
Sarebbe il caso di dire che "Pandora chiude il suo vaso", ma solo
se avete la sventura di essere cittadini europei e soprattutto di collegarvi a Internet tramite una connessione con indirizzo europeo,
visto che da oggi non potrete più accedere alle radio online di Pandora.com, uno dei servizi musicali più apprezzati e affermati del
web (era quasi sempre il mio sottofondo musicale quotidiano durante le ore di
lavoro! n.d.r.). Tramite un'email spedita ieri ai suoi utenti non
americani, Pandora ha spiegato di essere costretta alla drastica decisione dalle leggi sul copyright. Negli Stati Uniti esiste una licenza unica che permette al sito di trasmettere musica in
streaming, mentre negli altri paesi non è valida e negoziare un accordo con ciascuna etichetta discografica o artista è uno sforzo (anche economico) che non vale la candela.
Da sempre, a dire il vero, il regolamento del sito limitava l’accesso agli utenti americani. Solo che fino a ieri il servizio
si limitava ad una sorta di autocertificazione del proprio codice postale ed era molto facile per chi viveva in
Italia o in qualsiasi altro paese europeo scrivere ad esempio sul modulo 90210
(che altro non è che Beverly Hills). Da oggi il controllo è più sofisticato e si
basa sugli indirizzi IP dei computer, questi decisamente più complicati da contraffare.
Alfiere di una nuova generazione di servizi online che sposano la trasmissione di musica in streaming
(tra l'altro con un'ottima qualità in riproduzione) con funzioni sociali di community, Pandora ha costruito il suo successo sul concetto della
"raccomandazione", diventando uno strumento eccezionale per conoscere nuovi artisti.
Il sito permette agli utenti di creare delle stazioni radio personali partendo dalla scelta di un brano o di un artista gradito. Seguendo le direttive del Music Genome Project (un
sofisticato algortimo di "mappatura" della musica mondiale nel quale ogni canzone viene definita attraverso quattrocento parametri diversi) il servizio trasmette una serie di brani simili a quello scelto dall’utente.
L’embargo ai cittadini extra-americani riporta a galla un problema ben conosciuto alla nascente società digitale: il conflitto tra le leggi nazionali e la natura globale di Internet. Mentre il
web si sviluppa come un sistema senza steccati, dove le distanze si annullano, il mondo fisico è ancora regolato dalle normative dei singoli stati, spesso molto differenti le une dalle altre.
E qualcosa, soprattutto sotto la spinta dell’Unione Europea, si sta muovendo
nella direzione di leggi univoche e sovranazionali: pochi giorni fa l’associazione internazionale dei produttori discografici ha presentato due nuove licenze che dovrebbero semplificare la raccolta dei diritti d’autore musicali in Europa, senza dover passare attraverso la trattativa con tutti i singoli enti nazionali.
Ma la strada sembra per ora ancora lunga e Pandora mi manca già molto (ed è
stato personalmente utile per scoprire artisti e acquistare nuovi Cd), peccato,
peccato davvero!
Fonte: Pandora
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