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Stagione 1 | La prima serie tv dei The Jackal lascia un po’ a desiderare per la mancata cura di alcuni dettagli, ma funziona bene grazie a un buon montaggio ricco di flashback e a una leggerezza nel vivere i rapporti di cui in questo momento si sente una forte necessità
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Compitino scolastico riuscito abbastanza bene sul canovaccio della commedia romantica (lui e lei si amano e l'unico ostacolo al loro amore è la difficoltà che hanno ad ammetterlo a sé stessi).
Bene la ambientazione tra Napoli e Procida senza eccedere troppo nella retorica della cultura locale.
(Volutamente?) mal riuscita l' operazione nostalgia "fine anni '90": i millennial sono troppo giovani per avere nostalgia dei loro 15 anni e gli stereotipi messi in campo sono più o meno sempre gli stessi, fin dall' epoca d' oro della "nostalgia anni '80": amicizia adolescenziali, prime schermaglie amorose, improbabili bulli scolastici, un mondo adulto ottuso quanto basta rispetto alle esigenze dei ragazzini.
Nella migliore delle ipotesi potrebbe puntare al mercato europeo, ma perfino lo standard del tedesco "Kebab for breakfast" sembra inarrivabile.
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Solita pecca (direi questa condivisa con il resto del mondo): gli sceneggiatori hanno idee strane sul mondo del lavoro (ovvio, loro di mestiere fanno gli sceneggiatori). Ora va di moda l' informatico che sviluppa "app" per telefonini mentre ritorna il restauratore (piuttosto gettonato in Italia) dopo decenni di architetti, medici, pubblicitari e trader.
Ma nelle fiction televisive (per non parlare dei film) nessuno mai fa lo sportellista di banca, il precario di una cooperativa di assistenza domiciliare, l'impiegato al catasto, il ristrutturatore di appartamenti, ecc ecc ?