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La serie migliore dell’anno e tra le migliori di tutti i tempi racconta di una bambina prodigio nel gioco degli scacchi che mentre continua a vincere fatica a gestire il suo privato e le conseguenti dipendenze da farmaci e alcol
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Sono d'accordo con la valutazione generale ed il giudizio finale.
Davvero una bellissima mini-serie, intensa, non scontata (non ho letto il libro) anche se chiaro, ci si aspetta che possa finire nel modo nel quale poi alla fine si conclude, lasciando giustamente uno spazio aperto, che mi auguro anche io NON venga utilizzato per sequel o altro. L'opera va benissimo così.
Consigliato per qualche ora di svago.
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Gran bella rece, Fabrizio: migliori come il buon vino!
Certo, la qualità indiscutibile di questa miniserie aiuta, ma mi ha interessato cogliere nello scritto aspetti che nella visione mi erano sfuggiti o che, più semplicemente, misconoscevo.
Al di là di un mood generale un po' mesto (sconsiglierei di vedere la miniserie quando si sta un po' giù) e di un epilogo che rispetta un po' troppo le premesse, se avete tempo per vederla, non fatevela sfuggire!
Tripla A!
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Concordo anch'io col giudizio. Un merito di Netflix rispetto alla tv generalista è quello di aver il coraggio di spaziare uscendo dalle proposte usuali riuscendo a tirar fuori queste piccole perle.
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Del tutto d'accordo con la recensione.
E' da un po' che guardo raramente serie tv, ma le ho dato una possibilità e mi ha preso completamente. Bella sceneggiatura, che non scade mai nel melenso e nel banale, bella e raffinata regia, grande colonna sonora. E uno dei pochi casi in cui la Russia non è rappresentata come un paese di zotici e ignoranti, ma trattata con la dovuta dignità.
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Complimenti per la recensione, molto ben fatta.
Anche a me la serie ha sorpreso e superato ogni aspettativa potessi avere. Non ripeto le peculiarità descritte nelle recensione, nelle quali mi ritrovo perfettamente, aggiungo solo che la sensazione, vedendola, è stata quella di trovarsi di fronte ad un piccolo capolavoro di alta orologeria, bello, preciso, dettagliato e raffinato allo stesso tempo. Assolutamente da non perdere!
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Vista e devo dire che è una serie ben fatta e fino all’ultima puntata riesce a catturare lo spettatore immergendolo nella vita e nelle debolezze della protagonista. Voto 10
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Concordo con la recensione, e senza dubbio "La Regina del Gambetto" è la migliore serie Netflix del 2020, assieme all'appena uscita "Alice in Borderland", che è di tutt'altro genere "survival-action-thriller psicologico", ed eccetto qualche cliché in alcuni dialoghi, è una serie da Urlo! sotto ogni aspetto, senza dubbio la migliore trasposizione di un manga (e che manga..!) in Live Action, di sempre! attendo la recensione di AV magazine di Alice in Borderland.
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Totalmente in disaccordo.
La regina della noia. Dopo un pilot veramente promettente e ben confezionato, dalla seconda puntata cala immediatamente nella noiosità e scontatezza assoluta.
Le recitazioni sono buone, ma le ambientazioni e la fotografia sono a dir poco fuori luogo: tutto estremamente preciso, perfetto e di super lusso. Tutto veramente poco credibile, e una serie senza credibilità, passa veramente subito giù dal podio.
E poi noia, noia, noia. E nulla di credibile.
Una storia di nulla, praticamente.
7 puntate di cui 6 totalmente filler... per arrivare alla partita finale e ovviamente..
L'idea era di fare le classiche 10 puntate... ma poi si sono resi conto che già con 7 tiravano per i fondelli fin troppo, e si son bloccati, grazie a dio! Visto che non avevano nulla da raccontare in fin dei conti.
Dopo l'ottimo pilot, riprende corpo solo gli ultimi 20 minuti finali, dove tutto è comunque scontato e "favolesco".
A mio avviso è la serie più sopravvalutata della storia di netflix.
Ah, se non l'avete ancora vista e se siete appasionati di scacchi... non pensate di vedere cose interessanti o gran giocate, perchè non fanno vedere nulla di tutto ciò, l'unica cosa è che ogni tanto usano la terminologia tecnica. Tutto qui.
Voto 5/6 ed esser larghi!
PS: Se qualcuno pensa sia tratta da una storia vera... purtroppo no, è totalmente inventata
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Citazione:
Originariamente scritto da
Mastermindz
L'idea era di fare le classiche 10 puntate...
A me sembra che tutte le mini serie vadano dai 6 agli 8 episodi comunque.
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La serie, più che di scacchi, parla di politica, di come (almeno è questa l'opinione degli autori) l' uso politico e propagandistico di qualsiasi eccellenza "nazionale" - negli USA non meno che nell' URSS - pretendesse di appropriarsi della immagine del successo come se questo fosse dovuto, invece che ad un enorme talento innato, all' esser vissuti e cresciuti in un sistema che valorizza l'individuo, mentre l'intera storia dimostra il contrario, che il contesto politico sociale non c' entra nulla.
Paradigmatico il finale:
Spoiler: |
l' eroina rifiuta di recarsi alla Casa Bianca per partecipare ad una pagliacciata mediatica, si allontana a piedi incontrando un gruppo di anziani scacchisti russi (presumibilmente immigrati) che gioca in strada come aveva già viso fare a Mosca, e decide di fermarsi a giocare con loro mentre si suppone che il Presidente la stia aspettando invano. |
Per ben capire questo punto bisogna rifarsi alla tendenza a "rivisitare" l' epoca d' oro americana come epoca del maccartismo, della cultura del sospetto e delle pratiche illiberali della amministrazione.
Citazione:
Originariamente scritto da
Mastermindz
...E poi noia, noia, noia. E nulla di credibile. ...
Forse sei appassionato di scacchi, magari ti aspettavi qualcosa di diverso?
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No, mi aspettavo sinceramente un prodotto molto più coinvolgente.
E solitamente prediligo in assoulto serieTV lente, lentissime (e la tematica non mi interessa, apprezzo di tutto).
Ma questa era veramente noiosa, l'ho trovata veramente tempo perso.
A parte il pilot, che ripeto.. è veramente stupendo.
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A me è piaciuta e sicuramente la rivedrò molteplici volte in futuro. :cool:
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Citazione:
Originariamente scritto da
pace830sky
La serie, più che di scacchi, parla di politica, di come (almeno è questa l'opinione degli autori) l' uso politico e propagandistico di qualsiasi eccellenza "nazionale" - negli USA non meno che nell' URSS - pretendesse di appropriarsi della immagine del successo come se questo fosse dovuto, invece che ad un eno..........[CUT]
Però qui mi sa che hai fatto confusione... quando lei scende a passeggiare e incontra gli scacchisti che giocano per strada, sono ancora in Russia. Sono andato a rivedere perchè mi hai messo il dubbio ma quando lei scende dall'auto (che è quella che aveva in RUssia), la sua guarda del corpo le dice: ma cosi perde l'aereo (che credo sia appunto quello che li deve riportare negli usa). Inoltre mentre passeggia si vedono macchine dell'est e la gente è tutta col colbacco.
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Non andrò certo a rivederlo per appurare i dettagli il senso del finale mi sembra evidente.
La svolta "Politica" avviene quando...
Spoiler: |
la protagonista rifiuta di essere sponsorizzata da un gruppo religioso cristiano integralista, che le chiede di fare dichiarazioni pubbliche anti-comuniste. |
...ovviamente è solo uno dei temi trattati (ci sono i problemi familiari, le questioni sentimentali, il tema dell' indipendenza della donna i quegli anni, che emerge dal confronto con le ex compagne di scuola finite a fare le casalinghe...)
...spesso il senso di una narrazione non è nella storia, negli avvenimenti, ma nello scenario, nella visione del mondo...
...perché è quello che bypassa più facilmente i filtri critici dello spettatore e si va a sedimentare nel cumulo delle sue "esperienze virtuali"...
...in realtà tutti noi ci siamo formati una idea delle condizioni sociali negli USA di quegli anni in base ai film visti... praticamente nessuno avrà mai fatto studi specialistici per ricostruire la sociologia di quegli anni in base a dati di fatto oggettivamente riscontrabili...
...forse qualcuno guardando questa fiction avrà anche cambiato idea rispetto a quel mondo così diverso dai film (per fare un esempio) di Elvis Presley...