Film "d'autore", quindi con un "messaggio" (la pacifica convivenza tra i popoli ha i suoi eroi ed il loro testamento è di non estendere a interi popoli colpe di singoli gruppi) oltre che con una storia (il sacrificio di un gruppo di monaci che rifiuta di abbandonare il villaggio sulle montagne dell'Atlante con cui sono in simbiosi nonostante la minaccia incombente della guerriglia islamica).

Piuttosto riuscito sul piano formale (l'ascendente stilistico è "Il silenzio", di Philip Gröning, 2005, due ore di documentario sulla vita di monaci che praticano "ora et labora") purtroppo didascalico per i contenuti (il governo è corrotto, i militari spietati, le colpe sono del colonialismo, i guerriglieri islamici a volte migliori dei governativi), ovviamente pensato per "educare" lo spettatore piuttosto che per intrattenerlo.

Comunque da vedere, piacerà ai fan del cinema d'essai.