invertire la presa

LAURETANO

New member
Salve, recentemente ho ascoltato presso un negozio un certo brano in un certo impianto, il venditore dopo qualche minuto ha messo in pausa
ha fatto qualcosa e poi ha fatto riascoltare lo stesso brano, effettivamente ho notato delle differenze in positivo che lui ha spiegato
essere dovute al solo fatto di avere invertito la spina nella presa,
qualcuno sa meglio spiegarmi se è veramente possibile ottenere un miglioramento ?
grazie
 
Si tratta di "mettere in fase" l'alimentazione. Su una presa elettrica c'è un polo centrale, la "terra", e due poli laterali, "fase" e "neutro". Come hai avvertito, può non essere indifferente il modo di collegare fase e neutro all'apparecchio.

Salvo i casi in cui entrambe le polarità siano collegate a "fase" e non esista "neutro". In certi impianti può capitare, soprattutto dove il 230V è prelevato da una linea trifase a 380V.
 
Posso avere un sitema trifase + neutro e ottenere il monofase 230V portando fuori una fase più il neutro. Ma posso ottenere i 230V anche portando fuori due fasi invece che la fase e il neutro. E questo in qualche impianto accade, e la lampadina del cercafase si illumina in ciascuno dei due poli. Ammetto di non essere stato sufficientemente preciso... :D

Per "mettere in fase" l'impianto, puoi seguire le istruzioni che puoi trovare, ad esempio, su http://www.audiocostruzioni.com/a_d/idee/la-messa-in-fase/la-messa-in-fase.htm

Io lo avevo fatto qualche anno fa sui miei componenti, uno per uno, con l'unico risultato apprezzabile di sentire meno "pizzicorino" toccando le carcasse metalliche dei componenti... ma forse non sono stato così attento a sentire il prima e il dopo... :D
 
Non per essere troppo precisi, ma guarda che il 220v nasce sempre dal trifase

Esatto! volevo scriverlo io ma mi hai preceduto.



Comunque, per risolvere il problema in modo definitivo una soluzione c'è.

Utilizzare prese e spine irreversibili, come quella Svizzera o quella Francese.
 
RETE ELETTRICA MONOFASE E BIFASE

Buon giorno, prima di partire con la fase elettrica della spina di alimentazione (roba di 50 anni fa almeno) riporto alcuni dettagli tecnici da non trascurare:


Trifase alla fonte
Nelle centrali elettriche l’energia viene generata come nell’alternatore dell’automobile: trifase.
Il motivo è da ricercare nel maggior rendimento elettrico del sistema trifase, poi alla fine per l’utilizzatore a 220 Volt, è come se l’energia fosse bifase (almeno in apparenza).


220 Volt monofase
la rete di distribuzione elettrica attuale è prevalentemente monofase.
Significa che arriva in casa una fase ed un filo chiamato neutro.

  • Il filo di fase detto “caldo” trasporta 220 Volt rispetto la terra.
  • Il filo neutro invece risulta essere connesso a terra presso la cabina di distribuzione elettrica, ma non è proprio inoffensivo: in casa si possono misurare anche 30 Volt rispetto la terra, a causa della distanza tra la presa di corrente e la cabina di distribuzione.
La rete elettrica monofase è stata sviluppata principalmente per risparmiare sui costi di distribuzione dei gestori (il rame per primo).


220 Volt bifase
Esiste ancora la distribuzione elettrica bifase, di solito in prossimità delle zone industriali storiche, ma è una rarità destinata a sparire col tempo.
In questo caso entrambi i fili che portano la tensione elettrica sono "caldi".
Il vantaggio della distribuzione bifase si nota negli uffici informatizzati, dove si sentono pochi “pizzicorini” toccando le apparecchiature sprovviste di terra, ma anche le rare volte che “saltano” i dispositivi di protezione differenziale (in gergo salvavita).



La fase della spina di alimentazione e connessi problemi

  • Togliamo un dubbio: in entrambi i casi (rete monofase e rete bifase) va ricercata la corretta fase della spina di alimentazione.

  • Visto che ci siamo togliamo una credenza: le spine di alimentazione polarizzate vanno bene soltanto se l’impianto elettrico domestico risulta perfetto e se il costruttore dell’apparecchiatura dotata di spina polarizzata aveva le idee ben chiare ...

  • Visto che siamo in tema: come mai nelle apparecchiature A/V made in Japan più costose manca la connessione di terra?

Bruno

Ringrazio Lauretano per aver aperto la discussione: io non me la sentivo di farlo, per timore di accendere la miccia .;)
 
Ultima modifica:
Come ottenere 220 Vac da una linea trifase.

andybike ha detto:
Posso avere un sitema trifase + neutro e ottenere il monofase 230V portando fuori una fase più il neutro. Ma posso ottenere i 230V anche portando fuori due fasi invece che la fase e il neutro.
Al fine della comprensione ritengo importante precisare che vengono generati due differenti sistemi di energia elettrica trifase:
  1. il più comune ha come d.d.p. tra fase e neutro Vf=220V e tra due fasi Vl=380V
  2. il meno comune ha come d.d.p. tra fase e neutro Vf=127V e tra due fasi Vl=220V
I moduli delle d.d.p. sopra citate sono legati comunque dalla relazione Vl=√3 Vf.
La distribuzione monofase è ricavata solo dal primo sistema di generazione prelevando la tensione fra una fase ed il neutro, infatti il modulo è Vf=220V.
La distribuzione bifase è ricavata solo dal secondo sistema di generazione prelevando la tensione fra due fasi, infatti il modulo è Vl=220V.
Le questioni esoteriche legate all'inversione della spina le lascio a voi :D.
Saluti, Giuseppe.
 
br1 ha detto:
Visto che siamo in tema: come mai nelle apparecchiature A/V made in Japan più costose manca la connessione di terra?

forse per evitare disturbi e/o addirittura danni derivanti dalle correnti latenti nel circuito di terra? :rolleyes:
 
Per quanto mi riguarda, per mettere in "fase" tutto il mio impianto Hi-Fi ed il televisore LCD da 46", ho acquistato una praticissima spina-rilevatore di fase e cavi di alimentazione con il polo della fase indicato sulla spina.
Più che per un discorso "esoterico", credo di avere fatto una buona cosa per un corretto utilizzo della corrente che alimenta le elettroniche in mio possesso ed una ulteriore garanzia di sicurezza.
 
C'era una volta ...

reka ha detto:
... forse per evitare disturbi e/o addirittura danni derivanti dalle correnti latenti nel circuito di terra?

La ricerca della fase elettrica inizia con l'avvento della distribuzione elettrica monofase e le conseguenti interferenze che si generavano collegando un televisore ad un impianto di antenna centralizzato (che di solito era connesso alla terra elettrica).
Prima con la rete elettrica bifase i problemi erano decisamente minori.
Il problema si evidenziava anche perchè si era passati dai cavi di antenna bilanciati senza massa agli attuali coassiali sbilanciati con schermatura (per di più collegati a terra nel caso degli impianti di antenna centralizzati).

Come si può capire non si trattava di problemi audiofili o esoterici, ma bensì evidenti interferenze audio/video. All'epoca i costruttori di televisori avevano arginato il problema istruendo in merito il personale tecnico addetto all'assistenza, che doveva provare ad invertire la posizione della spina di alimentazione rispetto la presa, nel tentativo di ridurre le interferenze.

Successivamente "il problema" è stato ridotto (ridotto, ma non eliminato completamente) in sede di progettazione con una serie di accorgimenti tutt'ora in uso anche in campo audio.

Bruno

Nota: forse conviene cambiare il titolo dell'argomento da invertire la presa a qualcosa tipo: Invertire la spina nella presa di alimentazione elettrica o Ricerca della fase di alimentazione corretta
 
Scusate ma leggendo questo 3D mi è venuto un dubbio atroce:
appurato quale è la fase e quale il neutro nella presa a muro o multipla o prolunga che sia, come si fa a sapere dove è la fase nella spina dell' apparecchio che andremo a collegare? :eek:
se invertendola non si nota alcun cambiamento tocca smontare l'apparecchio e agire di tester??? :confused:
:)
 
Scusa, ma perchè vuoi smontare l'apparecchio.
Se applichi la procedura di messa in fase come spiegato nel link postato da andybike, quindi con il cavo di alimentazione inserito nella presa, non devi smontare nulla.
Una volta trovato il verso "corretto" di inserimento della spina, basta semplicemente segnare, con un pennarello, sia sulla spina che sulla presa i due poli corrispondenti.
In ogni caso nutro seri dubbi sul fatto che, ad orecchio, si percepiscano reali differenze di ascolto in un impianto in fase, rispetto ad uno in controfase.
Da qualche parte, poi, ho letto che alcuni apparecchi suonerebbero meglio in controfase.
 
Per riprendere l’argomento da dove era iniziato:
LAURETANO ha detto:
... effettivamente ho notato delle differenze in positivo che lui ha spiegato essere dovute al solo fatto di avere invertito la spina nella presa, qualcuno sa meglio spiegarmi se è veramente possibile ottenere un miglioramento ?

ESISTE UNA FASE ELETTRICA GIUSTA?
Si può affermare con certezza che la fase della spina di alimentazione ha una storia precedente a quella dell’alta fedeltà, da quanto avevo riportato (che a sua volta me l’aveva detto un tecnico riparatore, ma fu pubblicato anche in vari numeri della rivista “Il cinescopio” nei primi anni 80), il problema era ben noto nel settore delle riparazioni e nell’industria.
Da quanto sopra si conclude che si tratta di una questione reale e pratica, quando si parla di fase della spina di alimentazione.
Da quanto affermato da varie persone che hanno messo in fase le varie apparecchiature, vi sono miglioramenti poco avvertibili, questo conferma la strada intrapresa in sede di progettazione/costruzione: ridurre al minimo gli effetti della fase dell’alimentazione, per semplificare l’installazione delle apparecchiature.

Senza togliere niente a nessuno, si può affermare che l’evoluzione tecnologica ha ridotto le grandi differenze tra la fase di alimentazione corretta e quella errata, ma delle differenze seppur piccole esistono ancora.


APPROCCIO TECNICO ED APPROCCIO MUSICALE
Abbiamo davanti 2 punti di vista su cui confrontarci: quello tecnologico che propone una certa misurazione per migliorare una situazione elettrica, e quello musicale che avverte nettamente le differenze di fase.
La mia opinione personale indica una precisa convergenza dei due punti di vista: una corretta messa in fase soddisfa entrambe le esigenze.

Un avvertimento devo darlo: il groviglio di connessioni elettriche degli impianti Audio/Video complica le cose e riduce i possibili benefici.


CAUSA ED EFFETTO, STRUMENTI E METODI
Ammesso che l’argomento sia di interesse per qualcuno, per essere credibile andrebbero chiariti questi 3 punti:

  • le cause di questo “problema”
  • l’effetto del “problema”
  • il metodo di rilevazione della fase corretta
Siamo d'accordo su questi 3 punti?

Ciao
Bruno

Note: leggo volentieri le indicazioni apparse su altri siti su come mettere in fase le apparecchiature, per ora preferisco tacere senza giudicare l’operato altrui, dal momento che ho una precisa idea sull’argomento.
 
le cause del “problema” fase

Alimentazione dalla rete elettrica
Le principali cause della sensibilità al verso dell’inserimento della spina di alimentazione si individuano nel tipo di alimentazione che è a tensione alternata, poi secondariamente il fatto che l’alimentazione è sempre riferita alla terra elettrica (ossia in qualche maniera collegata alla terra elettrica).

Appare scontato affermare che le apparecchiature alimentate a batteria non hanno problemi di fase dell’alimentazione ... visto che non vengono alimentate dalla rete elettrica.

Prelevare dell’energia dalla rete elettrica è una soluzione comoda e pratica, ma ciò comporta alcuni inconvenienti che influiscono sulle prestazioni dell’apparecchiatura.

Punto di inizio: il campo elettromagnetico dei trasformatori di alimentazione non c’entra con il problema della fase elettrica, anche perché vi sono delle apparecchiature prive del trasformatore di alimentazione che risentono della fase.


Un componente imprevisto
Il problema della fase viene generato da un condensatore (Cy) insito nel circuito elettrico complessivo dell’apparecchiatura, il che equivale a dire che il condensatore Cy non appare sullo schema elettrico, ma risulta misurabile, quindi una volta misurato si conferma che esiste realmente.
(le misurazioni si possono eseguire con uno strumento chiamato capacimetro)

Questo condensatore Cy esiste in pratica sia nelle apparecchiature alimentate con trasformatore che in quelle prive del trasformatore di alimentazione.
Si tratta dunque di un qualcosa di indesiderato, volendolo chiamare per nome: Cy è un componente parassita.


Dove è inserito il condensatore Cy?
In pratica questo condensatore è connesso tra la rete elettrica e i circuiti a bassa tensione delle nostre apparecchiature: da qui iniziano i “problemi di fase” della spina di alimentazione.

Bruno ;)

(Per dare spiegazioni tecniche su Cy intendo aprire un argomento specifico sul forum negli “Argomenti generali”, sarà un qualcosa che qui non tratto, per poter mantenere una certa comprensibilità a chi con l’elettronica non ha a che fare e neppure intende addentrarsi)
 
Effetti pratici del “problema fase” generato da Cy

Senza neppure conoscere in dettaglio la natura di Cy si possono notare due effetti pratici

Effetto collaterale di Cy
Se per pura ipotesi prendiamo un condensatore di valore pari a quello di Cy, gli colleghiamo un terminale alla rete elettrica e poi andiamo toccare l’altro terminale del condensatore, percepiamo una certa corrente elettrica che attraversa il nostro corpo, causandoci un certo pizzicore (microscossa elettrica) che solitamente avvertiamo quando tocchiamo certe apparecchiature elettriche.

Benissimo, questo per quanto evidente, non è l’effetto principale di Cy, ma ci permette di comprendere che c’è dell’altro da analizzare con maggior attenzione.
(per ulteriori riferimenti vedere in “Argomenti generali”, “Scosse e microscosse” qui: http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=93551&highlight=massa+terra )


Effetto principale di Cy
Questo effetto generato da Cy si chiama: iniezione di interferenza elettrica.
Sembra funzionare come una specie di autostrada elettrica tra la rete elettrica di alimentazione e i circuiti a bassa tensione delle apparecchiature (lettori CD, amplificatori ecc...).
Significa che le interferenze passano con facilità tra la rete elettrica e i circuiti dell’apparecchiatura: qui non si tratta di rumori a frequenza di rete a 50Hz, ma di frequenze superiori ai 450Hz.

Qui siamo molto vicini alle variazioni elettriche che si verificano invertendo la spina di alimentazione nella presa di corrente, ma bisogna percorrere la strada con logica e senza giungere a conclusioni affrettate.


Le peculiarità di Cy
  • Una particolarità: al salire della frequenza delle interferenze elettriche, maggiore sarà l’iniezione di interferenze apportata da Cy.
  • Seconda particolarità: iniezione di interferenze è bidirezionale, quindi l’apparecchiatura può ricevere e trasmettere interferenze elettriche.
  • Terza particolarità: le apparecchiature con la terra elettrica possono risentire dell’interferenza anche in maniera superiore di altre apparecchiature sprovviste della terra elettrica.
  • Quarta particolarità: a volte, inserendo un filtro RF sull’alimentazione a 220 Volt, si riesce a peggiorare la situazione delle interferenze.


L’ordine di grandezza di Cy
Il valore reale di Cy è misurabile, più o meno facilmente, su ogni apparecchio alimentato dalla rete elettrica, frequentemente Cy presenta valori da 100pF a 220nF.


L’utilità di Cy
Questo componente è utile in certe applicazioni: talvolta ne viene previsto uno in sede di progetto.
Se opportunamente inserito, il condensatore Cy è un aiuto fondamentale per ottenere alcune certificazioni di apparecchiature elettroniche, si può dire che sia utile all’economia del progetto.


Come nascondere l’effetto di Cy
Se l’effetto collaterale di Cy sono delle microscosse particolarmente fastidiose, allora è facile nascondere questo effetto portando a terra il telaio dell’apparecchiatura tramite un cavo di alimentazione dotato di connessione di terra. Questa soluzione nasconde gli effetti più vistosi, ma rimane l’iniezione di interferenze elettriche.

... continua la ricerca della fase corretta della spina di alimentazione, c'è da fare ancora un po' di strada in salita :D ...


Bruno
 
Io avevo una caldaia che se collegata in controfase non funzionava :O .

Sarei curioso di capire se e in che modo la fase possa modificare la resa audio, cioè quali potrebbero essere i problemi (interferenze o altro).

Finora personalmente non ho mai notato alcuna differenza semplicemente invertendo una spina, mentre spesso ho notato parecchie differenze modificando il percorso della messa a terra.
 
antani ha detto:
Io avevo una caldaia che se collegata in controfase non funzionava :O .


Finora personalmente non ho mai notato alcuna differenza semplicemente invertendo una spina, mentre spesso ho notato parecchie differenze modificando il percorso della messa a terra.
Benvenuto Conte Mascetti, con i suoi nobili tra il ridicolo ed il serio, se non fosse per la Sua Nobiltà, mi sentirei preso per i fondelli.
Riguardo la caldaia, lo so che ne esiste una che richiede il trasformatore di isolamento per risolvere quei problemi di fase di cui ne fa accenno.
E' dunque vero che grazie al trasformatore di isolamento che riproduce l'alimentazione bifase la caldaia funziona al meglio, e guardi che questo me lo ha riferito il mio grossista di materiale elettrico, ordunque anche se parliamo sempre di cose concrete vediamo di rimanere in tema AV.
Di utile dal suo intervento rimane la certezza che qualcuno ha progettato la caldaia nella convinzione che la rete elettrica è uguale in tutto il mondo ...

Le sue asserzioni sulla terra elettrica le condivido (ne avevamo discusso nel forum mi pare?).
Sono pure d'accordo che a sollevare questioni sulla fase della spina di alimentazione, sto rivangando cose dimenticate da almeno 40 anni, ma il problema di allora era concreto e più di qualche ingegnere aveva perso il sonno (o forse la reputazione con la Sua recente caldaia).
Ciò non toglie che forse oggi il problema della fase e la sua natura sono ancora poco noti.



Tornando sulla fase dell'alimentazione in campo audio e video


  • Effetti modesti

Oggi ci sono degli schemi elettrici che integrano le soluzioni circuitali di quell'epoca, per cui il problema della fase è realmente ridotto quasi al minimo, per questi risultati si deve ringraziare principalmente l'abbassamento dei costi relativi alla componentistica attiva (transistor e circuiti integrati per primi) che hanno permesso di utilizzare a basso costo dei circuiti a bassa impedenza accoppiati a circuiti ad alta impedenza, che dal punto di vista del rendimento appaiono uno spreco, ma in pratica riducono gli effetti negativi della fase di alimentazione.
Come già anticipato gli effetti della fase elettrica sono molto ridotti grazie ad una serie combinata di accorgimenti tecnologici, di cui potremo discutere a breve.




  • Effetti pratici

Si tratta di spazzatura elettrica che entra nelle apparecchiature, apportando delle modulazioni indesiderate ai segnali elettrici audio e video.
Se per prova, iniziamo a vedere le cose dal punto di vista delle interferenze elettriche (non elettromagnetiche) si può considerare che le interferenze combinate dai vari apparecchi connessi ad un amplificatore riducono di parecchio la possibilità di misurare la fase corretta sia pure strumentalmente ... allora qualcuno consiglia di staccare un apparecchio dalla catena per analizzare gli effetti della fase.




  • Misurazioni pratiche

Si faccia caso pure alle affermazioni di chi armato di strumentazione adeguata (oscilloscopio per intenderci) fatichi parecchio a dimostrare qualcosa di concreto sulla fase dell'alimentazione.
Anche qui c'entra Cy (quello insito nello strumentazione di misura) onnipresente e controproducente, che riesce ad inficiare la misurazione. Consigliabile pertanto di rifare la misura con uno strumento di qualità alimentato a batteria.

Per le misurazioni in economia vengono spesso indicati sia i multimetri (tester) che i cercafase: prima di procedere sarebbe il caso di sapere cosa si sta misurando realmente (prima o poi ci arrivo).

Bruno

PS: ma la foto di Tognazzi è riferita al Conte Mascetti?
 
Come mai Cy influisce sul verso di inserimento della spina di alimentazione?

La situazione elettrica
Se immaginiamo Cy come un semplice condensatore (che veicola delle interferenze elettriche tra la rete a 220Volt e i circuiti a bassa tensione) non è ovvio aspettarsi che qualcosa possa cambiare invertendo la spina di alimentazione nella presa di corrente a 220Volt.
Si deve tener ben presente che Cy è un componente parassita indesiderato, che si ritrova ad esistere dove non dovrebbe esserci affatto.

Il punto di vista elettrico in dettaglio
Adesso vediamo le ragioni per le quali Cy inietta nell’apparecchiatura un’interferenza elettrica maggiore o minore, a seconda del verso di inserimento della spina nella presa di alimentazione:


  • Punto 1
Il condensatore Cy è presente (e misurabile) tra i circuiti a bassa tensione e la rete elettrica, dove gli effetti pratici seguono le regole della corrente elettrica: se l’interferenza elettrica si propaga attraverso due fili, può farlo anche in proporzioni diverse perché uno dei fili è connesso ad un circuito elettrico più facile da attraversare (es. un filo più breve che offre minor resistenza elettrica al passaggio degli elettroni).



  • Punto 2
Ad accentuare questa situazione si aggiunge la rete elettrica che spesso è monofase: un filo “caldo” che porta la tensione di alimentazione, mentre l’altro chiamato “neutro” conduce alla connessione di terra elettrica presente nella cabina di distribuzione elettrica di zona.
Quindi se per una lampadina la spina di alimentazione è invertibile senza alcun effetto, non lo è quando alimentiamo un’apparecchiatura più sensibile alla vicinanza del un filo “caldo” a 220 Volt che al filo “neutro” (che potrebbe avere anche zero Volt). Pensiamo cosa può fare un condensatore collegato tra la fase e la massa di un apparecchio, poi pensiamo cosa può fare se lo colleghiamo tra il neutro e la massa: non è la stessa cosa.


Nota tecnica: ho accennato solo alle interferenze elettriche e mai delle interferenze elettromagnetiche causate dal flusso magnetico disperso dei trasformatori di alimentazione.
In effetti il discorso della fase è strettamente collegato alle “Scosse e microscosse”, piuttosto che ad un fenomeno di flussi magnetici dispersi.

Bruno
 
Riepilogo e conclusione

Dove influisce Cy nelle apparecchiature elettriche?
Qui il discorso si riallaccia agli approfondimenti sulle “Scosse e microscosse” e “la terra elettrica”, dove si è realmente constatato che la massa elettrica delle apparecchiature sia soggetta alle microscosse elettriche (a volte la scatola o il telaio delle apparecchiature, che sono connesse alla massa). Queste constatazioni pratiche portano ad individuare l’iniezione di interferenze elettriche di Cy concentrata principalmente: sulla massa dell’apparecchio alimentato dalla rete elettrica.


Sensibilità a disturbi ed interferenze
Le interferenze elettriche presenti sulla rete di alimentazione si ripropongono sulla massa dell’apparecchio in funzione:

A) del valore effettivo di Cy

B) del verso di inserimento della spina di alimentazione

Come accennato all’inizio dell’argomento, le soluzioni tecnologiche di uso comune portano a ridurre la sensibilità del verso di inserimento della spina di alimentazione, ma permangono delle differenze, per quanto ridotte, sempre misurabili e per qualcuno anche udibili.



Dove influisce il verso della spina di alimentazione?
Allora tornando alla domanda “dove influisce Cy ?”, si può individuare con certezza l'alimentazione dei circuiti a bassa tensione, dove ci sono almeno 2 fili: ad esempio in un trasformatore di alimentazione, abbiamo l'avvolgimento di filo del secondario con il terminale di alimentazione e il terminale di massa.

  • Terminale di alimentazione, posso chiamare la parte “calda” di un avvolgimento secondario di un trasformatore di alimentazione: di solito è presente una tensione alternata che viene raddrizzata, filtrata e stabilizzata con grande cura.

  • Terminale di massa posso chiamare la parte “fredda” di un avvolgimento secondario di un trasformatore di alimentazione: di solito viene collegato ai circuiti di massa elettrica, proprio quelli che vengono usati come riferimento silenzioso (?) per i tanti connettori audio di un amplificatore. Qui troveremo ben poche attenzioni a livello di schema elettrico, al massimo troveremo una massa stellare, infatti rilevando delle microscosse si evidenzia la presenza di interferenze elettriche sulla massa.
Analogo discorso per gli apparecchi che non hanno il classico trasformatore di alimentazione, come vedremo più sotto.


Dentro a cosa transita l’interferenza?
Quindi ritornando ancora al “dove influisce Cy ?”, si può dire: all'interno del secondario del trasformatore di alimentazione, in maniera asimmetrica: invertendo la spina di alimentazione la situazione delle interferenze elettriche si modifica (poco o tanto è da vedere).
Nella maggior parte dei casi Cy è la componente capacitiva insita tra gli avvolgimenti di filo del primario ed del secondario di un trasformatore di alimentazione.

Se invece abbiamo un apparecchio con uno o più condensatori marcati Cy o semplicemente in configurazione “filtro RFI” non occorrono grandi spiegazioni: si tratta di condensatori connessi tra la rete elettrica e la massa (audio o video che sia) delle apparecchiature.

Nota:
Spesso i condensatori tipo Cy vengono utilizzati negli apparecchi con alimentazione a commutazione, detta switching (o switch-mode power supply) collegata direttamente sulla rete elettrica, tipo i lettori DVD, PC, TV, VPR, decoder, ecc ...




Conclusione
Come si può intuire, invertendo la spina di alimentazione si cerca di trovare la condizione di minor rumorosità della massa di una o più apparecchiature: questo è un accorgimento di cui si sono perse le tracce negli ultimi decenni.
La storia è simile a quella degli anelli di massa, solo che l’anello di massa non è dovuto a dei fili ma a dei condensatori che generano delle correnti elettriche indesiderate lungo la massa dei cavi di segnale nelle apparecchiature A/V.


Bruno
 
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