Cuffie noontec Zoro II wireless

Emidio Frattaroli, Franco Baiocchi 08 Febbraio 2016 Diffusori

Le noontec Zoro II wireless, cuffie dal design italiano realizzate in Cina, disponibili in 5 colorazioni, sono dotate di driver Voltrik HD da 40 mm, impedenza di ingresso a 32 Ohm, connessione Blutooth 4.0 e accumulatore da 650 mAh per più di 20 ore di ascolto

Hands-on, ascolto, conclusioni e pagella


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Il primo approccio con le Zoro II (omonime dell'alter-ego del conduttore di Gazebo) non è stato dei più esaltanti: anche se il peso e le dimensioni sono ai vertici della categoria delle cuffie wireless di qualità, l'estetica e l'aspetto dei materiali non sembrano allineate al prezzo di listino. Per essere più espliciti, ad un primo sguardo sembrano cuffie economiche, soprattutto a causa della plastica lucida dell'archetto. Ad un esame più attento, si scopre che non si tratta di plasticaccia di "serie C", bensì un polimero antigraffio di elevata qualità, molto resistente anche se sensibile alle ditate. Anche le cerniere a scatto per ripiegare i padiglioni verso l'archetto, ad un primo esame non sembrano molto robuste ma in più di un mese e centinaia di tentativi di romperlo, non ci siamo riusciti e il meccanismo è efficiente come al principio.


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I padiglioni sono di tipo sovraurale; vanno a coprire l'orecchio e non lo circondano. Questo porta a due effetti collaterali: l'isolamento acustico sarà nettamente inferiore rispetto a cuffie circum-aurali (che circondano l'orecchio), oltre ad una maggiore fatica dovuta alla pressione dei cuscinetti sulle cartilagini del padiglione auricolare. Bisogna dare atto a Noontec che la struttura dei cuscinetti è molto comoda, soffice e con una texture piacevole al tatto, senza però raggiungere l'eccellenza di altri produttori blasonati come B&W, Klipsh e Sony. La parte centrale interna dell'archetto, che va a contatto con l'apice della testa, invece non è molto morbida: anche se le Zoro II Wireless sono molto leggere, questo limite potrebbe precludere l'indossabilità prolungata alle persone più sensibili.

  
Da sinistra: cavo con microfono; il materiale anti-graffio sensibile alle ditate; il cuscinetto dell'archetto.
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La cuffia si indossa facilmente anche se l'estensione dell'archetto sembra nettamente inferiore alla media: persone con una testa molto grande potrebbero avere qualche problema. I comandi sono posizionati un po' indietro e non sono comodissimi da raggiungere; il feedback della pressione invece è ottimo, con un click rassicurante che si trasmette meccanicamente fino ai nostri timpani. Accensione, pairing e modulazione del volume sono semplici e immediati; il salto dei brani avanti è appena più macchinoso poiché bisogna tenere premuto il tasto del "volume up" per un paio di secondi. Ancora più macchinoso il salto all'indietro, con due pressioni prolungate - con una pausa di circa un secondo tra le due pressioni - sul tasto "volume down".

  
L'interno del padiglione destro, con i driver da 40mm e l'accumulatore da 650 mAh.
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La carica dell'accumulatore interno, con capacità pari a 650 mAh, avviene a 600 mAh/ora e si completa in meno di 90 minuti. Al massimo del volume, l'autonomia minima che abbiamo rilevato è di 18 ore, dopo tre cicli di carica e scarica ma potrebbe salire ulteriormente dopo che l'accumulatore salirà a pieno regime. Usiamo il condizionale perché dopo due settimane il canale destro dell'ampli integrato purtroppo ha smesso di funzionare. D'altra parte abbiamo avuto tempo più che sufficiente per verificare che in wireless le prestazioni sono più che dignitose, con pressione sonora abbondante anche in ambienti rumorosi, ed estremi banda in evidenza, con gamma bassa ben presente anche se non alle ottave più basse, come nella media delle cuffie sovra-aurali. Per un'analisi della qualità abbiamo preferito l'ascolto "wired", utilizzando sia l'ottima uscita dello Ulefone Be Pro 2, sia quella del sintoampli Yamaha RX-A1050 e di alcuni DAC in prova, come lo Young DSD di M2TECH.


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Abbiamo effettuato l'ascolto con brani di riferimento anche con registrazioni test di tipo binaurale (come il "Dr. Chesky's Sensational, Fantastic, And Simply Amazing Binaural Sound Show", disponibile anche in DSD 5.6 a questo indirizzo), con 24 bit di quantizzazione e 96 kHz di campionamento, ottenendo una risposta abbastanza regolare, molto più che in cuffie più blasonate di pari prezzo, come le Klipsch Image One e le Sony MDR-ZX750 che però sono leggermente più sensibili. L'estensione in gamma altissima è sorprendente mentre quella in gamma ultra-bassa non può arrivare alle prestazioni dei migliori prodotti sovra-aurali e in questo caso le Sony MDR-ZX750 offrono una risposta leggermente più estesa, senza arrivare agli eccessi delle Klipsch Image One. Lo stage invece è quello "classico", con tutto dentro la testa, a meno di utilizzare registrazioni di tipo binaurale.

Per maggiori informazioni: www.noontec.com - www.amazon.it

 

La pagella secondo AV Magazine: media = 6,50

costruzione  6,5 
ergonomia  7,0 
confort  6,0 
qualità audio  7,0 
rapporto Q/P  6,0 

 

 

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Commenti (1)

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  • g_andrini

    27 Febbraio 2016, 17:27

    Amo le cuffie senza fili, sono comode e funzionali. Queste mi sembrano un po' troppo costose e fin troppo originali.

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