Apulia HIFI show 2024
Il Frattacapo mi ha fatto notare che Bisceglie dista meno di 200 chilometri da Avellino e che lui è impegnato in uno shot-out video e non può andarci. Non mi dice altro perché non ne ha bisogno.
Fig_1
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Ed allora eccomi la mattina di domenica 24 novembre con la temperatura esterna di zero gradi precisi dare indicazioni al navigatore per condurmi al Nicotel di Bisceglie in via della Libertà, mentre sono in fila dal benzinaio. Insomma per le 8.00 come da tabella che mi ero imposto sono sull’autostrada per Bari pronto per il reportage con la batteria della Nikon ben carica. So che la Puglia è una regione ben piena di appassionati e di autocostruttori, tanto che spero di incontrarne qualcuno. Oltre le grandi fiere, quelle piene di marchi ben conosciuti, sto imparando ad apprezzare le esposizioni appena delocalizzate, con marchi quasi sconosciuti ma dove sono sicuro di incontrare passione e buon suono invece delle fredde strategie di marketing. Autostrada semideserta, un bel sole con la temperatura che sale velocemente e viaggio agevole a media velocità, con il lettore CD che passa i miei dischi test per la musica rock. Quando il navigatore mi avverte che la destinazione è sulla sinistra alzo gli occhi e vedo l’albergo che ospita la manifestazione. (Fig_1).
Fig_2
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Entro ed al pianoterra mi trovo difronte alla sala ALPHA, Uno ambiente molto grande dove espone Mino Di Prinzio. Mi accoglie Mino, sorridente ed entusiasta come sempre. L’impianto allestito da Mino è semplicemente stratosferico. (Fig_2) Di fronte a me i due coppie di diffusori QLM, un marchio svedese già visto al Roma hi-end.
Fig_3 a sinistra o sopra - Fig_4 a destra o sotto
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Il modello Signature che sta suonando (Fig_3) può contare su una porzione di stanza molto ampia, con tanta aria attorno. E lo fa ai massimi livelli possibili, pilotato da due elettroniche di potenza Audio Analogue Absolute (Fig_4) e dal preamplificatore dello stesso costruttore. 50 watt in pura classe A oppure 150 watt in classe AB, premendo un semplice pulsante. Bello, massiccio ma allo stesso tempo elegante. L’elettronica di segnale è costituita da un bellissimo registratore a bobine Revox PR 99 (FIG_5) su cui sono state passate alcune tracce incredibilmente simili a quelle ad alta risoluzione.
Fig_5 a sinistra o sopra - Fig_6 a destra o sotto
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Il giradischi è un TW Acoustic impiegato con generosità e con dischi interessanti. La sorgente CD è data dal sistema Accuphase a due telai, uno per la meccanica, DP1000 ed uno per la conversione, il DC1000. Lo streamer è un Matrix Audio MS1 (Fig_6). Non posso ovviamente valutare le prestazioni dei singoli apparecchi ma soltanto quella globale espressa. La gamma bassa è ben estesa e smorzata il giusto, senza alcuna coda dovuta all’ambiente. Lo stage è fantastico, con una timbrica corretta ed una resa dei piani sonori eccellente. Azzardo una domanda circa il prezzo di questo gioiella, dopo di che scappo via e manco ve lo dico! Noto sul lato destro della sala altri due impianti allestiti con diffusori dello stesso marchio ma credo di prestazioni e prezzo appena inferiori.
Fig_7 a sinistra o sopra - Fig_8 a destra o sotto
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Il resto dello show si svolge al terzo ed al quarto piano, ed io decido di iniziare dal piano più alto per scendere e visitare il maggior numero possibili di sale. Non si tratta certamente di sale grandi, ma di camere di albergo, non piccole come le “solite” e per altro fasciate di una intercapedine di cartongesso che comunque in qualche modo aiuta. Inizio dall’ultima sala, la VREL, con diffusori già visti ed ascoltati ad altre fiere, ma sempre in ambienti di dimensioni ridotte. Ci sono due salette VREL ( Fig_7), riconoscibili da due ampi cartelloni esterni che spiegano la filosofia del costruttore: altoparlanti costruiti in proprio, emissione dipolare, anche per le note alte, e nessuna filtratura degli altoparlanti.
Fig_9 a sinistra o sopra - Fig_11 a destra o sotto
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Nella prima sala suonano le Bequadro 2 (Fig_8) pilotate dal pre Tecktron e dai finali a valvole 2A3 dello stesso marchio, con un DAC Apogee Rosetta 200 come sorgente di segnale. La sonorità è buona, con una timbrica appena monitor ed un basso esteso, ben controllato e avvolgente. Noto comunque che la caratteristica timbrica da monitor insiste in gamma medioalta appena il livello del segnale aumenta, ricordando comunque a me stesso ed a voi che nelle sale di dimensioni contenute questa caratteristica viene a volte fuori a prescindere dal diffusore che sta suonando.
Fig_10
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Nella sala successiva suonano le Bequadro tre caratterizzate da una dimensione maggiore (Fig_9) e da due woofer da 15 pollici. L’ampli di potenza è un Burmester 956 MKII. Anche il preamplificatore è della stessa marca, il modello 808 MKIII. La sorgente è costituita da un CD player Metronome CD 8S e da un Playback MPS 5. Il cablaggio è misto, con cavi Neotech e Nordost. Il suono è molto simile a quello della Bequadro due, con una prestazione appena migliore del basso ma con le consonanti soffiate che si fanno notare in maniera abbastanza decisa appena il volume sale. Bello il woofer, con la membrana rinforzata da alcune traverse di irrigidimento che probabilmente agiscono anche sulla filtratura acustica. (FIG_10).
Fig_12
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In Figura 11 possiamo notare il lato posteriore del dipolo, con un cablaggio molto ordinato e l’assenza provata di qualsiasi crossover. Si nota, per altro, la originale costruzione dipolare della tromba delle alte frequenze che a naso, ma sarebbe meglio dire ad orecchio, sembra “partire” da 2800 – 3000 Hz. Le due sale prossime all’entrata sono occupate dal Tempio (fig_12) che nella prima per la sorgente analogica utilizza un giradischi Kuzma con base Stabi e braccio Stogi S che supporta una testina Ortofon Quintet. Il Preamplificatore è uno splendido Tim de Paravicini EAR 912 e l’amplificatore un poderoso Plinius RA 150 (Fig_13).
Fig_13
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I diffusori sono i nuovissimi Acoustic Energy Chorinium (Fig_14) con i woofer ed il midwoofer in fibra di carbonio ed il tweeter, finalmente, a cupola morbida. La prestazione del sistema è notevole, con una resa non aggressiva ed una timbrica bilanciata. Lo stage ricreato nell’ambiente è realistico e preciso, con un senso di fuoco accattivante. Notevole, in verità, l’assenza di colorazioni da parte dei due diffusori. Nella seconda sala, in vero affollata e rumorosa, Suonano due Vienna Acoustics Beethoven Concert Grand Reference, pilotate da uno strabiliante ampli integrato ESR Emitter pilotato da uno streamer Matrix Element M2. Buon ascolto come da abitudine di Vienna Acoustics che mi sono sembrate leggermente limitate nella sala ove suonavano.
Fig_14 a sinistra o sopra - Fig_15 a destra o sotto
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Giusto al centro si trova la sala Audio Analog che interfaccia lo spettacolare ampli Absolute da 50 watt in classe A (Fig_15) che vediamo col coperchio sostituito da un plexiglass trasparente, pilotato a monte dallo streamer Think Digital audio Stage 4 e da un Dac Merging Hapi MKII. A valle dell’elettronica due diffusori Voce a tre vie (Fig_17) che utilizzano una particolare configurazione costruttiva capace di ridurre al minimo le vibrazioni della struttura. I componenti utilizzati sono tutti Morel. Bella timbrica, poco affaticante, ed un notevole stage le caratteristiche peculiari del diffusore, dotato di una articolazione davvero notevole. In esposizione statica le Voce a due vie, che utilizzano due componenti Morel in una configurazione simile al modello a tre vie.
Fig_17
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Nella sala successiva troviamo un costruttore nuovo, almeno per me. Si tratta di EKOS che partendo da un giradischi EMT 948 con testina DSD 15 (Fig_18) e da uno streamer Innuos Zen con un Dac Brinkmann Nyquist pilotano il preamplificatore EKOS “The driver” e l’amplificatore EKOS “The first”. Anche i due modelli di diffusore in dimostrazione sono dello stesso marchio (Fig_19). Utilizzano entrambi componentistica Audax. Il più grande ha un tweeter caricato a tromba ed un woofer di dimensioni generose mentre il modello più piccolo non usa il caricamento a tromba per il tweeter. Ho ascoltato entrambi i modelli di diffusore e devo dire che il modello maggiore mi ha favorevolmente impressionato per timbrica e stage orizzontale, mentre il modello piccolo mi è sembrato timbricamente appena più scuro. In fondo al corridoio trovo la sala di Sigma Audio che da voce alle sue M15, presentate recentemente, tramite un amplificatore Vexo da 50 watt in pura classe A ed un preamplificatore dello stesso marchio.
Fig_18 a sinistra o sopra - Fig_19 a destra o sotto
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Lo streamer utilizzato è Pink Faun Ultra 216 seguito dal Dac CanEVER Audio 01 Evo con uscita a valvole. Si tratta di un tre vie reflex con tweeter di Heil ad emissione dipolare, un 5 pollici Scan Speak nella nuova release con la membrana in fibra, ed un woofer sempre Scan Speak da otto pollici per la via bassa. La rete elettrica è filtrata tramite un condizionatore della stessa Vexo ed i cavi sono i toscani White Cord. Il suono che viene fuori è notevole, a dispetto delle dimensioni della sala, col tweeter Heil nella eccellente release di Mundorf che emette a dipolo e si incrocia in maniera inaudibile col 130 mm Scan. Un prodotto davvero interessante per la sua capacità di ricreare un suono ampio ed allo stesso tempo corposo. Infine una rapida visita alla sala Matalien, dove il progettista sta illustrando i motivi che lo hanno spinto a progettare un originalissimo Mata-sphera che impiega due passa banda: uno da otto pollici sistemato in orizzontale ed uno poco lontano da 10 pollici ma posizionato in verticale.
Fig_20 a sinistra o sopra - Fig_21 a destra o sotto
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Come possiamo vedere dalla Figura 20 il larga banda superiore è affacciato ad una grossa sfera di acciaio che dalla parte opposta vede un supertweeter da un pollice. Il filtro utilizzato è a bassa pendenza. Il sistema da ben 96 dB è pilotato da un amplificatore realizzato dallo stesso progettista del diffusore. Dopo alcuni preamboli il bel registratore a bobine Revox A700 (Fig_21) inizia a suonare. Mi sembra un diffusore molto interessante con una buona escursione in gamma bassa, rara per un larga banda. L’ambiente non grande si riempie con un suono avvolgente e bene articolato. Ma ecco che arrivano gli amici del progettista, iniziano i saluti ad alta voce e finisce come al Roma-hifi: mi alzo e me ne vado.
Fig_22
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E’ risultata invece molto interessante e stimolante la sala di Audio Forma. Nessun impianto stratosferico in funzione, ma spiegazioni pacate su come correggere l’acustica della nostra sala d’ascolto (Fig_22). Si tratta di una azienda che si occupa della bonifica acustica sia di sale di ascolto per audiofili che di sale di dimensioni maggiori, come auditorium e sale per conferenze. Comunque già parlare di scena acustica, di dimensioni e profondità mostra immediatamente la competenza di questa azienda nello specifico intervento per la riproduzione del suono. E la cosa non può fare che piacere, visto che spesso si spendono cifre assurde per migliorare dei particolari piccolissimi quando ad un prezzo onesto è possibile ottenere risultati molto maggiori grazie ad un oculato trattamento acustico.
Fig_23
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Conclusioni
Secondo il mio punto di vista si tratta di una fiera interessante che costituisce un eccellente luogo di valutazione per gli audiofili meridionali. Credo che occorra ancora un piccolo salto in avanti e la presenza di qualche altro marchio per far diventare questo hifi show il più importante appuntamento del meridione. Va notata però, a differenza degli appuntamenti romani, il maggiore interesse degli audiofili all’ascolto di quanto esposto, almeno a giudicare dal silenzio sia nei corridoi che nelle varie salette. Ci vedremo l’anno prossimo.
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