Attenuare volume di un altoparlante

mark2x

Bannato
Buonasera.

Mi chiedevo come fare per riuscire ad attenuare il volume di un altoparlante rispetto ad un altro.

No, non ho provato a "smanettare" con le opzioni dell'ampli... perchè l'ampli di opzioni non ne ha.. è un T-Amp.

Mi spiego: avendo come ampli appunto il nanetto ("con tanto di lifting"), in camera da letto ho due piccole casse Canton appese al muro tramite staffe nelle pareti laterali, in modo che l'estetica risulti gradevole - in generale si parla del fattore WAF (wife acceptance factor), beh, qui si tratterebbe di HAF... Vabbè, ciò non interessa a nessuno.

Vado avanti.

Le pareti della camera sono irregolari: mentre la cassa di sinistra ha "aria", la cassa di destra ha la parete di fondo a ridosso, ovvero è nell'angolo, tra la parete laterale destra e quella di fondo.

Il risultato è che, in soldoni, questa si sente più forte per via del rinforzo dato dalla parete di fondo stessa.

La domanda sorge spontanea: come faccio a livellare il fronte sonoro? Non ho difficoltà ad immaginare che il fantasmagorico circuito da inserire sia... una resistenza.

Fin qui.. Ma di che valore? Che mezzi ho per calcolare, analiticamente - ovviamente in linea di massima approssimazione - il valore della resistenza?

Grazie.

P.S.: L'opzione è di smembrare il T-Amp ed inserire un potenziometro per canale.
Ecco vorrei, per il momento, qualcosa di più immediato.
 
Ultima modifica:
Ci sono una serie di fenomeni per i quali il tuo tentativo ha poche possibilità di riuscire nel migliore dei modi, li elenco appresso:
1) Il rinforzo del suono dovuto al posizionamento ad angolo del diffusore non è uguale per tutte le frequenze ma e' più consistente su alcune (di solito le frequenze più basse) e meno su altre; l'eventuale resistenza in serie abbasserebbe (questo in teoria, vedi i punti seguenti) tutte le frequenze non correggendo quindi gli sbilanciamenti timbrici ora descritti;
2) Un diffusore non si comporta in realtà come una resistenza ma come un carico reattivo, di conseguenza una resistenza in serie a questo carico avrà un effetto di attenuazione diverso per le diverse frequenze indirizzate al diffusore;
3) Il T-Amp è un amplificatore di tipo particolare con un filtro passa basso in uscita il cui corretto funzionamento è molto legato all'impedenza di ciò che noi colleghiamo alla sua uscita.

Tutto ciò per dire che una resistenza collegata in serie avrà probabilmente l'effetto di ridurre il volume complessivo del suono ma potrebbe anche introdurre serie alterazioni nella risposta in frequenza. Se proprio vuoi provare, puoi procurarti alcune resistenza a carbone (non a filo) da 1-2 watt e con valori da circa mezzo ohm ad un paio di ohm e fare alcuni tentativi, anche mettendone più di una in serie per trovare il valore migliore.
Attenzione a non provocare cortocircuiti! Ciao, Marcello.

P.S. L'opzione di intervenire sui potenziometri del T-Amp sarebbe più consigliabile, anche se non risolverebbe lo sbilanciamento timbrico di cui al punto 1).
 
Grazie mille.

1) Il rinforzo del suono dovuto al posizionamento ad angolo del diffusore non è uguale per tutte le frequenze ma e' più consistente su alcune (di solito le frequenze più basse) e meno su altre; l'eventuale resistenza in serie abbasserebbe (questo in teoria, vedi i punti seguenti) tutte le frequenze non correggendo quindi gli sbilanciamenti timbrici ora descritti;

Sicuramente sì, tuttavia la più evidente lacuna di questa configurazione è rappresentata dalla differenza di volume tra i due altoparlanti. Per il rimbombo dovuto alle frequenze basse infatti faccio "affidamento" sulla risposta in frequenza limitata dei due trasduttori... li ho presi piccoli apposta (oltre che per l'estetica).

2) Un diffusore non si comporta in realtà come una resistenza ma come un carico reattivo, di conseguenza una resistenza in serie a questo carico avrà un effetto di attenuazione diverso per le diverse frequenze indirizzate al diffusore;

Non ne capisco il motivo..

Il T-Amp è un amplificatore di tipo particolare con un filtro passa basso in uscita il cui corretto funzionamento è molto legato all'impedenza di ciò che noi colleghiamo alla sua uscita.

.. cioè è come mettere dei condensatori da 20.ooo uF in parallelo all'uscita di un alimentatore switching: un disastro :eek:
Non ci ho minimamente pensato. Risposta eccellente! Grazie davvero. :mano:

Ancora: per la resistenza: 1 o 2 Watt?? Poverino il T-Amp ne dà in uscita fino a 15.. Perchè un valore così esiguo?

P.S. L'opzione di intervenire sui potenziometri del T-Amp sarebbe più consigliabile, anche se non risolverebbe lo sbilanciamento timbrico di cui al punto 1).

Un filtro in uscita risolverebbe?
 
Toro Seduto ha detto:
Quoto in toto.
Solo che più che una semplice resistenza in serie. credo sarebbe meglio una cella di attenuazione.
Non è una soluzione, per i motivi che ha già chiarito il grande capo, ma almeno non varia il carico.
Leggi attentamente questo post ed i link inseriti, per saper come fare la cella.

Esistono anche degli attenuatori passivi, quelli che a volte si mettono su un singolo componente. Hanno la stessa funzione e le caratteristiche di una cella di attenuazione, con in più la variabilità dell'intervento.

Questi sono alcuni modelli distribuiti dalla Monacor.

Ma la cosa migliore da fare, sarebbe torvare un'altro posizionamento per le casse, oppure mettere un mobile, un pannello, qualcosa insomma che crei un angolo anche per la cassa troppo "libera".

Ciao.
 
mark2x ha detto:
Ancora: per la resistenza: 1 o 2 Watt?? Poverino il T-Amp ne dà in uscita fino a 15.. Perchè un valore così esiguo?
Il mio T-Amp l'ho collegato alle mie Kef alcuni mesi fa e non l'ho più tolto, questo per dirti che lo apprezzo ma dubito che arrivi veramente ad erogare 15W per canale. A parte questo, le resistenze servirebbero ad assorbire solo una piccola parte della potenza erogata dall'ampli su quel canale (per riequilibrarlo con l'altro) non tutta altrimenti tu non sentiresti nulla.

Indubbiamente la soluzione dell'attenuatore passivo consigliata da Girmi e' più pratica, sempre se il problema di base del posizionamento dei diffusori non è risolvibile in alcun modo.
Ciao, Marcello.
 
Allora:

Toro Seduto ha detto:
Un diffusore non si comporta in realtà come una resistenza ma come un carico reattivo, di conseguenza una resistenza in serie a questo carico avrà un effetto di attenuazione diverso per le diverse frequenze indirizzate al diffusore;

Rileggendo ho capito la questione: una resistenza in serie varia la risposta in frequenza del "sistema trasduttore". Ok, capito.

Non sono invece d'accordissimo sul Watt: quelle volte che ascoltavo il T-Amp a menetta (volume a fondo scala), saltuariamente lo switching con cui l'avevo accoppiato andava in protezione - ed è un 3,5A. Cioè 1-2W mi sembrano davvero pochini. Sbaglio? Chiedo conferma.

@Girmi:

Ti ringrazio davvero, nei prossimi giorni - dopo il MotorSciò :cool: - darò un occhio a quanto mi hai consigliato.

Ultimo: no, i diffusori rimangono lì perchè esteticamente stanno bene. E questo è il primo requisito. :rolleyes:
 
mark2x ha detto:
Non sono invece d'accordissimo sul Watt: quelle volte che ascoltavo il T-Amp a menetta (volume a fondo scala), saltuariamente lo switching con cui l'avevo accoppiato andava in protezione - ed è un 3,5A. Cioè 1-2W mi sembrano davvero pochini. Sbaglio? Chiedo conferma.
Premettendo che la posizione della manopola non è di per se indicativa (il volume dipende anche dal livello di uscita della sorgente), io ti posso dire che non arrivo mai alla metà della sua corsa, sia per l'eccessivo volume, sia per la distorsione che diventa fastidiosa. Le specifiche del modulo Tripath dichiarano 15W su 4 ohm con una distorsione del 10%, quindi piuttosto alta. Sul grafico della potenza rispetto alla distorsione puoi vedere che quest'ultima rimane contenuta fino ad una potenza intorno ai 10W su 4 ohm ed ai 5-6W su 8 ohm e questi credono siano valori più realistici per mantenere un suono di qualità. Per fare andare in protezione un alimentatore che eroghi veramente 3.5A occorre far lavorare il modulo alle sue massime possibilità fisiche con effetti deleteri sul suono (a proposito, sembra che gli alimentatori switching non siano consigliati per il T-Amp.....).

Il ragionamento che ho fatto sulle resistenze è comunque il seguente: per riequilibrare il suono di una cassa rispetto all'altra dovrai togliere una porzione della potenza che è indirizzata alla cassa che "grida" di più. Quanta ne dovremo eliminare? Il 10%? O forse il 20%? Considerando di "strizzare" abbastanza il T-Amp tirandogli fuori 10W, vuol dire che dovremo assorbire 1 o 2 watt. Tra l'altro il mio consiglio è anche quello di prendere più resistenze di basso valore in modo che mettendole in serie puoi fare aggiustamenti più accurati (e la potenza da dissipare si divide tra le diverse resistenze in base al loro valore). Sono calcoli ovviamente orientativi, nulla toglie che una volta trovato il valore giusto di resistenza e questa/e dovessero tendere a scaldare un pò troppo, le si può sostituire con una unica di maggior potenza (il loro costo è decisamente contenuto).
Ciao, Marcello.
 
La soluzione più semplice, secondo me, visto che comunque si parla di saldare delle resistenze per attenura all'uscita di un canale, con vari problemi che ne deriverebbero, perchè non pensi a fare la stessa cosa ma sull'ingresso del canale che suona con livello più elevato.

Potresti collegare un trimmer all'esterno dell'ingresso, regolarlo per equilibrare i due livelli, misurare il valore dei due rami del trimmer e sostituirlo con due resisternze da 1/4 di W da inserire direttamente dentro alla spina del cavo del canale interessato.

Puoi anche lasciare il trimmer, magari lo puoi inserire all'interno del T-Amp.

Ciao
 
Mi sono documentato un poco e - ovviamente grazie a voi - ho inteso che una resistenza aggiuntiva in serie tra ampli e cassa non fa altro che danneggiare il suono - un po' come avere un ampli con Rout elevata: basso smorzamento, bassi nefandi e via.

Credo opterò per il doppio potenziometro...

Ed il problema dell'SPL diverso dovrebbe essere sistemato.

Per il bilanciamento timbrico, invece, posto che le casse di là non si muovono - sì lo so, preferisco l'estetica al suono... - avreste qualche suggerimento?

Possibilmente un rimedio "invisibile".

Non esiste vero?:mc:

GRAZIE
 
Posto che le casse di là non si muovono, mi sa che neanche lo sbilanciamento timbrico si muove.

Prendere un equalizzatore da abbinare ad un T-Amp non mi sembrerebbe logico.

Ciao.
 
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