Shoot-out: PMC Twenty.22
Il carico acustico in linea di trasmissione e l'impostazione decisamente monitor caratterizzano le PMC Twenty.22 che rappresentano tutto il carattere del giovane produttore inglese che si distingue per la buona qualità degli altoparlanti, una costruzione impeccabile e l'ottimo progetto di base
Impressioni di ascolto e pagella
Durante tutto lo svolgimento dello shoot-out ho avuto molto tempo a disposizione per ascoltare in santa pace questo diffusore, facendomene una idea piuttosto precisa, sia per le buone caratteristiche musicali che per il disarmante confronto diretto tra i vari diffusori. Devo dire che la prestazione di questo diffusore va mediata in un tempo leggermente maggiore rispetto agli altri. Probabilmente le sospensioni del woofer e la presenza di olio ferromagnetico nel traferro del tweeter condizionano negativamente i primi minuti di ascolto. Niente commutazioni allora fino a quando il diffusore non si è scaldato per bene.
Nell’ascolto della teutonica voce femminile che abbiamo usato per il primo test di ascolto possiamo vedere come la filosofia di progetto dichiarata dal costruttore sia sostanzialmente verificata. Il dettaglio ed il microcontrasto, unito alle basse colorazioni interne, conduce ad una voce non perfettamente neutra ma comunque tanto bene articolata da mettere in minoranza il leggero avanzamento della voce rispetto alla musica. La voce maschile è viceversa piena, ed in qualche occasione anche troppo, ma comunque appare pulita e dotata di un buon contrasto ed una buona articolazione nelle inflessioni caratteristiche. Nella prestazione delle voci miste viene fuori un piccolo vantaggio di questo diffusore sugli altri, con un risaltare preciso e netto tra le varie componenti del coro. Qualche coda nel susseguirsi delle voci femminili credo sia non riconducibile al diffusore.
La gamma bassa sulle percussioni non è più estesa degli altri diffusori, ma a mio avviso gode di uno smorzamento invidiabile e di una discreta tenuta. Come abbiamo potuto acclarare negli ascolto delle percussioni in commutazione diretta lo smorzamento riveste un ruolo importante, capace di estendere l’estensione apparente delle basse frequenze. La gamma di frequenze affidata al tweeter è riprodotta con una notevole ricchezza di particolari che in qualche passaggio riescono a sconfinare nel leggero extracontrasto. L’uniformità delle prestazioni, il bilanciamento e l’articolazione anche in questo caso appaiono ben calibrate e qualche leggera esaltazione in gamma altissima viene contrastata efficacemente dalla resa globale notevole.
La scena è stabile, veramente stabile, ed in tutte le sedute di ascolto la PMC è stata sempre molto facile da posizionare sia rispetto alla parete posteriore che rispetto alla prestazione scenica. Le buone caratteristiche delle tre sale ha per altro fornito un notevole contributo sia alla stabilità a tutte le frequenze e questo diffusore ne ha approfittato per fornire una prestazione quasi rassicurante.
La pagella secondo Gian Piero Matarazzo: voto medio 7,33
Costruzione |
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8 |
Altoparlanti |
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8 |
Versatilità |
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7 |
Misure |
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8 |
Ascolto |
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7 |
Rapporto Q/P |
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6 |