Preamplificatori valvolari di qualità infima

RiseFall

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Ciao a tutti,

non chiedo le vostre esperienze in merito perchè nessuno qui l'avrà mai provato (ne lui ne simili) ma, almeno a livello teorico, cosa si otterrebbe se ad una catena "buona" aggiungiamo un gingillo tipo questo:

https://www.amazon.it/gp/product/B06XWQJKZY/

Su Youtube vedo persone con impianti da diecimila euro che lo provano e ne sono soddisfatti (!).
 
Quel prodotto si trova in rete su moti venditori, ho trovato la versione senza il controllo dei Toni a ben 8 $.

Le valvole sono alimentate con una tensione bassa, quindi non è che amplifichino molto, credo che il tutto si riduca al semplice funzionamento come buffer con integrato un regolatore di Volume, in più, essendo a valvole e sicuramente con un circuito ed alimentazione non sofisticati (in rete si trova lo scherma), inietterà anche un po' di fruscio, d'altra parte se un valvolare non introduce fruscio tanto vale usare le valvole. :D

Francamente non capisco l'uso di simili aggeggi, non offrono alcun vantaggio (già, dimenticavo "è a valvole!" :rolleyes: quindi vale la regola che "entra m... e esce oro".
 
Potrebbe "cambiare" (non migliorare) il suono e tale cambiamento (fruscii annessi) potrebbe tornare utile con certe registrazioni troppo sbilanciate verso l'alto e fatte male che la mia catena non si fa troppi problemi a buttare fuori in maniera indecente (catena "unforgiving", specie i diffusori).

Almeno, è ciò che scrivono utenti che hanno provato tale accrocco con diffusori con un impostazione timbrica molto "dura" e impianti troppo trasparenti.

Il mio obiettivo sarebbe, dato che il mio dac ha due uscite, una mandarla diretta all'ampli e l'altra mandarla a questo buffer e poi da lui all'ampli. Da remoto (telecomando) switcho quando ho bisogno l'uno o l'altro.

Una follia?
 
Personalmente sono assolutamente contrario ai ragionamenti che leggo qui ogni tanto, del tipo:
"Le mie casse sono fredde, pertanto metto un ampli caldo e risolvo il problema", oppure (peggio ancora): "Il mio impianto è sbilanciato verso gli alti, ma se trovo il cavo giusto, con i connettori giusti, che mi vanno a correggere quel problema sono a posto".

Non spendo neanche un secondo a commentare la seconda ipotesi, se uno è convinto che cambiando un pezzo di rame con un altro, però con la plastica di colore diverso risolve tutto buon pro gli faccia, il primo caso (e sue infinite varianti) merita invece che si faccia un piccolo ragionamento.

Si parte dal presupposto che segnali di segno opposto si annullino, concetto esatto, in teoria, ma difficilissimo da trovare realizzato in pratica.

Ho dei diffusori che sono "freddi", che vuol semplicemente dire che sono scarsi in gamma bassa o, quanto meno, che questa è sbilanciata rispetto alla gamma alta?

Bene, di quanto è sbilanciata? Da dove inizia lo sbilanciamento? Che andamento ha? Non si sa, si sentono solo un po' più di acuti.

A fronte di tutti questi "Non si sa" ecco che immancabilmente spunta fuori qualcuno che asserisce che basta trovare un ampli che sia "caldo" (ovvero scarso in gamma alta) per risolvere il probleme.

Niente di più errato! La cosa funzionerebbe, abbastanza, se le variazioni introdotte fossero esattamente le medesime ma di segno inverso, ma non è così, l'ampli avrà una sua risposta in frequenza con tutti i suoi difetti.

Unendo ampli e diffusori non otterremo un suono privo di difetti, ma solo un suono con la somma di entrambi i difetti.

Personalmente sono dell'idea che non si deve scegliere un apparecchio "caldo", "freddo", "tiepido" o uno dei mille aggettivi, molte volte privi di alcun significato, ma un apparecchio che sia il più possibile lineare, che non colori troppo (o il meno possibile).

Cosa particolarmente vera quando si parla di diffusori, i componenti più critici di un impianto, gli ampli e le sorgenti se proprio non sono realizzati da cani ormai sono tutti di buona qualità, senza difetti macroscopici, cosa che non si può dire dei diffusori.

A volte si va anche a cercarsela, se impieghiamo dei diffusori con "woofer" da 10 cm. c'è poco da fare, i bassi saranno sempre scarsi, non ci sarà alcun "riscaldamento" che potrà ovviare al problema.

Ci si deve rendere conto che tutti gli impianti hanno dei limiti, quelli economici li hanno macroscopici, non può essere diversamente.

Se per problemi di spazio dobbiamo impiegare diffusori piccoli bisognerà poi fare buon viso a cattivo gioco, se il suono non piace, si deve salire di gamma ed usare dei diffusori di dimensioni più generose, non è cercando soluzioni strane o accoppiate ancor più azzardate che si risolveranno i problemi.

Idem per qualsiasi altro apparecchio.

Ad esempio, non capisco cosa vorresti ottenere con quel pastrocchio che vuoi mettere assieme, ovvero usare la parte finale di un integrato con un micro "pre".

Non ti piace il suono di quell'ampli., OK, passa ad uno di classe superiore, ma non cercare scappatoie o soluzioni arzigogolate. stesso discorso per i diffusori.
 
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Sorgente Chord con Dynaudio ho spesso sentito dire che produce un suono eccessivamente chiaro e talvolta persino duro... questo escludendo le rsponsabilità dell'ampli, che non conosco come timbrica; magari anch'esso ha un'impostazione prettamente analitica e sommando tutto quello che ne esce fuori è un suono asettico. Poi cmq tirare fuori i bassi dalle Dynaudio è sempre abbastanza un'impresa :) anche se le Emit dovrebbero essere più "facili" di altri modelli.
 
Sorgente Chord con Dynaudio ho spesso sentito dire che produce un suono eccessivamente chiaro e talvolta persino duro...

Esattamente ciò che riscontro. Il Roksan è anch'esso molto neutro. Il suono che ne esce è... asciutto e preciso. Diciamo che i piatti della batteria, per intenderci, suonano esattamente come se fossero in stanza con me ed ogni registrazione fatta un po' sul brillante esce senza nessuna colorazione, quindi, faticosa dopo pochi minuto.

Discorso inverso per le registrazioni ben fatte, se ascolto un Santana dei tempi di Abraxas, un live della Krall, qualunque cosa jazz strumentale registrata bene, uno qualsiasi dei Floyd, o qualunque film di azione con effetti speciali, ciò che ne esce è la perfezione sonora un godimento incredibile e dei bassi per cui morire che improvvisamente appaiono dal nulla potenti, rotondi... definiti.

Ma le registrazioni di cui sopra sono la minoranza rispetto ad una maggioranza di album o registrati male o semplicemente registrati "più sugli alti" o troppo puliti (i Dire Straits dopo Communique, i Police tutti, Vah Halen, e moltissimo pop-rock degli anni novanta quando si registrava più sul brillante per suonare bene su impianti più colorati nelle frequenze che ben sappiamo).

Perfino molta dance suona "asettica" precisa, precisissima, ma asettica. Con alti perfetti e medi che escono benissimo ma senza quella colorazione che la rende "godibile". Poi ci sono i Daft Punk al solito che si sentono meravigliosamente ma questo era scontato.
 
RiseFall ... mio punto di vista e personale opinione ... è da un pò che seguo i tuoi post .. cambiando continuamente diffusori, amplificatori ... difficile poter trovare equilibri, credo che tu debba iniziare ad apprezzare, ascoltare ciò che hai "sotto", così NON ne esci più .. se ogni qual volta accendi l'impianto e ti metti a cercare, imperfezioni, miglioramenti ... non godrai MAI ciò che ascolti ...
 
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credo che tu debba iniziare ad apprezzare, ascoltare ciò che hai "sotto", così NON ne esci più

Verissimo, ma nel mondo "cuffie" anche mi sono sbattuto parecchio prima di trovare la "pace" (che adesso in quell'ambito ho) e adesso vorrei riuscire a trovare la quadra anche nel mondo ampli+diffusori. Ecco perché non mi "godo" ciò che ho al 100%. O meglio, me lo godo solo con le registrazioni che la catena "gradisce".

L'avere avuto le Diva per un po' mi ha fatto capire che quanto valgono gli alti delle Emit, ma ancora non ci siamo.

Per non finire off-topic ringrazio Nordata e gli altri posters e metto di lato l'idea di inserire il cinesino (o indiano) nella catena british-danese.
 
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