questo passaggio, switchando digitalmente una rete di resistenze, è possibile modificarne il valore. E' un principio molto simile allo stepped attenuator linkato da sc_ita, solo che è molto più preciso, in quanto non si deve ruotare delle manopole, ma lo switch è controllato digitalmente.

E' lo stesso sistema adottato da Accuphase per i suoi prodotti. Qui potete trovarne uno schema e la descrizione. Ovviamente loro gli hanno dato un nome altisonante (AAVA) e lo definiscono "rivoluzionario". In realtà si tratta di un principio discretamente conosciuto, ma nell' hi end se non butti fumo negli occhi non sei nessuno :rolleyes: .

Io l'ho scelto perché unisce i vantaggi dei sistemi analogici con la precisione del controllo digitale. Un semplice potenziometro tipicamente non è preciso, e siccome io sono in multiamplificazione 4+4 avevo la necessità di un'estrema precisione su 8 canali, per non sbilanciare la resa degli altoparlanti.

Inutile dire che non l'ho certo pagato come un Accuphase :D .
 
Ultima modifica:
Grazie Antani per la spiegazione.
Nel frattempo ho letto cosa ne dice Wikipedia,ma non ho fatto male a chiedertelo perchè con la tua almeno qualcosa ho capito.
Ciao,Sebastiano.
 
antani ha detto:
. Al momento
in pole position ci sono le Delta 4.6 di Renato Giussani.


anche dopo un paio d'anni , scelta ancora validissima..

il "kit" in bass reflex va tranquillamente col single ended di 2A3,( 3,5+3,5 watt) nel soggiorno di 25 metri quadri.

l'ultimo, in sospensione pneumatica, ha sensibilità notevolmente inferiore e ci vuole...potenza.

per tornare all'origine del post, non vi è risposta univoca, non è che il pre serve o non serve, è che alle volte trattandosi di accoppiamenti molto variabili può succedere che vi siano risultati eclatanti, nel bene e nel male.
Più che le tensioni in gioco, fanno molto di più le impedenze delle accoppiate;)
 
comprendo....:)

ma, costruendo tempo addietro per diletto sia pre che filnali a valvole, ho imparato a mie spese che non si tratta "semplicemente" di accoppiare le cose come si trattasse di infilare la spina nella....presa.:p
 
Io sto aspettando questo

http://www.berkeleyaudiodesign.com/products.html

e dalle caratteristiche leggo che può essere accoppiato direttamente ad un finale, però ovviamente volendo collegare anche un giradischi dovrei passare comunque da un pre... (che peraltro possiedo...Pre Phono e Pre valvolari Sinthesys Art in Music)

Appena mi arriva farò delle prove con il DAc colleagto direttamente e collegato al Pre.

Ciao
 
Arrivato il DAC l'ho provato in configurazione diretta, collegato al finale senza pre...non male, però al massimo del controllo volume non arriva a spremere neanche la metà della potenza del finale, (Classè DR 15) ed i diffusori che ho (BG corp R800) reggono molto bene anche volumi elevati...fin troppo, in appartamento in futuro non potrò certo sfruttarli:mad:

Passando dal Pre NHT+PAC si ha un risultato strabiliante, però in questo modo non so cosa perdo con la doppia conversione, anche se la correzione ambientale apporta un miglioramento notevole

Devo provare con il Pre valvolare e un filtro DRC in Foobar2000 per sfruttare appieno le mirabili doti di conversione DA dell'Alpha

Intanto mi domandavo se nel mio caso sia meglio un Pre passivo o attivo...cosa devo mettere nella lista della spesa che sia all'altezza dell'impianto stereo che sto pian piano migliorando?? (pensavo anche ad un ottimo finale valvolare...)


Ciao
 
Anch'io sono sulla stessa barca

Mi chiedevo come potrebbe influire un pre nella mia catena che attualmente è composta da Finale Rotel 1080, B&W 803S e DAC Bryston (in futuro acquisterei un lettore CD)
Riuscirei a sfruttare meglio le potenziale del finale?

Un altro utente (Domenico1965) a questo finale ha associato un pre-Onkyo 886
 
Mauro1980 ha detto:
Anch'io sono sulla stessa barca

Mi chiedevo come potrebbe influire un pre nella mia catena ....
Riuscirei a sfruttare meglio le potenziale del finale?

Anche tu come Guido mettendo il controllo di volume sul dac al massimo non ottieni un soddisfacente livello di pressione acustica? Se lo ottieni e non ti servono le altre funzionalità di un pre (switcher audio ecc.) allora non ti serve il pre.

Ciao!
 
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