I compiti di un preamplificatore, che sia costruito a parte in apposito mobile, oppure inserito nello stesso cabinet dello stadio finale, non dovrebbero cambiare e precisamente:
- portare, eventualmente, il segnale in uscita dalla sorgente al livello necessario a poter pilotare in modo adeguato lo stadio finale, ovvero permettergli di arrivare ad erogare la piena potenza (p.es.: il finale richiede 2 Volt per erogare la piena potenza ma la sorgente ne eroga al massimo uno);
- scegliere tra le varie sorgenti disponibile;
- permettere alcune regolazioni, tipo il volume, il bilanciamento e le regolazione dei toni; i puristi non vogliono queste ultime, comunque rientrerebbero nei compiti di un pre.
- adattare al meglio l'impedenza tra uscita della sorgente ed ingresso del finale.
La maggior parte dei lettori DVD hanno un livello di uscita in grado di pilotare al meglio la maggior parte dei finali e presentano un'impedenza bassa (come qualsiasi altro apparecchio per bassa frequenza).
Quindi il primo e l'ultimo dei requisiti elencati sono soddisfatti, per quanto riguarda la scelta tra varie sorgenti, se si intende usare solo il lettore DVD anche qui non c'è problema.
Rimangono le regolazioni: se il lettore ha la regolazione del volume, siamo a posto per questa, per quanto riguarda il bilanciamento, l'ampli in sè non dovrebbe avere problemi di uguaglianza di livello tra i canali, idem la sorgente ed i diffusori; rimane la disposizione in ambiente, ma se uno installa i diffusori in modo tale per cui ha bisogno di ricorrere al controllo di bilanciamento credo che l'ultimo dei suoi problemi sia quello di cui stiamo disquisendo; rimangono i controlli di tono, per i puristi vanno eliminati, per cui, anche qui, il problema non si pone.
Da tutto questo ne discende, secondo me, che si può omettere il "pre", inteso come apparecchio a sè stante, dalla catena.
Ho letto che sarebbe indispensabile perchè ha la sua influenza sul suono.
Ma, secondo me, un apparecchio non deve avere alcuna influenza sul suono, che poi lo renda più gradevole è un altro discorso ma, secondo me, non c'entra.
Poichè i livelli dei segnali dei DVD, la sensibilità dei finali e simili, sono abbastanza standard, uno stadio "pre", che sia contenuto all'interno del lettore, alla sua uscita, oppure sia contenuto nel finale, al suo ingresso, o per finire, sia contenuto in un mobile tutto suo, non deve fare alcuna differenza sul risulato finale; se la fa, vuol dire che "colora" in qualche modo il suono.
Terra terra, se una ECC83 o una EF86, con il relativo circuito, sono messe dentro o fuori, di quà o di là, secondo me non fa alcuna differenza.
Esistono anche alcuni pre passivi, costosissimi ovviamente, che permettono solo di regolare il volume e scegliere tra le varie sorgenti e sono considerati il top dell'esoterico.
Perchè allora si costruiscono pre separati ?
Innanzi tutto i pre separati solitamente forniscono tutte le funzioni di cui ho detto prima, quasi mai presenti in un lettore e avendo anche la regolazioni dei toni necessitano di circuiti attivi.
Tutto questo viene inserito direttamente assieme ai finali per fare un integrato, però è indubbio che se è realizzato in un cabinet a parte, anche se la circuitazione è la stessa, potendo fruire di una alimentazione separata, magari di una migliore realizzazione meccanica, il risultato sarà leggermente migliore (a volte anche il colpo docchio).
Ho avuto tra le mani finali e pre seprati e l'integrato da cui derivavano (o viceversa), di marche di alto livello, e la circuitazione era esattamente la stessa.
Ciao