Niente più Pandora fuori dagli USA

Gian Luca Di Felice 04 Maggio 2007, alle 12:32 Cinema, Movie e Serie TV

Da ieri, il servizio musicale Pandora.com non è più accessibile agli utenti non residenti negli Stati Uniti per via di limitazioni nello sfruttamento dei diritti e delle licenze

Sarebbe il caso di dire che "Pandora chiude il suo vaso", ma solo se avete la sventura di essere cittadini europei e soprattutto di collegarvi a Internet tramite una connessione con indirizzo europeo, visto che da oggi non potrete più accedere alle radio online di Pandora.com, uno dei servizi musicali più apprezzati e affermati del web (era quasi sempre il mio sottofondo musicale quotidiano durante le ore di lavoro! n.d.r.). Tramite un'email spedita ieri ai suoi utenti  non americani, Pandora ha spiegato di essere costretta alla drastica decisione dalle leggi sul copyright. Negli Stati Uniti esiste una licenza unica che permette al sito di trasmettere musica in streaming, mentre negli altri paesi non è valida e negoziare un accordo con ciascuna etichetta discografica o artista è uno sforzo (anche economico) che non vale la candela.

Da sempre, a dire il vero, il regolamento del sito limitava l’accesso agli utenti americani. Solo che fino a ieri il servizio si limitava ad una sorta di autocertificazione del proprio codice postale ed era molto facile per chi viveva in Italia o in qualsiasi altro paese europeo scrivere ad esempio sul modulo 90210 (che altro non è che Beverly Hills). Da oggi il controllo è più sofisticato e si basa sugli indirizzi IP dei computer, questi decisamente più complicati da contraffare.

Alfiere di una nuova generazione di servizi online che sposano la trasmissione di musica in streaming (tra l'altro con un'ottima qualità in riproduzione) con funzioni sociali di community, Pandora ha costruito il suo successo sul concetto della "raccomandazione", diventando uno strumento eccezionale per conoscere nuovi artisti. Il sito permette agli utenti di creare delle stazioni radio personali partendo dalla scelta di un brano o di un artista gradito. Seguendo le direttive del Music Genome Project (un sofisticato algortimo di "mappatura" della musica mondiale nel quale ogni canzone viene definita attraverso quattrocento parametri diversi) il servizio trasmette una serie di brani simili a quello scelto dall’utente.

L’embargo ai cittadini extra-americani riporta a galla un problema ben conosciuto alla nascente società digitale: il conflitto tra le leggi nazionali e la natura globale di Internet. Mentre il web si sviluppa come un sistema senza steccati, dove le distanze si annullano, il mondo fisico è ancora regolato dalle normative dei singoli stati, spesso molto differenti le une dalle altre. E qualcosa, soprattutto sotto la spinta dell’Unione Europea, si sta muovendo nella direzione di leggi univoche e sovranazionali: pochi giorni fa l’associazione internazionale dei produttori discografici ha presentato due nuove licenze che dovrebbero semplificare la raccolta dei diritti d’autore musicali in Europa, senza dover passare attraverso la trattativa con tutti i singoli enti nazionali.

Ma la strada sembra per ora ancora lunga e Pandora mi manca già molto (ed è stato personalmente utile per scoprire artisti e acquistare nuovi Cd), peccato, peccato davvero!

Fonte: Pandora

Commenti (4)

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  • maurice74

    04 Maggio 2007, 14:28

    assurdo...e anche controproducente soprattutto per le etichette...
  • poe_ope

    04 Maggio 2007, 16:00

    Questione davvero interessante, ancorché spiacevole per i motivi giustamente sottolineati nella news.

    E' pur vero che il mondo attuale è strapieno di steccati e barriere, ostacoli... A casaccio, mi vengono in mente giusto mentre scrivo: prese di corrente fisicamente incompatibili, alimentatori non universali, codici di protezione regionale, standard video incompatibili, garanzie e assistenza post-vendita regionali, balzelli/tasse/accise/valute/legislazioni anti circolazione dei beni... Pur andando a ruota libera la lista è davvero lunga, e chissà cosa mi sto dimenticando!

    Internet e la digitalizzazione dei contenuti multimediali però in questi casi alimentano paradossalmente delle false aspettative: si parla di rete globale e di smaterializzazione dei contenuti, ma la verità (virgolettata... ) è che tutto questo si basa su infrastrutture e interessi tutt'altro che immateriali e globali!

    E pur associandomi al dispiacere della redazione, la mossa di Pandora è ineccepibile.

    In teoria, noi utenti, fossimo ben organizzati, potremmo muovere delle pressioni non indifferenti nei confronti delle case discografiche: numericamente il confronto è impari a nostro favore, ma nei fatti...

    Ciao!
    Marco
  • BARXO

    04 Maggio 2007, 16:06

    Non so se in totale legalità, ma da sempre limitazioni di questo tipo sono facilmente aggirabili con settaggi del proxy che si agganciano a indirizzi IP statunitensi....
    Vedere per credere.....

    http://www.tomshw.it/news.php?newsid=6408
  • RiccardoR

    04 Maggio 2007, 20:15

    Pur non avendolo usato molto, Pandora e' (o meglio era) uno dei servizi utilizzabili tramite il mio Squeezebox. Peccato, perche' non era malvagio l'algoritmo su cui basava le proprie scelte musicali. Ripieghero' sulle semplici radio tematiche via Internet (finche' le faranno trasmettere )

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